Il nuovo Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente è HSD Mechatronics

HSD Mechatronics è il nuovo Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente, nonché la prima media impresa italiana a diventarlo, dopo big come Ansaldo Energia, Abb, Hitachi Rail e Tenova-Ori Martin.

La società del Gruppo Biesse, che ha sede a Gradara (PU), è considerata un’eccellenza nella meccatronica e nell’automazione. HSD è il secondo produttore mondiale di elettromandrini: dispositivi avanzati per macchine utensili destinati a lavorare legno, metallo, materiali compositi, vetro e pietra.

L’Accordo per l’Innovazione, autorizzato con decreto firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, prevede investimenti per la realizzazione del progetto Zero Defects Manufacturing. Sono previsti contributi economici del MISE e delle Regioni Marche, Lazio e Umbria. Il progetto è relativo a Elettrospindle 4.0, l’elettromandrino interconnesso.

Per maggiori informazioni: https://www.fabbricaintelligente.it/blog/lighthouse-plant-cfi-hsd-mechatronics-e-la-prima-media-impresa-italiana-che-ottiene-questo-riconosciment/

 

Il Piano italiano sulle Competenze Digitali

Il piano, sviluppato dal Dipartimento per la trasformazione digitale presso il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, punta a colmare il gap digitale del nostro Paese entro il 2025.

Tra gli obiettivi cui punta il piano ci sono:

  • arrivare ad avere almeno il 70% di popolazione con competenze digitali di base;
  • raddoppiare la percentuale di popolazione con competenze digitali avanzate;
  • triplicare il numero dei laureati in ICT e quadruplicare quelli di sesso femminile;
  • duplicare il numero di imprese che utilizzano i big data;
  • accrescere del 50% la quota di PMI che utilizzano specialisti ICT;
  • portare almeno al 64% il valore della popolazione che utilizza servizi digitali pubblici.

Il piano è articolato su 4 assi strategici, cui corrispondono altrettanti target:

  • Istruzione e formazione superiore,
  • Forza lavoro pubblica e privata,
  • Competenze specialistiche ICT,
  • Cittadini;

Nell’ambito di tali assi verranno sviluppate azioni di intervento specifiche e sinergiche per cercare di recuperare velocemente sui gap esistenti in tema di competenze digitali e di utilizzo di Internet, da cui dipendono sia la crescita economica e sociale, che l’inclusione digitale e il superamento del divario di genere.

Al seguente link sono disponibili ulteriori approfondimenti.

 

Il progetto Fabbriche Vetrina fa tappa alla Lean Experience Factory

Continua la serie di eventi del percorso “Fabbriche Vetrina” per far conoscere esempi di soluzioni 4.0 applicate nelle realtà aziendali.

Un appuntamento un po’ diverso, quello presso la Lean Experience Factory di Pordenone, per spiegare l’ambiente esperienziale e le diverse soluzioni innovative presenti, focalizzandosi su alcune applicazioni specifiche attraverso 3 diverse testimonianze: si affronterà il tema della pianificazione intelligente della manodopera con Electrolux, si parlerà di robotica collaborativa nei processi produttivi con Brovedani Group e infine Beantech presenterà una soluzione digitale per l’ufficio 4.0.

Il webinar e il virtual tour si terranno mercoledì 27 gennaio dalle 15.30 alle 17.00.

Consulta il programma dei lavori e iscriverti all’evento.

 

La Blockchain nel Position Paper di Confindustria Digitale

Un semplice database consente la distribuzione, l’analisi e un monitoraggio calcolabile e ricercabile dei dati. Ma si basa solo sulla fiducia. Un problema che si può risolvere con la Blockchain, un registro aperto, distribuito e decentralizzato, che può memorizzare le transazioni in modo sicuro, verificabile e permanente, senza un’amministrazione centrale.

Il decentramento è diventato ultimamente un concetto di tendenza in tutti i settori, anche in quello finanziario. Le aziende possono utilizzare la Blockchain per rendere il proprio lavoro più efficiente e affidabile.

Le imprese multinazionali e le reti di imprese devono riconciliare le transazioni su base globale e le “catene di blocchi” possono consentire loro di farlo in modo quasi istantaneo. I governi invece possono utilizzare l’immutabilità della Blockchain per garantire che i titoli e i record di identità siano accurati e privi di limiti di tempo.

Le regole di autorizzazione ben progettate sulle applicazioni Blockchain possono inoltre dare ai cittadini e ai consumatori un maggiore controllo sui propri dati. La Blockchain è una tecnologia istituzionale, un nuovo modo di mantenere un registro, che può essere utilizzata dalle aziende, ma che può anche sostituire le istituzioni.

I registri di identità, i permessi, i privilegi e i diritti, con la Blockchain possono infatti essere mantenuti e applicati senza la necessità di un controllo governativo.

In questo quadro si inserisce la rivoluzione dell’Industry 4.0, che definisce percorsi evolutivi per far diventare un’impresa interamente digitale. Così, mentre stiamo sperimentando tecnologia intelligente, IoT, cloud computing, Augmented e Virtual Reality, abbiamo anche la possibilità di testare le opportunità della tecnologia Blockchain.

I migliori usi della Blockchain devono infatti essere ancora “scoperti”, per essere implementati sistematicamente in un sistema politico ed economico reale. Siamo infatti solo all’inizio di una nuova era e la tecnologia che alimenta l’Industry 4.0 continuerà a crescere velocemente, così come il potenziale della Blockchain.

