Accordo Confindustria-Siemens: 100 giornate per la trasformazione digitale delle imprese

“Smart Factory Siemens – 100 Giornate per le Imprese Manifatturiere Italiane”: questo in sintesi l’accordo di collaborazione siglato oggi da Siemens Italia, nelle sue divisioni industriali, e Confindustria, presso il Centro Tecnologico e Applicativo (TAC) di Piacenza.

L’accordo, in virtù del comune interesse a promuovere la trasformazione digitale delle aziende Italiane, prevede un’attività di collaborazione tra il TAC di Siemens e la rete dei Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria. In particolare, Siemens offrirà ai DIH la possibilità di organizzare 100 giornate, fino alla fine del 2020, per le imprese manifatturiere interessate a conoscere e investire nelle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0.

“Nell’ultimo anno e mezzo il nostro sistema ha ottenuto un grande risultato con la costituzione di 21 Digital Innovation Hub sul territorio, che hanno l’obiettivo specifico di orientare e accompagnare le imprese verso la trasformazione digitale. I DIH della rete di Confindustria – rete che abbiamo formalizzato oggi – sono accreditati anche in Europa, consentendo al nostro Paese di partecipare alle iniziative europee per la digitalizzazione. I DIH promossi dalle associazioni di Confindustria sono pienamente operativi: hanno avviato sul territorio iniziative di sensibilizzazione e formazione; sono impegnati nell’attività di assessment della maturità digitale delle imprese attraverso uno strumento di valutazione appositamente studiato dal Politecnico di Milano e Assoconsult. Con l’Accordo di oggi per i DIH si apre una fase importante della loro attività. Il centro Siemens infatti è un centro di eccellenza dove le imprese possono “contaminarsi” con le tecnologie 4.0, toccando con mano le loro possibili applicazioni: il ruolo dei DIH, con il supporto di Confindustria, è proprio quello di coinvolgere le imprese e avvicinarle al mondo di Industria 4.0″ ha dichiarato Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria per la Politica Industriale.

“Si tratta di un accordo fondamentale e di un ulteriore e importante riconoscimento per il nostro TAC, il centro dove promuoviamo l’innovazione tecnologica per le imprese manifatturiere Italiane, come motore dello sviluppo e della crescita nel manifatturiero. Inoltre, si evidenzia il nostro ruolo di pionieri nel mondo della digitalizzazione d’impresa, anche in qualità di contributori attivi al tavolo di lavoro che ha definito il concetto stesso di Industry 4.0 e di protagonisti primari nel mercato italiano dell’automazione di fabbrica. Di particolare rilievo il nostro impegno e dedizione nella formazione e nell’aggiornamento delle necessarie competenze a disposizione delle imprese che decidono di affrontare il percorso innovativo indicato dalla quarta rivoluzione industriale” ha affermato Giuliano Busetto, Country Division Lead delle divisioni Digital Factory e Process Industries and Drives di Siemens Italia e Amministratore di Siemens Industrial Software Srl a margine della firma dell’accordo.

“L’accordo firmato oggi – ha aggiunto Fabrizio Gea, Responsabile del Coordinamento Nazionale dei DIH di Confindustria – rappresenta un tassello importante nella costruzione del network dell’innovazione a supporto delle imprese e in particolare delle PMI che più delle altre hanno bisogno di conoscere e testare le tecnologie per capire come trasformare i propri processi produttivi in chiave 4.0″.

Per approfondire, scarica il comunicato stampa.

Conferenza di presentazione dei risultati del Piano Nazionale 4.0

Gli incentivi di Industria 4.0 “stanno funzionando”, tanto che gli ordinativi dei beni strumentali sono cresciuti del 9% nei primi 6 mesi del 2017: bene vanno anche la spesa per la ricerca e il fondo di garanzia, mentre occorre accelerare sulla banda ultralarga.

Il bilancio del primo anno del piano varato dall’ex governo Renzi e affidato alle cure del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è positivo e consente di ampliare il raggio d’azione dando vita a “Impresa 4.0”, che vedrà lo spostamento del focus “da manifattura e servizi, a competenze e lavoro”. Il Governo Gentiloni ha dato disponibilità a rifinanziare le misure principali, rivedendo “le aliquote e i perimetri degli incentivi”, “compatibilmente con le risorse di finanza pubblica disponibili”.
L’occasione per fare il punto sul piano che ha come obiettivo centrale un incremento di 10 miliardi negli investimenti privati nel biennio 2017-2018 è stato l’appuntamento alla Camera dei Deputati, dove, dopo la riunione della cabina di regia, sono stati illustrati i risultati del programma dai quattro ministri coinvolti: oltre a Calenda, il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan, quello del Lavoro Giuliano Poletti e della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli.

