Automazione: la prossima fase dell’economia collaborativa

Stiamo assistendo allo sviluppo di un nuovo modello organizzativo e di business in grado di connettere persone e servizi mediante le piattaforme digitali.

Un cambiamento che parte dai reali bisogni dei consumatori e che mette al centro le relazioni, nato come risposta alternativa ai paradigmi economici tradizionali. Si chiama Sharing Economy, l’economia collaborativa, si basa sulla condivisione di prodotti (automobili o case per esempio) e di servizi professionali per ottenere ciò che occorre.

In Italia le piattaforme collaborative online sono sempre più in crescita. Se ne registrano circa 250 tra i settori di scambio e condivisione, crowfonding e autoproduzione. La diffusione della tecnologia mobile, Internet e cloud, la potenza di elaborazione, i Big Data e l’aumento dell’economia della condivisione e del crowdsourcing, stanno infatti stimolando nuovi settori e la creazione di una nuova classe media nei mercati emergenti.

Le implicazioni di questi cambiamenti in arrivo che stanno rapidamente cambiando le aspettative sul nostro futuro, avranno un effetto diretto sulle persone e sul mondo che viviamo. In una fase successiva, con l’automazione, i robot aumenteranno sempre più le proprie prestazioni, si sostituiranno in parte agli umani per fornire i servizi richiesti, fino ad arrivare a sorpassarli per servire altri robot.

Mentre cerchiamo attivamente di insegnare ai nostri figli il coding, la tecnologia infatti sta rapidamente avanzando, fino ad arrivare al punto in cui i robot saranno in grado di eseguire l’autocodice. Ciò significa che capire come gestire i sistemi robotici per risolvere i problemi, nel futuro prossimo sarà fondamentale.

Ma anche le arti, le discipline umanistiche, l’intrattenimento, lo sport e la psicologia saranno competenze necessarie. Si presume infatti che i robot sostituiranno gli umani soprattutto nei lavori più ripetitivi e meccanici, ma le persone in grado di risolvere compiti complessi, unici, saranno sempre più indispensabili. Un’ondata di automazione investirà l’ecosistema man mano che gli esseri umani saranno serviti e spesso sostituiti da sistemi robotici.

Osservando i dati, la sharing economy è in crescita e, secondo le previsioni, nel 2025 avrà un fatturato che si aggirerà sui 300 miliardi di euro.

Una grande opportunità che rappresenta senza alcun dubbio una rivoluzione per l’economia e per la collettività attraverso nuovi modelli di business digitali. Quindi, teniamoci pronti!

 

I quattro superpoteri che cambieranno il mondo

L’argomento dei superpoteri ha da sempre un posto d’onore nell’immaginario collettivo, dagli dèi ed eroi degli antichi Greci fino ai più moderni supereroi. Questi valorosi personaggi ci hanno fatto passare l’infanzia (e non solo) a fantasticare, a sognare di poter avere almeno una delle loro abilità sovrannaturali.

Nei fumetti, quando il protagonista scopre di averne li usa immediatamente per lottare contro il crimine. Diventa un paladino della giustizia che si erge a difensore della comunità e che in questo modo plasma il corso della storia dell’intera umanità.

La capacità di volare, la forza, la velocità, l’invisibilità e l’immortalità. Sono solo alcuni dei poteri più famosi. Ma nell’era digitale, è necessario ampliare questa lista per includerne altri quattro che promettono di esercitare un’altrettanto valida influenza nei prossimi 20 anni: la tecnologia mobile, il cloud, l’intelligenza artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT). Man mano che queste innovazioni tecnologiche maturano, si fondono l’una con l’altra, rimodellando ogni aspetto della società, dall’assistenza sanitaria all’educazione, dal trasporto alla sfera finanziaria. Ecco alcuni esempi specifici di come questi quattro moderni superpoteri ci aiuteranno ad affrontare alcune delle più grandi sfide globali.

 

Smartphone: una portata senza precedenti

La tecnologia mobile offre attualmente un’ampia portata di segnale, connettendo le persone indipendentemente da dove si trovino nel mondo. Per milioni di persone che vivono in aree remote, l’accesso a un telefono cellulare ha migliorato di gran lunga la vita di tutti i giorni. Uno smartphone nello specifico consente di usufruire di microprestiti, previsioni meteorologiche accurate ed informazioni specializzate per aiutare ad esempio i piccoli agricoltori ad aumentare i propri raccolti in un modo sostenibile. Un recente studio del MIT condotto in Kenya ha rilevato che tra il 2008 e il 2014 l’accesso mobile ha sollevato dalla povertà circa 200.000 famiglie (il 2% della popolazione). Questi servizi hanno infatti già aiutato circa 185.000 famiglie keniane a diventare finanziariamente autosufficienti grazie ad occupazioni commerciali.

 

Cloud: aumento della capacità

Il mondo del cloud attualmente offre un catalogo di servizi a capacità infinita per le aziende che possono attingere a qualsiasi tipo di risorsa, secondo le proprie necessità, senza dover anticipare investimenti. Oggi 9 organizzazioni su 10 si affidano a servizi di cloud. Siamo ancora agli albori di quella che chiamiamo “economia digitale”, ma sicuramente continueremo a vedere importanti progressi nei servizi a distanza. Molte opportunità di lavoro e l’apprendimento online ad esempio vengono effettuate grazie a questa tecnologia, una grande opportunità in particolare per i miliardi di persone che non hanno accesso alle tradizionali forme di istruzione.

 

AI: intelligenza artificiale ovunque

L’intelligenza artificiale ci consente di estrarre enormi quantità di dati in tempo reale e di utilizzare queste informazioni per accelerare meccanismi di scoperta e creare nuovi modelli di business. Questa tecnologia innovativa attualmente sta fornendo potenti intuizioni sopratutto nel settore sanitario, dove gli algoritmi di deep-learning stanno già creando farmaci rivoluzionari, migliorando la diagnosi e progettando piani di trattamento molto più efficaci di qualsiasi approccio precedente. Ne è una prova il campo delle protesi, nel quale si stanno facendo importanti scoperte. I ricercatori della Newcastle University, ad esempio, hanno creato una mano bionica che consente ad un amputato di raggiungere automaticamente gli oggetti, senza il bisogno di pensare al movimento, nello stesso modo quindi in cui si muove una mano reale.

 

IoT: collegamento tra mondo digitale e mondo fisico

L’Internet of Things collega il mondo fisico con quello digitale, portando la tecnologia in ogni dimensione del progresso umano. Nella sua forma più basilare, consiste nel connettere una varietà di oggetti fisici in una rete in cui le macchine possono comunicare, inclusi milioni di sensori incorporati che trasmettono dati in tempo reale. L’IoT sta già aprendo possibilità entusiasmanti in diversi settori come le auto connesse, le reti energetiche e le produzioni intelligenti. In tutte le dimensioni della complessa sfida ambientale che affrontiamo, l’Internet delle Cose ci consente anche di tracciare e rilevare la salute del Pianeta con una maggiore accuratezza rispetto al passato.

 

È vero che la tecnologia non è una panacea per tutti i problemi che affliggono attualmente il mondo. E spesso neppure i superpoteri possono nulla contro i mali dell’umanità. Tuttavia l’innovazione tecnologica è lo strumento più potente che abbiamo a nostra disposizione per affrontare i grandi ostacoli al progresso umano e migliorare la qualità della vita. La tecnologia in sé non è né buona né cattiva, dipende tutto infatti dal modo in cui noi la applichiamo.