La “digitalizzazione” del farmaco

Presto le confezioni dei farmaci potranno interagire con le app degli smartphone attraverso microcircuiti integrati che invieranno segnali ogni volta che si assume il farmaco, così sia il medico sia il paziente potranno monitorare la terapia passo dopo passo. È l’innovazione dei “beyond the pill”, cioè i servizi che vanno “al di là della terapia” e che le aziende farmaceutiche offrono ai pazienti per semplificare l’accesso alla salute.

Anche il comparto farmaceutico sta percorrendo quindi la transizione verso la digitalizzazione e la personalizzazione dell’offerta, grazie alla collaborazione con i big player di internet, da Amazon a Google. Si profilano infatti all’orizzonte numerose opportunità di collaborazione tra i due comparti, dalla prevenzione al post-terapia, cogliendo le opportunità fornite da big data e intelligenza artificiale per puntare alla personalizzazione della proposta per ogni paziente.

La tecnologia permette di innovare sia le modalità di produzione del farmaco, che il rapporto con il paziente. L’analisi in tempo reale di un’enorme quantità di dati agevola le attività di ricerca e messa a punto delle cure, trasformando il farmaco da semplice prodotto a “percorso terapeutico”, grazie all’interazione con i sistemi per la diagnostica e gli altri dispositivi medici, così da permettere un monitoraggio continuo che potrà consentire di sviluppare soluzioni per prevenire l’insorgere delle malattie o comunque coglierne i sintomi con largo anticipo.

In questo ambito si possono aprire ampi spazi di azione sia per i giganti del web che per le PMI e per quelle startup che offrono servizi personalizzabili nell’ambito della salute.

Con l’opportuna attenzione ai temi della privacy, tutto ciò potrà portare a breve grandi vantaggi in termini di nuove cure e miglioramento della qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.