Il numero più significativo l’ha fornito proprio Calenda, sottolineando che “l’incremento degli ordinativi sul mercato interno di beni strumentali è stato pari al 9% nel primo semestre del 2017 su base annua, con picchi del +11,6% per macchinari: inoltre, le attese ad agosto 2017 sugli ordinativi delle imprese manifatturiere, ai massimi livelli dal 2010, consolidano il trend”.

Aumentano le imprese che investono in ricerca e sviluppo, ma cresce anche l’ammontare della spesa in questo settore. Positivi altresì i dati sull’importo dei crediti garantiti dal Fondo di Garanzia (+10,7% nei primi 8 mesi del 2017) e sui contratti di sviluppo (1,9 miliardi di agevolazioni). Occorre, invece, accelerare sulla banda ultralarga, visto che al ritmo al quale si sta andando si rischia di non riuscire a centrare gli obiettivi al 2020: per questo, ha annunciato il ministro Calenda, “stiamo puntando a mettere qua altri 3,5 miliardi da fondi non spesi o da bandi meno costosi”.

“La riunione della cabina di regia – ha detto Giulio Pedrollo, vice presidente di Confindustria per la politica industriale – è stata molto positiva: Confindustria ha confermato la necessità di dare continuità agli incentivi e abbiamo registrato la disponibilità del Governo. È un segnale importante e renderà più stabili i segni di crescita dell’economia. Proseguire lungo la rotta già tracciata è indispensabile per permettere alle imprese di avere un orizzonte temporale più ampio per valutare nuovi investimenti e avviare il percorso di trasformazione digitale. I nostri associati hanno reagito positivamente e stanno investendo, anche grazie all’attività di informazione e formazione che Confindustria ha fatto con tutto il sistema per promuovere il Piano e sensibilizzare le imprese. Abbiamo spiegato Industria 4.0 e i suoi strumenti ad oltre 10.000 aziende: ora siamo pronti a continuare la sfida”.

Confindustria Marche Nord e MIP Politecnico di Milano insieme nel “Percorso Industria 4.0”

Confindustria Marche Nord prosegue il piano di azioni su Industria 4.0 rivolto agli associati, proponendo un percorso formativo specialistico di 5 giornate progettato e realizzato in collaborazione con MIP – Politecnico di Milano Graduate School of Business.

Gli obiettivi del “Percorso Industria 4.0” sono:

  • approfondire le origini della moderna rivoluzione industriale 4.0, per far comprendere meglio le potenzialità del manufacturing del futuro: intelligente e sostenibile;
  • introdurre in modo organico e sistematico gli elementi costituenti dell’innovazione 4.0, dalle nuove tecnologie di produzione, alle tecnologie digitali IoT;
  • fornire strumenti concreti ai responsabili di produzione, di stabilimento e di reparto per aumentare l’efficienza dei processi e dei sistemi produttivi.

Il corso è rivolto agli imprenditori ed ai loro più stretti collaboratori (Direttori Generali, Responsabili di Produzione, Responsabili di Stabilimento).

Per tutti gli approfondimenti è possibile consultare la scheda descrittiva del percorso o contattare Confindustria Marche Nord (tel: 071.29048218 – email: [email protected]).

 

Connected Manufacturing Forum

il 24 e 25 ottobre a Milano si svolge il Connected Manufacturing Forum, un’iniziativa di Business International – Fiera Milano Media dedicata al mondo dell’industria italiana, alla manifattura Made in Italy, ai nuovi modelli di business, al capitale umano, alla sicurezza dei nuovi ecosistemi digitali.

Senza una forte cultura industriale, la sola tecnologia non può portare risultati. È indispensabile quindi incrociare competenze analogiche e competenze digitali, capacità di visione dell’industria e capacità di sviluppo in chiave digitale. Il Forum rappresenta in tal senso un’occasione per condividere idee e best practice legate a Industria 4.0 e un’importante opportunità di networking.

Programma delle attività

Per maggiori info: https://cmf.businessinternational.it/

Convegno a Parma: “Industria 4.0 e capitale umano”

Si terrà il 30 gennaio alle 17, presso l’Unione Parmense degli Industriali il convegno dedicato al tema dello sviluppo del capitale umano nell’ambito dell’innovazione 4.0 delle imprese.

Imprenditori e Manager sono le due figure chiave nella Quarta Rivoluzione Industriale: questo è il messaggio del quale Unione Parmense degli Industriali e Federmanager Parma si fanno portatori, insieme all’Università di Parma, attraverso il Digital Innovation Hub europeo SMILE già operativo.

La quarta rivoluzione industriale è una delle grandi sfide da affrontare del sistema produttivo italiano, che ha nell’imprenditorialità il suo asse portante.

