Come far crescere l’intelligenza artificiale

Ciò che le aziende spesso chiamano Intelligenza Artificiale (AI) si riferisce a un concetto ancora ristretto o debole che allude ad esempio al riconoscimento vocale, alle auto a guida autonoma, alla visione artificiale, all’elaborazione del linguaggio naturale e a qualsiasi altra attività che faccia leva sull’apprendimento automatico.

Tuttavia, solo quando l’Intelligenza Artificiale soddisferà tutti i suoi bisogni potrà muoversi da un ambito  ristretto ad uno molto più generale, in cui ogni fase del processo comporterà una nuova serie di esigenze. Il vero presupposto di queste esigenze inizia con la raccolta di dati di alta qualità, elementi costitutivi fondamentali per l’AI.

Il primo passo è capire quali dati siano effettivamente necessari per raggiungere ciò che si desidera ottenere: quale sia l’affidabilità e la validità necessaria, quali siano gli strumenti di misurazione più opportuni per acquisire questi dati in modo accurato ed in tempo reale.

Gli esseri umani tendono a prendere “decisioni emotive” che, secondo l’economia comportamentale, a volte ci fanno sembrare un po’ irrazionali. Abbiamo pregiudizi che ci inducono a utilizzare i dati per provare le nostre idee, anche se abbiamo un’educazione scientifica, prendiamo regolarmente decisioni emotive, piuttosto che razionali. Oltre a ciò, il contesto in cui le percepiamo spesso cambia le cose stesse e infine le nostre decisioni sono fortemente influenzate dai nostri gruppi sociali.

Nel mondo di oggi, quasi ogni forma di Intelligenza Artificiale ha una dipendenza umana. Dopotutto, se l’apprendimento è la generalizzazione delle esperienze passate, combinate con i risultati di nuove azioni, è importante che i dati ci aiutino a essere migliori e più efficienti. Devono essere misurati, percepiti correttamente, evitando percezioni errate e con una pipeline ben costruita, con una fonte abbondante che ne fornisca il maggior numero possibile in tempo reale.

Una cosa importante da considerare è se i dati siano al sicuro. Max Tegmark, professore presso il Massachusetts Institute of Technology, ha affermato che “la sicurezza dell’IA è il tema più importante del nostro tempo”. Una volta ottenuti dati affidabili e accurati, è necessario quindi capire quale impatto abbiano e come possano essere utilizzati.

Una volta acquisiti in modo valido, i dati devono essere memorizzati in modo sicuro in un sistema altamente durevole, che può essere scalato in modo illimitato. Con una buona conoscenza dei dati, è possibile iniziare a pensare di sfruttare algoritmi più complessi.

Affinché l’Intelligenza Artificiale diventi più pervasiva, è necessario quindi soddisfare tutti i suoi bisogni per l’apprendimento in tempo reale, la comprensione del contesto con il ricorso alla memoria, la capacità di pianificare e ragionare, la metacognizione e così via.

Man mano che vengono resi disponibili dati ambientali e psicologici più validi, l’AI avrà più set sociali da collegare e da cui imparare. Poiché apprende ampiamente dalla nostra cognizione, è necessaria una maggiore comprensione scientifica nei campi della psicologia neurologica, comportamentale e sociale.

Al momento, al di là di ogni altra necessità, la maggior parte delle aziende che usano l’Intelligenza Artificiale sono infatti ancora al punto di partenza rispetto alle sue esigenze. Un potenziale enorme è ancora da valorizzare.

 

IMPRESA 4.0, ENTRA NEL VIVO IL ROADSHOW DEL DIGITAL INNOVATION HUB TOSCANA

Ha preso avvio il 26 febbraio e proseguirà per tutto il 2019 il Road Show del DIH Toscana, il Digital Innovation Hub costituito da Confindustria Toscana, insieme alle cinque Territoriali regionali e ad Ance Toscana per affiancare le imprese toscane nel percorso di digitalizzazione.

L’obiettivo è quello di aiutare aziende, professionisti e operatori del territorio a cogliere tutte le opportunità offerte dai processi di trasformazione digitale, usufruendo anche delle incentivazioni di Impresa 4.0 e del supporto che il DIH Toscana può fornire, attraverso il proprio network e in collaborazione con il Competence Center nazionale ARTES 4.0, di cui il DIH è partner ufficiale e componente strategico nella governance.

La prossima tappa del roadshow si svolgerà a Lucca mercoledì 13 marzo alle 15.00 a Palazzo Bernardini. Nel corso dell’evento verranno presentate le attività del DIH a sostegno delle imprese e approfonditi, attraverso la testimonianza di aziende e di esperti dei diversi settori, numerosi temi di interesse strategico per accelerare la crescita del sistema industriale e la sua transizione verso la digitalizzazione. Il ciclo di incontri proseguirà quindi il 28 marzo con la tappa di Prato, che si terrà alle ore 15.00 presso il Palazzo dell’Industria e con ulteriori appuntamenti già in programmazione per i prossimi mesi.

La partecipazione è libera e gratuita. Per info [email protected]