I responsabili delle notizie false in rete

Il Pew Research Center, istituto statunitense che si occupa di analisi politiche e che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica e andamenti demografici, ha pubblicato recentemente un rapporto molto interessante. Lo studio mostra che, nell’estate scorsa, su Twitter i due terzi dei collegamenti a siti popolari provenivano da account automatizzati, rendendo quindi i bot responsabili del 66% dei tweet che collegano i lettori a un sito web. I robot sono quindi gli autori del 76% dei link a contenuti sportivi, del 90% a contenuti per adulti e dell’89% ai siti di aggregazione di notizie popolari, che raccolgono commenti da tutto il web.

Ma nel condurre la ricerca, il Pew Research Center ha inoltre scoperto che, anche con la presenza degli account automatici, che riprendono gran parte dei link condivisi su alcune piattaforme social e nelle sezioni di commenti dei siti Web, le notizie false rimangono comunque una responsabilità principalmente umana.

Non risultano quindi essere create né riprodotte dai bot, ma sono invece frutto dell’intenzionalità umana, grazie alle capacità virali di persone ignare o scarsamente informate. Le fake news, credibili e pericolose, di solito provengono infatti dalle persone comuni, autori, spesso inconsapevoli, della loro diffusione.

Un altro studio, quello dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, ha rilevato inoltre che i robot hanno accelerato la diffusione di notizie, sia vere che false. Praticamente i bot diffondono tutto, indipendentemente se i fatti siano o meno veri, mentre gli esseri umani prediligono le finzioni, perché tendono ad essere intrinsecamente più drammatiche e interessanti della realtà. In molte occasioni, inoltre, le persone contribuiscono inconsapevolmente alla diffusione di notizie false, condividendole senza preoccuparsi prima di verificarne l’accuratezza o l’autenticità della fonte. I ricercatori del MIT hanno quindi scoperto che le informazioni false avevano il 70% in più di probabilità di ricevere il primo retweet e, naturalmente, di essere divulgate ad altri siti e account.

In un momento in cui le notizie false influenzano anche i più alti livelli di leadership governativa, ci sono diversi passi da compiere per essere un consumatore responsabile e più partecipe della realtà che ci circonda. Una delle migliori prove del nostro impegno sociale è infatti la responsabilità di controllare prima di condividere un post, di verificare i fatti, se possibile.

Abbiamo tutte le possibilità per diventare una comunità online più responsabile. Ma ci vorrà un forte impegno di azione e di volontà per spingersi oltre e ricercare sempre la verità.