L’industria del fashion nell’era di big data, intelligenza artificiale e machine learning

Il fashion Made in Italy, settore da 53 miliardi di fatturato, con oltre 46 mila aziende attive, oggi si trova a dover fare i conti con la rivoluzione digitale, che sconvolge ogni tipo di modello di business e di criterio di accesso al mercato. Un aspetto sempre più imprescindibile, sia per i grandi brand che per le piccole imprese e startup.

Sono molte le soluzioni innovative messe al servizio della vendita al dettaglio, ad esempio i big data impiegati nella gestione intelligente della dinamica dei prezzi, chatbot per consigli di stile come Mon Style oppure piattaforme di monitoraggio e gestione dei prezzi data driven come Edited.

Strumenti che aiutano a capire quali sono gli articoli preferiti, i canali più adeguati e il prezzo adatto mediante raccolte di dati, previsione della domanda, gestione ottimale degli stock e conoscenza della concorrenza.

Tutte le aziende ormai devono gestire al meglio i propri dati. Edited, fondata a Londra nel 2009, ne offre l’analisi in tempo reale, consentendo di guidare le vendite, individuare le lacune nel mercato e riempirle velocemente con il prodotto perfetto, calibrando i prezzi con il vero valore di mercato. Una grande modifica e rivoluzione strategica quindi del proprio processo di vendita al dettaglio.

Limitarsi ad analizzare i propri dati e informazioni non è più sufficiente. Per avere il polso del mercato è necessario invece esplorare interamente il web, come fanno Google e gli altri motori di ricerca. Il machine learning è un sistema necessario per analizzare i contenuti della rete in modo metodico e automatizzato, prendendo in considerazione i siti di riferimento in tutto il mondo. Non è una semplice raccolta di informazioni, ma il modo migliore di utilizzare e aggiornare i dati. Il sistema esamina ad esempio ogni giorno i capi simili tra loro, più di 40 milioni, li confronta e li contestualizza, suggerendo nuove strategie di prezzo ai retailer.

La virtual stylist Sophie, della startup australiana Mon Style, è invece un’assistente virtuale per lo shopping, che fonda le proprie ricerche sul machine learning e sull’intelligenza artificiale, creata per personalizzare l’esperienza di acquisto online. Grazie alle tecnologie più innovative di intelligenza artificiale associate alle conoscenze di esperti di moda, Sophie, compone infatti milioni di prodotti acquistabili in rete e, grazie al deep learning e alla visione artificiale o computer vision, fornisce consigli accurati in tempo reale. Dai negozi online di abbigliamento più popolari, il bot offre una selezione di capi adatti e personalizzati per i propri clienti. Un personal shopper fidato che conoscendone i gusti, aiuta gli acquirenti a creare il proprio look.

Non è un semplice trend, né si riduce a elementari soluzioni di connessione di ultima generazione, l’Industry 4.0 rappresenta un’idea di fabbrica rivoluzionaria, che sta guidando lo sviluppo industriale verso le rinnovate esigenze di mercato: servitizzazione, customizzazione e produzione su misura.