Ci sono i piani e gli incentivi governativi, ma è necessario anche un cambio culturale che passi attraverso l’adozione di nuove competenze manageriali che Federmanager è in grado di mettere a disposizione tramite manager certificati e opportunamente formati alle nuove tematiche di Industry 4.0; in questo modo l’Azienda può svolgere con successo il proprio ruolo competitivo, affermando il valore dell’innovazione che è alla base di un futuro in cui dovrà muoversi l’intero sistema Paese.

Imprenditori e Manager possono, insieme, trovare la strada e le soluzioni per raccogliere e vincere la sfida, realizzando progetti di qualità e innovazione che valorizzino il know-how imprenditoriale e il capitale umano e creando il modello italiano dell’Azienda del Futuro.

Consulta il programma dei lavori e registrati per partecipare all’evento

Cos’è la tecnologia digitale gemellare e perché è così importante anche nel settore automobilistico

Uno dei principali progetti di innovazione dell’Industria 4.0 è il cosiddetto “gemello digitale”: il modello virtuale cioè di un processo, prodotto o servizio. È semplicemente un ponte tra il mondo fisico e quello digitale che permette di avere una più dettagliata analisi dei dati ed un monitoraggio sicuro dei sistemi per risolvere problemi, sviluppare nuove opportunità e persino simulare il futuro. Un gemello digitale può essere creato infatti ancor prima che l’oggetto fisico a cui si riferisce sia stato prodotto e può archiviare le informazioni relative ad esempio al suo assemblaggio, trasporto e gestione. Ma come funziona un gemello digitale? I componenti intelligenti, che utilizzano i sensori per raccogliere informazioni, sono collegati ad un sistema cloud che riceve ed elabora tutti i dati in ambiente virtuale per poi applicarli nel mondo fisico. La NASA in questo ambito fa da pioniera. È stata infatti la prima ad utilizzare questa tecnologia nel settore aerospaziale per riparare i sistemi che non si trovano in prossimità.

Il concetto di gemello digitale è in circolazione fin dal 2002 e anche se ci sono ancora molte caratteristiche innovative inesplorate, è oramai considerato indispensabile in ambito aziendale e uno dei dieci principali trend tecnologici (secondo la società americana Gartner). Un concetto chiave quindi per un’ampia gamma di settori industriali tra cui energia, mobilità, beni di consumo ed assistenza sanitaria, per i quali fornisce molti vantaggi tecnici per diversi casi d’uso e risolve molti dei problemi odierni soddisfacendo i requisiti di settore. Poiché gli oggetti, nel corso del loro ciclo di vita, interagiscono con molte entità diverse, la facilità di interazione con il gemello digitale ed il controllo sui dati degli oggetti diventano aspetti chiave.

Lo Internet of Things ha recentemente introdotto lo IOTA, una criptomoneta dedicata esclusivamente agli oggetti connessi ad internet, che consente di effettuare delle micro transazioni tra diversi dispositivi per scambiare servizi, risorse e dati. Le automobili connesse sono, come ormai sappiamo, una fonte inesauribile di informazioni per costruttori, fornitori e compagnie di assicurazioni. Una prima applicazione praticabile di un gemello digitale con IOTA è CarPass. La soluzione acquisisce in modo sicuro i dati telematici (ad esempio il chilometraggio, i percorsi effettuati, i dati ambientali e quelli di manutenzione) e li memorizza nel gemello digitale, consentendo ad un veicolo di raccontare la sua storia: dove è andato, cosa ha fatto e come è stato trattato. Ciò offre molti vantaggi, come ad esempio il controllo del chilometraggio a prova di manomissione, evitando frodi nel mercato delle auto di seconda mano. Inoltre ci garantisce una panoramica sicura sulla modalità di guida del veicolo: se è stata usata per pochi e lunghi viaggi oppure per molti e brevi e la sua manutenzione, determinando così il suo valore.

Oltre alle enormi potenzialità del digitale in relazione ai beni fisici, restano sempre validi i rischi di sicurezza nell’adozione di una tale tecnologia. Più cresce la mole delle informazioni raccolte maggiore sarà l’esigenza di gestirle con rispetto e tutela. La sicurezza nei dati e la loro autenticità è infatti sempre necessaria quando dobbiamo riporre fiducia in chi li raccoglie e li gestisce per noi.

Dalla Meccatronica alla Robotica Collaborativa nell’Industria 4.0

Le prime applicazioni della robotica nella produzione industriale risalgono all’inizio degli anni ’60, progrediscono negli anni ’80 con le tecnologie Meccatroniche, fino ad arrivare al 2000, periodo in cui si diffondono in modo capillare.

Fiorita principalmente nel settore dell’Automotive, la robotica nel tempo ha trovato applicazione in molte delle produzioni di beni ad alta tecnologia e di largo consumo. A seguito di una così grande diffusione, le sue specifiche tecniche si sono evolute a tal punto, da rendere i robot sempre più efficienti, sofisticati e soprattutto autonomi.