Per provare a capire meglio cosa significa Blockchain, quali siono i valori di cui è portatrice e quali siono i suoi fattori (tecnici e organizzativi) che possono modellare gli ecosistemi aziendali, Confindustria Digitale, attraverso il suo “Steering Committee Digitalizzazione PMI”, ha redatto un Position Paper che riporta lo stato attuale e la prossima evoluzione della Blockchain e dell’utilizzo della stessa nelle diverse filiere industriali (dal cibo all’abbigliamento, dall’arte alla sanità, dalla conservazione documentale al real estate, ecc.), evidenziando anche “quando e come” usare la Blockchain in modo integrato con le altre tecnologie digitali.

Consulta il Position Paper di Confindustria Digitale sulla Blockchain.

 

Poli europei di Innovazione Digitale: riunita la cabina di regia

L’11 gennaio 2021 si è riunita la cabina di regia sui Poli europei di Innovazione Digitale, cui hanno partecipato il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, il Ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano e i rappresentanti dei 45 poli di trasferimento tecnologico che hanno superato la preselezione nazionale.

E’ stata sottolineata l’importanza strategica della creazione di una rete europea degli EDIH (European Digital Innovation Hubs). Si tratta di un passaggio fondamentale nel processo di digitalizzazione del Paese, in particolar modo per le piccole e medie imprese e gli enti locali, per favorire la creazione di punti di contatto e supporto specializzati nelle nuove tecnologie necessarie per una trasformazione dei processi produttivi e dei servizi al cittadino. Questo percorso è inoltre rilevante per gli ecosistemi di innovazione che ruotano attorno a questi poli, che rappresentano un anello fondamentale nell’architettura del trasferimento tecnologico del Paese.

I Ministri hanno sottolineato e auspicato che i 45 poli di trasferimento tecnologico che hanno superato la preselezione nazionale avviino un processo finalizzato a favorire l’integrazione tra progetti affini, con l’obiettivo di rafforzare la presenza italiana nella rete degli European Digital Innovation Hubs.

Per ulteriori informazioni: Poli europei di innovazione digitale: 45 i progetti selezionati

 

Progetto LEAP 2020 Digital Supply Chain di Leonardo

28 key suppliers di Leonardo, selezionati tra i partecipanti alla ELITE-Leonardo Lounge, sono stati coinvolti nella wave 1 del progetto LEAP 2020 Digital Supply Chain che ha come obiettivo quello di accelerare la trasformazione digitale della filiera di Leonardo. Gli assessment della maturità digitale e gli indirizzi di sviluppo sono stati definititi dai Digital Innovation Hub di Confindustria. In particolare, sulla base della distribuzione regionale dei fornitori che hanno partecipato all’iniziativa, sono stati coinvolti i DIH di Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria.

La modalità di lavoro della rete DIH Confindustria ha permesso di erogare la medesima tipologia di servizio sul tutto il territorio nazionale, incontrando singolarmente le aziende coinvolte con una prima sessione dedicata alla raccolta delle informazioni ed una seconda di presentazione/condivisione dei risultati.

Gli elementi analizzati per definire il livello di maturità digitale delle singole aziende e della filiera hanno riguardato 4 dimensioni di analisi (tecnologie, esecuzione, controllo, organizzazione) e 8 macroprocessi (R&D, Produzione, Qualità, Manutenzione, Marketing, Logistica, Supply Chain, HR).

I risultati presentati hanno mostrato un elevato score totale. Confrontati con un campione qualificato di oltre 700 imprese che hanno effettuato la valutazione della maturità digitale tramite la rete nazionale dei DIH di Confindustria, gli indici assegnati alle 28 aziende della filiera Leonardo risultano più alti della media nazionale per tutte le dimensioni e i macroprocessi analizzati. Qualità, Produzione, Ricerca&Sviluppo presentano valori ben sopra la media nazionale, a dimostrazione della particolare attenzione richiesta dal settore per gli aspetti di progettazione, produzione e controllo qualità e della centralità che questi ambiti hanno avuto nella prima fase del piano Industria 4.0.

Le aziende hanno poi condotto un assessment sulla Cyber Security sviluppato da Leonardo cha ha mostrato una significativa varianza dei punteggi tra le aziende coinvolte e che ha portato a definire 6 principali direttrici di sviluppo per la riduzione del rischio.

A questo link sono disponibili ulteriori approfondimenti. 

 

Smart Money

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo economico (decreto ministeriale 18 settembre 2020) che definisce le modalità attuative degli interventi agevolativi in favore delle start up innovative, previsti dal Decreto Rilancio (Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, articolo 38, comma 2).

Sono 9,5 milioni di euro le risorse disponibili per la concessione di contributi a fondo perduto finalizzati all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.

L’obiettivo è sostenere le spese connesse alla realizzazione di un piano di attività e di sviluppo e favorire investimenti nel capitale di rischio delle startup innovative.

Le modalità e i termini di apertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione saranno comunicati con un successivo provvedimento e saranno disponibili nella sezione dedicata sul sito del MISE (Smart Money) e sul sito di Invitalia (www.invitalia.it).

E’ possibile inviare quesiti relativi alla normativa attuativa dell’intervento al seguente indirizzo email: [email protected]

Al seguente link tutti gli approfondimenti.