“PROGETTARE IL FUTURO” accordo tra Piccola Industria Confindustria e

La rivoluzione digitale apre opportunità strategiche per le imprese a patto che sappiano adeguare i loro modelli di business alla visione del futuro. Le PMI, in particolare, hanno la possibilità di essere protagoniste, grazie alle loro caratteristiche di flessibilità e artigianalità: un modello produttivo già di suo vicino alle richieste dei nuovi consumatori.

L’accordo “Progettare il futuro. Accelerazione, trasformazione digitale, competitività” siglato tra Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo prevede soluzioni – finanziarie e non – dedicate, soprattutto, a supportare le imprese nel migliorare la loro capitalizzazione ed a cogliere le occasioni della digitalizzazione nei nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale. L’importo complessivo delle linee di credito, dei finanziamenti e degli altri interventi previsti vale 90 miliardi di euro, con una durata triennale che permette di focalizzarsi su diversi temi, garantendo continuità.

Per sensibilizzare le PMI sul 4.0, far conoscere le agevolazioni introdotte dal Piano Nazionale Industria 4.0 e le soluzioni previste dall’accordo, è in corso un roadshow che ad oggi ha già toccato, in collaborazione con le associazioni territoriali, più di 20 tappe, coinvolgendo circa 3.000 imprenditori. L’elemento caratterizzante di questo tour digitale nel Paese è di svolgersi in aziende già avanti nel 4.0, che possano quindi essere esse stesse esempi da seguire per le altre imprese. Sul sito di Confindustria è possibile seguire programmi, news e video relativi agli eventi.

Aziende 4.0: e tu cosa fai?

Si terrà Giovedì 19 ottobre alle ore 17 presso Fiorini International spa (Via Maestri Del Lavoro 13 – Trecastelli AN), l’incontro (vedi programma in allegato) dedicato da Confindustria Marche Nord alle imprese per approfondire il piano di azioni dell’Associazione sull’Industria 4.0 e la manifattura del futuro.

Per partecipare è necessario registrarsi al seguente link: https://goo.gl/VQsRSN

 

DIGITAL INNOVATION HUB: L’ITALIA 4.0

Nuove bandierine che, settimana dopo settimana, vengono piantate sulla mappa della nostra penisola. È la rete dei Digital Innovation Hub, porta di accesso delle imprese al mondo di Industria 4.0.

Il progetto è partito immediatamente dopo la presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0, coinvolgendo l’intero sistema di Confindustria. Attualmente sono circa 20 le iniziative in corso, promosse dalle varie associazioni territoriali. Questa attività ha permesso anche la condivisione delle linee guida con cui definire il ruolo dei DIH, i servizi offerti e il percorso per la loro creazione. Previste anche sinergie con i DIH europei, allo scopo di ampliare le opportunità di sviluppo.

Stimolare la domanda di innovazione delle imprese, sensibilizzare le imprese, creare un ponte tra imprese, mondo della ricerca e finanza: questo il compito di un Digital Innovation Hub, con l’obiettivo di costruire una rete nazionale che colleghi direttamente offerta e domanda di innovazione. Risultato per il quale Confindustria, grazie alla sua storia e al suo forte radicamento sul territorio, può svolgere un ruolo decisivo.

Al momento i territori con Digital Innovation Hub già costituiti sono: Trentino Alto Adige, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Pordenone, Parma, Umbria, Sardegna, Calabria, Campania e Basilicata. Mentre Marche, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia stanno scaldando i motori. Abruzzo ed Emilia Romagna sono in via di progettazione.

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Gli abiti “robotici” di Anouk Wipprecht

Ogni rivoluzione cambia il mondo, il modo di vedere le cose e di rapportarsi agli altri e porta con sé un’ampia gamma di nuove applicazioni che, collegate tra loro, influenzano il nostro stile di vita. Oggi assistiamo ad una sempre maggiore connessione tra l’elettronica e gli oggetti di uso quotidiano e le tecnologie stanno diventando sempre più importanti estensioni della nostra mente.