Per beneficiare a pieno di tali progressi, è divenuto necessario rendere le macchine capaci di affiancare in tempo reale l’uomo. È per questo motivo che si è iniziato a parlare di “robotica collaborativa”, spostando l’attenzione sulle dinamiche di interazione uomo-macchina ed in particolare sugli aspetti di sicurezza che ne derivano.

Gli stabilimenti produttivi che vogliono integrare tali tecnologie si ispirano al concetto di “Fabbrica Intelligente”, alla base del quale ci sono i principi di “collaborazione sicura” e di interconnettività. Tali innovazioni hanno portato alla nascita di COBOT, o CO-robot, macchinari dotati di abilità di apprendimento in tempo reale, grazie all’accesso a big data e connessione in cloud, e di meccanismi di monitoraggio basati su sensori, telecamere, sistemi anticollisione e di riconoscimento vocale. Queste specifiche consentono ai robot collaborativi di poter operare in sicurezza in ambienti dinamici, a stretto contatto con operatori umani, permettendo così il loro utilizzo in settori che vanno oltre la produzione industriale, come l’astronomia, la medicina, la domotica, i servizi ed il sociale.

Il progetto “Ricomincio da 4”, sviluppato da Federmeccanica e Federmanager con il supporto di Fondirigenti, offre la possibilità di approfondire la conoscenza ed i casi di applicazione della robotica collaborativa e degli ulteriori argomenti relativi alle innovazioni tecnologiche dell’Industria 4.0, visita il link: https://ricomincioda4.fondirigenti.it/

 

DIGITAL INNOVATION HUB: L’ITALIA 4.0

Nuove bandierine che, settimana dopo settimana, vengono piantate sulla mappa della nostra penisola. È la rete dei Digital Innovation Hub, porta di accesso delle imprese al mondo di Industria 4.0.

Il progetto è partito immediatamente dopo la presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0, coinvolgendo l’intero sistema di Confindustria. Attualmente sono circa 20 le iniziative in corso, promosse dalle varie associazioni territoriali. Questa attività ha permesso anche la condivisione delle linee guida con cui definire il ruolo dei DIH, i servizi offerti e il percorso per la loro creazione. Previste anche sinergie con i DIH europei, allo scopo di ampliare le opportunità di sviluppo.

Stimolare la domanda di innovazione delle imprese, sensibilizzare le imprese, creare un ponte tra imprese, mondo della ricerca e finanza: questo il compito di un Digital Innovation Hub, con l’obiettivo di costruire una rete nazionale che colleghi direttamente offerta e domanda di innovazione. Risultato per il quale Confindustria, grazie alla sua storia e al suo forte radicamento sul territorio, può svolgere un ruolo decisivo.

Al momento i territori con Digital Innovation Hub già costituiti sono: Trentino Alto Adige, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Pordenone, Parma, Umbria, Sardegna, Calabria, Campania e Basilicata. Mentre Marche, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia stanno scaldando i motori. Abruzzo ed Emilia Romagna sono in via di progettazione.

Tieniti aggiornato su questo portale per scoprire tutte le novità.

Ecco l’industria 4.0 al 100 per cento made in Italy di cui Olivetti sarebbe fiero

L’industria 4.0 è ormai popolare (a parole) quanto la pizza. In Italia ci sono convegni, conferenze, workshop su base settimanale. Alla base dell’industria 4.0(di seguito I4.0) c’è una cosa sostanzialmente invisibile: i dati. Per semplificare, possiamo fare un paragone con il corpo umano. I vari elementi esterni della I4.0 sono associabili a mani, a piedi, ad occhi, alla pelle e persino al cervello. Tuttavia esiste una cosa, nel nostro corpo, necessaria a garantirci la vita: il sangue.
Il sangue trasporta ossigeno e nutrimento in tutto il corpo e lo mantiene in vita. Allo stesso modo, senza i dati l’intero apparato della I4.0 semplicemente non esiste. O, per meglio dire, i singoli elementi (siano essi impianti di produzione, cellulari che raccolgono dati, sensori gps etc..) esistono, ma la mancanza di connessione e interazione (scambio dati) tra di loro, che è alla base della I4.0, li rende degli oggetti inutili o la cui sopravvivenza nel tempo è limitata.
Spesso il concetto di dati viene associato ad altri temi, quali la conservazione dei dati in remoto, la loro trasmissione sicura (via rete) e ovviamente il backup (copie di sicurezza, nel caso di qualche incidente, Wannacry qualcuno se lo ricorda?).
I grandi gruppi stranieri sono leader nella I4.0, specialmente quando si parla di dati: da Microsoft a Ibm, da Siemens a GE hanno conquistato alcune aree legate al mondo dei dati: cloud storage, backup etc.. Per schiarirmi le idee, sulla I4.0, ho pensato di dare un’occhiata in giro, per vedere se anche noi italiani, che ai tempi di Adriano Olivetti insegnammo ad Ibm come fare i computer, avessimo qualche gioiello nascosto. Ho lasciato perdere Milano, una città fatta di luci e business: da che mondo è mondo Milano governa una serie di settori tra cui la moda, l’hi-tech, il design, ma le sue produzioni ed i suoi centri di ricerca di rado sono nella città.

