Il mercato di prodotti e servizi per l’Industria 4.0 è cresciuto del 22% nel 2019 e quasi triplicato in quattro anni per un totale di 3,9 miliardi di euro, con Industrial IoT, Analytics e Cloud in testa.
Attualmente quasi un’azienda su due ha adottato applicazioni di Industrial IoT (+20% rispetto al 2019) in ambito smart factory (47%), connettendo gli impianti con software e sensori e acquisendo dati dalla produzione, mentre nella supply chain si arriva al 27%.
Durante il lockdown, in molti casi gli strumenti digitali applicati all’industria hanno permesso la continuità del business. Il cosiddetto “Industrial Smart Working” ha consentito il controllo delle macchine e l’assistenza da remoto e software dedicati hanno permesso una veloce riorganizzazione della produzione e dei turni di lavoro.
Tutto questo è stato possibile grazie all’Industrial IoT e al Cloud. Per un’azienda su quattro intervistate dall’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, infatti, queste tecnologie sono state fondamentali per gestire l’emergenza. E ora quasi un terzo delle aziende sta riconvertendo la produzione o sta valutando di farlo proprio per reagire alla crisi.
Le previsioni per il prossimo anno, legate all’effettivo superamento dell’emergenza, alla ripartenza della domanda e ai possibili stimoli agli investimenti, variano da uno scenario ottimistico di chiusura dell’anno quasi in linea con il budget iniziale a uno pessimistico di contrazione del fatturato 4.0 nell’ordine del 5-10%. Il sentiment verso l’Industria 4.0 rimane positivo, rafforzato dalla considerazione che l’emergenza abbia accelerato la trasformazione digitale. Per l’incertezza però il 26,5% delle imprese posticiperà, nei prossimi mesi, almeno metà degli investimenti pianificati.
Per maggiori approfondimenti sui risultati della ricerca: https://www.corrierecomunicazioni.it/industria-4-0/industria-4-0-al-bivio-sul-2020-pesa-lincognita-investimenti/