In un futuro che si prospetta sempre più tecnologico, quali saranno gli strumenti che utilizzeremo per comunicare e socializzare? In un’epoca in cui gli oggetti di tutti i giorni saranno sempre più intelligenti e dotati di dispositivi digitali, che tipo di abiti indosseremo? A queste domande cerca di dare una valida risposta Anouk Wipprecht, designer, ingegnere e artista olandese che lavora nel settore innovativo della “FashionTech”, rara combinazione di design di moda abbinata all’ingegneria e alla robotica. «Ciò che faccio sta all’intersezione fra la moda e scienza dell’ingegneria. Il mio lavoro è intrecciare queste discipline e cogliere elementi da ciascuna per esplorare nuove possibilità» spiega l’artista.

La sua formazione inizia a 14 anni con gli studi di moda. Poco dopo scopre la robotica e avvia una ricerca sul potenziale espressivo e comunicativo dei vestiti che la porta ad andare oltre la natura puramente estetica degli abiti, rendendoli vivi, interattivi. I suoi modelli presentano tecnologie in grado di rendere visibili le emozioni corporee grazie a dei sensori per la ricezione e la trasmissione delle informazioni che controllano lo spazio circostante e che monitorano i parametri vitali dell’individuo, i suoi livelli di stress, il respiro, il battito cardiaco o l’ansia. L’artista vuole creare una moda intelligente, una forma di comunicazione oltre la pura estetica, approfondendo l’elemento emotivo e psicologico del soggetto. I suoi abiti sono attivi, si muovono, respirano e reagiscono all’ambiente che li circonda.

Il suo Spider Dress, ad esempio, nasce da una riflessione sullo spazio individuale. Dotato di sensori di prossimità e sei braccia mobili situate sulle spalle e sulle clavicole, è in grado di comprendere ed interpretare dodici diverse modalità comportamentali reagendo in altrettanti modi diversi. Se una persona si avvicina troppo, l’abito attacca. Se invece si rimane lontani, le braccia si muovono in maniera armoniosa, quasi danzando. Si tratta di un sistema che pone la tecnologia al nostro servizio creando un’interfaccia che ascolta il corpo ed in base al suo stato agisce. Lo Smoke Dress invece, ispirato al sistema utilizzato dalle seppie, possiede dei sensori in grado di rilevare il numero di persone che si trovano in prossimità dell’abito e di rilasciare del fumo se qualcuno si avvicina troppo. Maggiore è il numero di individui presente e maggiore sarà il fumo rilasciato.

Queste wearable technologies (tecnologie indossabili) sono innovativi sistemi di interazione tra le persone e il mondo circostante, validi esempi di come la tecnologia può anche arrivare ad attivare una relazione fisica e psicologica con ciò che indossiamo, una nuova e lodevole forma di creatività ai tempi della manifattura 4.0.

Operativo il DIH sardo

Manifattura sarda 4.0”: questo il nome del Digital Innovation Hub operativo a tutti gli effetti presso la ex Manifattura Tabacchi di Cagliari. Le imprese della Sardegna potranno contare su un aiuto in più per cogliere agevolazioni e opportunità economiche destinate a favorire la trasformazione digitale e l’innovazione. Opportunità che non riguardano solo le realtà ad alta tecnologia, ma anche quelle dei settori più tradizionali dell’isola: le imprese dell’agricoltura, del turismo, dell’artigianato, dei beni culturali, che attraverso la digitalizzazione potranno ricollocarsi sul mercato in modo decisamente più strategico.

Il Dih Sardegna opererà in raccordo con i Competence Center di eccellenza tecnologica ed in collaborazione con partner tecnici locali, come centri di ricerca pubblici e privati, poli tecnologici ed universitari, cluster tecnologici, incubatori e fablab. Per tutte le informazioni è già online il portale www.dihsardegna.eu, dove è possibile conoscere nel dettaglio le attività dell’hub, costituito con il sostegno di Confindustria Sardegna, Confindustria Digitale, dell’assessorato regionale alla Programmazione, oltre a Sardegna Ricerche, Unioncamere Sardegna, Università di Cagliari e Sassari e Confcommercio Sardegna.