Girando da un gruppo di LinkedIn all’altro ho scoperto una realtà in provincia di Varese che merita attenzione. Il loro video di presentazione in numeri già parte bene.
Elmec impiega oltre 600 dipendenti (di cui la metà tecnici). Oltre 182 milioni di fatturato, una crescita annuale continua quarto su quarto. La crescita di questo gruppo ha preso due generazioni e prima i due padri e fondatori, Clemente Ballerio e Cesare Corti, poi i figli di entrambi che oggi portano avanti in parallelo lo sviluppo dell’azienda. Nel tempo hanno acquisito il 45% dell’internet service provider Eolo e creato una divisione del gruppo che si occupa di impianti solari.
Elmec ha investito in modo particolare sulla gestione dei dati delle aziende e su tutti i servizi correlati, inaugurando circa un anno fa nel suo campus tecnologico un nuovo data center di proprietà certificato a livello internazionale dall’ente britannico Uptime Institute (come infrastruttura TIERIV), per il quale ha investito 12 milioni di euro bonificando un’area industriale dismessa di 13.000 mq a Brunello (Varese).
Una delle strategie più interessanti del gruppo è ………..

Il 31 Ottobre apre il DIH della Basilicata

Una nuova bandierina sulla mappa dei Digital Innovation Hub. È destinata a Potenza, sede della struttura che sosterrà nella trasformazione digitale le imprese lucane. “Si tratta di un polo di innovazione sul territorio regionale – spiega Confindustria Basilicata – fortemente voluto dalla nostra Associazione, allo scopo di accompagnare le imprese in questa sfida cruciale per l’industria. Il “Dih Basilicata” – in coerenza con la sua mission di ponte tra mondo dell’impresa, della ricerca e dell’innovazione – rimarrà aperto alla collaborazione di Università, cluster, centri di ricerca pubblici e privati, poli di avanguardia tecnologici, incubatori di startup e investitori, al fine di attivare un network degli attori territoriali dell’innovazione”. In particolare, la struttura si occuperà di sensibilizzare le imprese sulle opportunità di Industria 4.0; indirizzarle verso i Competence center; supportarle nell’accesso a strumenti di finanziamento pubblici e privati; erogare servizi di formazione e mentoring alle imprese; sostenere l’attività di pianificazione degli investimenti; favorire l’interazione con i Digital Innovation Hub europei. La governance del “Dih Basilicata” prevede un Consiglio di Amministrazione, con presidente Pasquale Lorusso e Direttore generale Giuseppe Carriero. Completano il Cda: Vito Arcasensa, Salvatore De Biasio e Gabriella Megale.

“Siamo di fronte a una rivoluzione epocale per le nostre aziende, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese – ha commentato il presidente Pasquale Lorusso – chiamate alla più profonda innovazione che ne modificherà non solo le strutture fisiche, ma il modo di pensare e ideare un prodotto, di progettare e far funzionare i processi produttivi in fabbrica e di disegnare, organizzare e gestire l’intera attività della catena di montaggio. Il nostro ruolo sarà quello di sostenerle ma, prima ancora, di favorire quella consapevolezza culturale sulle opportunità di Industria 4.0”. Il Digital Innovation Hub Basilicata verrà ufficialmente presentato il prossimo 31 ottobre, nel corso di un evento cui parteciperà il vicepresidente Confindustria, Giulio Pedrollo.

Il Biological Manufacturing System, la chiave per la prossima rivoluzione industriale

Si parla sempre più spesso di intelligenza artificiale e robotica che, indipendentemente da ciò che si pensi a riguardo, saranno i grandi protagonisti della prossima rivoluzione industriale.

Oltre alla produzione, scalabile e completamente automatizzata, i robot possono aiutare nelle attività di servizio, dalle richieste dei clienti fino alle attività creative, come ad esempio nella progettazione, dove sono più veloci, operosi e precisi degli esseri umani.

Poiché il nostro futuro, come quello della comunicazione, è legato agli androidi, dobbiamo pensare a come costruirne esemplari sempre più autonomi ed “etici”.

Al Georgia Institute of Technology, i ricercatori hanno costruito Quixote, un sistema di intelligenza artificiale che insegna ai robot a distinguere il bene dal male, attraverso la lettura di storie e atteggiamenti gratificanti, programmandoli in modo che possano difendersi da potenziali molestie, invece che imparare da esse.

