La principale differenza tra uomini e robot è data dalla capacità dell’uomo di adattarsi a situazioni riconfigurate. Tale capacità al momento manca ancora nei robot, soprattutto quelli industriali. E’ per questo che molti studi e sperimentazioni stanno puntando a sviluppare applicazioni di robotica intelligente, soprattutto nell’ambito di imprese 4.0.
Oggi esistono robot “manipolatori” molto affidabili in molti campi della produzione industriale. Quello che ancora manca ai robot industriali è la capacità di adattarsi e di autoriconfigurarsi a seguito di variazioni dell’ambiente e del ciclo di lavoro. Questa flessibilità è l’innovazione che dovrà essere inserita nei robot per le fabbriche 4.0.
Il recente lockdown ha dimostrato come, in assenza dell’uomo che interviene per riconfigurare il robot e adattarlo a nuove situazioni, esigenze e condizioni di lavoro, questo non riesce ad adattarsi e rischia quindi, se non riconfigurato dall’uomo, di produrre errori o di bloccarsi.
Per superare questo limite, i robot devono essere dotati di intelligenza. Si parla in tal senso di “robotica intelligente” o “robotica cognitiva”. Intendendo con questo termine lo sviluppo di robot in grado di percepire l’ambiente circostante, prendere decisioni in base ai dati raccolti e agire in modo efficace sull’ambiente. La flessibilità e l’adattabilità devono pertanto essere sviluppate sia nel programma che controlla il robot (l’Intelligenza Artificiale) sia nel corpo che costituisce il robot (quella che viene chiamata intelligenza corporea).
Per maggiori approfondimenti: https://www.agendadigitale.eu/industry-4-0/robotica-intelligente-per-lindustria-4-0-ecco-perche-puo-rivoluzionare-le-imprese/