Grazie alle tecnologie alla base di Industry 4.0, come ad esempio lo sviluppo di sistemi autonomi, l’elevato grado di interconnessione e i materiali innovativi, il  cositddetto Biological Manufacturing System (BMS) mira a gestire i cambiamenti dei sistemi produttivi sulla base di idee biologiche come l’auto-crescita, l’auto-organizzazione, l’adattamento e l’evoluzione.

Il modello, basandosi sulle caratteristiche e sui modi degli organismi viventi, sviluppa infatti un comportamento adattivo, che consente agli automi di affrontare ogni sfida usando principi di apprendimento ed adattabilità. Una riconfigurazione dinamica dei sistemi di produzione dove le macchine agiscono quindi in modo spontaneo, permettendo ottimizzazione, riduzione dei tempi e dell’impatto ambientale, miglioramento della qualità e abbattimento dei costi.

Dinanzi a queste scoperte, diviene necessario porre le basi per una solida e condivisa Roboetica, un’etica della robotica, in grado di rispondere alle crescenti domande e di risolvere eventuali problemi in merito ad una corretta convivenza con gli esseri umani.

 

Industory: dieci “campioni” dall’Italia 4.0

Dieci storie di eccellenza dall’Italia del 4.0. Sono le esperienze raccontate dal progetto Industory, la serie di videointerviste realizzate da Confindustria nell’ambito del piano “Industry 4.0 – Preparati al futuro”, curato insieme ad SFC. Un viaggio da Nord a Sud, da Trento ad Alghero, per testimoniare un percorso di crescita sia dei processi produttivi, che della professionalità dei lavoratori.

Affiancate da un riuscito roadshow articolato in 18 tappe seminariali sul territorio nazionale, 4 webinar e un sito di progetto con i quali sono state presentate alle imprese le opportunità della rivoluzione digitale, le Industory hanno messo in vetrina le testimonianze dei “campioni” scelti per raccontare l’esperienza della propria impresa lungo il percorso della digitalizzazione. Alcune di queste sono state anche proiettate lo scorso 5 febbraio a Torino, in occasione della presentazione dei risultati del Piano Nazionale Industria 4.0.

Imprese familiari e realtà più manageriali, attive nei settori più diversi e in varie regioni del Paese: sono loro le protagoniste delle video-interviste, raccolte all’interno del sito di progetto e che è possibile vedere a questo link: https://preparatialfuturo.confindustria.it/industory/

 

International Summer School on Artificial Intelligence

Dal 4 al 6 giugno 2019, Udine ospiterà l’International Summer School on Artificial intelligence: from Deep Learning to Data Analytics – AI-DLDA 2019, la nuova edizione della scuola estiva internazionale organizzata da DITEDI – Cluster ICT del Friuli Venezia Giulia, Università di Udine, Digital Innovation Hub Udine e Area Science Park.

Il percorso formativo, dedicato a imprenditori e dipendenti di aziende del settore ICT e tecnici aziendali di imprese manifatturiere coinvolti in processi di trasformazione digitale dell’impresa, prevede tre giorni di approfondimenti teorici e laboratoriali, a stretto contatto con docenti, dottorandi e ricercatori internazionali, con l’obiettivo di far conoscere e sperimentare i più avanzati algoritmi e le migliori applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning per l’Industria 4.0.

Le lezioni del mattino si terranno presso Palazzo Torriani, Largo Carlo Melzi n. 2 – Confindustria Udine, mentre i laboratori del pomeriggio, con la partecipazione di ricercatori e dottorandi, si svolgeranno a Palazzo Garzolini di Toppo-Wassermann, Via Gemona n. 92 – Università degli Studi di Udine.

I temi delle tre giornate (vedi dettagli del programma):

  • Martedì 4 giugno 2019 – Machine learning for big data and cybersecurity
  • Mercoledì 5 giugno 2019 – AI Applications
  • Giovedì 6 giugno 2019 – Machine Learning for Robotics

Mercoledì 5 giugno alle ore 17.00, è inoltre in programma un seminario aperto al pubblico con il coinvolgimento di docenti nazionali e internazionali e la testimonianza di imprese che hanno già attivato percorsi di trasformazione digitale sperimentando applicazioni di intelligenza artificiale nel processo produttivo.

Per il programma dettagliato e per iscriversi visitare il sito web www.aidlda.it (le iscrizioni sono aperte fino a venerdì 24 maggio 2019).

Per informazioni: [email protected] – tel. 0432 1698013; [email protected] – tel. 0432 276228.

La Blockchain nel Position Paper di Confindustria Digitale

Un semplice database consente la distribuzione, l’analisi e un monitoraggio calcolabile e ricercabile dei dati. Ma si basa solo sulla fiducia. Un problema che si può risolvere con la Blockchain, un registro aperto, distribuito e decentralizzato, che può memorizzare le transazioni in modo sicuro, verificabile e permanente, senza un’amministrazione centrale.

Il decentramento è diventato ultimamente un concetto di tendenza in tutti i settori, anche in quello finanziario. Le aziende possono utilizzare la Blockchain per rendere il proprio lavoro più efficiente e affidabile.

Le imprese multinazionali e le reti di imprese devono riconciliare le transazioni su base globale e le “catene di blocchi” possono consentire loro di farlo in modo quasi istantaneo. I governi invece possono utilizzare l’immutabilità della Blockchain per garantire che i titoli e i record di identità siano accurati e privi di limiti di tempo.

Le regole di autorizzazione ben progettate sulle applicazioni Blockchain possono inoltre dare ai cittadini e ai consumatori un maggiore controllo sui propri dati. La Blockchain è una tecnologia istituzionale, un nuovo modo di mantenere un registro, che può essere utilizzata dalle aziende, ma che può anche sostituire le istituzioni.

I registri di identità, i permessi, i privilegi e i diritti, con la Blockchain possono infatti essere mantenuti e applicati senza la necessità di un controllo governativo.

In questo quadro si inserisce la rivoluzione dell’Industry 4.0, che definisce percorsi evolutivi per far diventare un’impresa interamente digitale. Così, mentre stiamo sperimentando tecnologia intelligente, IoT, cloud computing, Augmented e Virtual Reality, abbiamo anche la possibilità di testare le opportunità della tecnologia Blockchain.

I migliori usi della Blockchain devono infatti essere ancora “scoperti”, per essere implementati sistematicamente in un sistema politico ed economico reale. Siamo infatti solo all’inizio di una nuova era e la tecnologia che alimenta l’Industry 4.0 continuerà a crescere velocemente, così come il potenziale della Blockchain.

Per provare a capire meglio cosa significa Blockchain, quali siono i valori di cui è portatrice e quali siono i suoi fattori (tecnici e organizzativi) che possono modellare gli ecosistemi aziendali, Confindustria Digitale, attraverso il suo “Steering Committee Digitalizzazione PMI”, ha redatto un Position Paper che riporta lo stato attuale e la prossima evoluzione della Blockchain e dell’utilizzo della stessa nelle diverse filiere industriali (dal cibo all’abbigliamento, dall’arte alla sanità, dalla conservazione documentale al real estate, ecc.), evidenziando anche “quando e come” usare la Blockchain in modo integrato con le altre tecnologie digitali.

Consulta il Position Paper di Confindustria Digitale sulla Blockchain.

 

Nuovi modelli di business abilitati da Industria 4.0

Lo sviluppo di innovazioni in diversi contesti tecnologici, e il loro contributo alla cosiddetta quarta rivoluzione industriale, hanno portato alla nascita di nuovi modelli di business abilitati dall’Industria 4.0.

Sensoristica, Iot e cloud computing, ad esempio, consentono la produzione di una quantità inimmaginabile di informazioni, meglio distribuite rispetto al passato, aprendo ad una vasta gamma di servizi e facilitazioni per le imprese. Questo consente, non solo la riduzione di asimmetrie ed errori nell’intero sistema di produzione di un’azienda, ma anche una diversa allocazione delle risorse e l’applicazione di nuovi rapporti contrattuali tra fornitori e clienti.

In altri casi, invece, il nuovo modello di business è abilitato dalle caratteristiche intrinseche alla tecnologia stessa. Come nel caso della stampa 3D e dei vantaggi che la manifattura additiva porta nella produzione, nella gestione delle scorte di magazzino e nella movimentazione logistica.

È indispensabile, comunque, che tali trasformazioni vengano accompagnate anche da un cambiamento culturale. Occorre attuare uno sforzo di formazione che guidi tutti gli individui coinvolti nel processo, così che siano comprese a pieno le potenzialità e l’impatto di tale rivoluzione.

Il progetto “Ricomincio da 4”, sviluppato da Federmeccanica e Federmanager con il supporto di Fondirigenti, offre la possibilità di approfondire la conoscenza dei nuovi modelli di business e degli ulteriori argomenti relativi alle innovazioni tecnologiche dell’Industria 4.0, visita il link: https://ricomincioda4.fondirigenti.it/

 

Partito il Digital Innovation Hub Toscana

Si è insediato a Firenze il Consiglio Direttivo del ”Digital Innovation Hub Toscana”, che ha nominato Fabrizio Bernini presidente della nuova associazione fondata da Confindustria Toscana, Ance Toscana e dalle cinque territoriali regionali (Confindustria Firenze, Confindustria Toscana Nord, Unione Industriale Pisana, Confindustria Toscana Sud, Confindustria Livorno-Massa Carrara), per accompagnare le imprese verso le opportunità e i finanziamenti dell’industria 4.0.

Oltre a Bernini, fondatore e presidente di Zucchetti Centro Sistemi e presidente della delegazione di Arezzo di Confindustria Toscana Sud, compongono il Consiglio Direttivo del Dih Toscana: Daniele Matteini (Ecm SpA), Alessandro Sordi (Nana Bianca Srl), Stefano Santalena (Hallite Italia Srl), Riccardo Toncelli (Continental SpA), Pierluigi Banchetti (Italbuild Srl), Alessio Marco Ranaldo (Alma SpA, Pointex SpA e presidente di Confindustria Toscana).

”È un compito stimolante che svolgerò con responsabilità e impegno, insieme ai colleghi di prim’ordine che siedono nel Consiglio del Dih”, ha commentato Fabrizio Bernini, ricordando che ”la quarta rivoluzione industriale è cominciata e noi imprenditori non possiamo rinunciare all’opportunità di pensare al futuro delle nostre aziende; dobbiamo innovare se vogliamo competere e crescere. Ma serve un approccio nuovo verso l’innovazione, collaborativo e trasversale, che coinvolga in prima linea il sistema imprenditoriale”

PREMIO CAMPANIA DIGITAL INNOVATION HUB

Il DIH Campania ha lanciato il Premio Campania Digital Innovation Hub che ha la finalità di incentivare attività imprenditoriali innovative, sostenendo gli imprenditori che investono sulle tecnologie legate a Industria 4.0 e favorendo la nascita di imprese innovative in chiave 4.0.

L’iniziativa prevede tre tipologie di premio di importo pari a 40.000 euro ciascuno per le seguenti categorie:

  • Nuove idee imprenditoriali Industria 4.0
  • Innovazione di prodotto nell’Industria 4.0
  • Innovazione di processo nell’Industria 4.0

Requisiti, modalità di partecipazione e termini per la presentazione dei progetti sono disponibili sul sito del DIH Campania al seguente link: http://www.campaniadih.it/premio/

 

Speedhub: è operativo il Digital Innovation Hub di Confindustria Verona

Nasce Speedhub, il Digital Innovation Hub fondato da Confindustria Verona. Valorizzando le specificità e le competenze del territorio, avrà una sua specializzazione sui temi della logistica industriale e supply chain che, se sviluppate secondo una strategia “digital”, possono aiutare l’azienda ad avere un approccio nuovo nella catena del valore e raggiungere il cliente in modo più efficiente, trasparente ed efficace.

Il DIH fornirà alle imprese servizi legati a Industria 4.0 utilizzando da un lato, le elevate competenze complementari già presenti in Confindustria Verona sul versante finanziario, fiscale e della formazione e, dall’altro, il know-how sul fronte tecnologico che deriva dalla rete di collaborazioni con importanti soggetti dell’ecosistema dell’innovazione quali primarie università italiane e centri di ricerca.

Per ulteriori informazioni visita il sito web dedicato, www.fondazionespeedhub.it, o scrivi a [email protected] per avere maggiori informazioni.

 

Workshop “CLOUD E BANDA LARGA PER L’INDUSTRIA 4.0” – Napoli, 19 Dicembre 2017

“Cloud e banda larga per l’Industria 4.0” è il tema del primo workshop organizzato da Il Campania Digital Innovation HUB, costituito dalle cinque Associazioni Territoriali Campane di Confindustria e dall’ANCE Campania, organizza il suo primo workshop dedicato a “Cloud e banda larga per l’Industria 4.0”, con lo scopo di colmare il divario esistente tra le esigenze di digitalizzazione delle imprese e le soluzioni tecnologiche attuabili.

Il workshop si terrà martedì 19 Dicembre dalle 15,30 alle 18,00 presso l’Unione Industriali Napoli, in Piazza dei Martiri, 58.

Per tutti i dettagli sull’iniziativa e per partecipare: www.unindustria.na.it

 

 

Workshop di Confindustria Livorno Massa Carrara: “INDUSTRIA 4.0: DA OPPORTUNITA’ A NECESSITA’”

La rivoluzione digitale in corso a livello globale sta imponendo un ripensamento radicale nel modo in cui le imprese, di tutte le dimensioni e operanti in tutti i settori, generano e trattengono valore aggiunto al proprio interno. Il workshop organizzato dal Coordinamento Multinazionali e Grandi Imprese di CONFINDUSTRIA LI MS, si terrà il prossimo 26 Novembre a Livorno e coinvolge imprese associate che hanno già avviato con successo un percorso di trasformazione digitale, oltre a partner strategici, come la Scuola Superiore S. Anna, che saranno di supporto per affrontare il tema.

Per tutti i dettagli e per iscriversi al workshop, è possibile consultare il programma dell’iniziativa.