Il progetto “Fabbriche Vetrina” fa tappa in Berti Macchine Agricole

Dopo il roadshow del 2019, a partire dal mese di ottobre 2020 parte una nuova se­rie di appuntamenti in moda­lità webinar presso le aziende che hanno preso parte al progetto “100 luoghi di Industria 4.0” (100luoghi.industria40veneto.it), per co­noscere le eccellenze sul ter­ritorio attivando processi di networking e condivisione di best practices.

L’iniziativa, nata in Confin­dustria Veneto con l’obiettivo di mappare le aziende in cui “toccare con mano” le applicazio­ni 4.0, è stata individuata da Confindustria come buona prassi ed è stata estesa a tutte le aziende italiane con il proget­to Fabbriche Vetrina“.

La prima tappa sarà presso Berti Macchine Agricole, azienda di Verona produttrice di una vasta gamma di attrezzature altamente specializzate per chi opera nel settore dell’agricoltura.

Il webinar si terrà mercoledì 7 ottobre, dalle 17.00 alle 18.30. Consulta il programma dei lavori e iscriviti all’evento.

 

Il progetto “Photonhub Europe” per l’innovazione nella fotonica

Il progetto “PhotonHub Europe” si è aggiudicato il bando europeo da 20 milioni di euro, destinati a creare una piattaforma di innovazione in fotonica per la digitalizzazione e trasformazione dell’industria e dei servizi europei.

Nel cluster, guidato dalla Vrije Universiteit Bruxelles, l’Italia è presente attraverso la Toscana con sei partner. Si tratta del CNR (attraverso l’Istituto di fisica applicata e l’Istituto Nazionale di Ottica con il Lens), la Scuola superiore S. Anna (con il centro di ricerca Ericsson), la sede pisana del Consorzio Nazionale interuniversitario per le Telecomunicazioni, Confindustria Toscana, grazie alla sua presenza all’interno dell’Enterprise Europe Network e sul territorio con il DIH Toscana, e le due principali aziende toscane del settore, la El.En spa (prima ditta italiana di tecnologie laser) e la Leonardo company spa, un’eccellenza nazionale nella strumentazione fotonica per l’aerospazio.

Saranno pubblicati una serie di bandi di livello europeo, cui potranno partecipare le piccole e medie imprese che avranno poi la possibilità di accedere ai finanziamenti destinati ad introdurre queste nuove tecnologie nei rispettivi processi produttivi.

Per maggiori informazioni: http://www.photonhub.eu/

 

Il progetto Fabbriche Vetrina fa tappa alla Galdi

Proseguono gli appuntamenti del progetto “Fabbriche Vetrina” per far conoscere esempi e soluzioni di Industria 4.0 applicate nelle realtà aziendali.

Il nuovo appuntamento del roadshow 2021 si svolgerà presso la Galdi Srl, azienda che progetta e sviluppa macchine confezionatrici automatiche per il riempimento di prodotti alimentari in cartoni Gable Top.

Il webinar e il virtual tour si terranno martedì 29 giugno dalle 15.45 alle 17.30.

Consulta il programma dei lavori e iscriviti all’evento

 

Il progetto Fabbriche Vetrina fa tappa alla Lean Experience Factory

Continua la serie di eventi del percorso “Fabbriche Vetrina” per far conoscere esempi di soluzioni 4.0 applicate nelle realtà aziendali.

Un appuntamento un po’ diverso, quello presso la Lean Experience Factory di Pordenone, per spiegare l’ambiente esperienziale e le diverse soluzioni innovative presenti, focalizzandosi su alcune applicazioni specifiche attraverso 3 diverse testimonianze: si affronterà il tema della pianificazione intelligente della manodopera con Electrolux, si parlerà di robotica collaborativa nei processi produttivi con Brovedani Group e infine Beantech presenterà una soluzione digitale per l’ufficio 4.0.

Il webinar e il virtual tour si terranno mercoledì 27 gennaio dalle 15.30 alle 17.00.

Consulta il programma dei lavori e iscriverti all’evento.

 

Il progetto Fabbriche Vetrina fa tappa in IMESA

Nuova tappa del percorso di scoperta delle Fabbriche Vetrina individuate da Confindustria per co­noscere le eccellenze sul ter­ritorio attivando processi di networking e condivisione di best practices.

Il 25 Novembre, dalle 16.30 alle 18.00 il progetto fa tappa presso IMESA S.p.A. di Cessalto (TV), attraverso un webinar dedicato e la visita virtuale dell’azienda che si occupa della produzione di macchinari per il settore lavanderia. In ambito Industria 4.0 l’azienda ha sviluppato un progetto per il collegamento IoT con tutte le macchine prodotte (lavatrici, essiccatoi e mangani per lavanderia industriale). L’obiettivo è avere un controllo telemetrico sulle macchine, la possibilità di fare diagnostica predittiva, fare diagnosi sui consumi di detergenti, modificare i programmi di lavaggio a distanza su richiesta del cliente, inviare aggiornamenti software e firmware e infine poter noleggiare le macchine direttamente ai clienti finali con la formula del “pay per use”.

Consulta il programma dei lavori e iscriviti gratuitamente all’evento.

 

Il roadshow dedicato alla cybersecurity nelle PMI fa tappa a Parma il 15 giugno

Giovedì 15 giugno dalle ore 9.30 farà tappa a Parma il roadshow dedicato al tema della cybersecurity. organizzato da Sistemi Formativi Confindustria in collaborazione con il Competence Center Cyber 4.0 e il Digital Innovation Hub SMILE-DIH, con il contributo del Competence Center Bi-Rex.

L’iniziativa permetterà di illustrare, grazie all’intervento di esperti del settore, esempi reali e simulati di attacchi informatici alle PMI. Verranno inoltre indicate le misure da adottare e le metodologie di difesa da applicare per la protezione di tutto il perimetro critico delle imprese (IT e OT).

L’evento “Cybersecurity per le imprese della Regione Emilia-Romagna: contesto strategico e opportunità di sviluppo” si terrà in presenza nella sede dell’Unione Parmense degli Industriali (Strada Al Ponte Caprazucca 6/a).

La partecipazione è gratuita previa registrazione

Il roadshow dedicato alla cybersecurity nelle PMI fa tappa a Udine il 15 novembre

Si terrà mercoledì 15 novembre, a partire dalle 9:30, presso la sede di Confindustria Udine in Largo Carlo Melzi, 2, all’interno della suggestiva Torre di Santa Maria di Palazzo Torriani, la 13ª tappa del Roadshow nazionale dedicato al tema della Cybersecurity. L’evento è organizzato da Sistemi Formativi Confindustria in collaborazione con il Competence Center Cyber 4.0, con il contributo di Confindustria Udine e del Digital Innovation Hub Udine.

Durante il workshop verrà approfondita l’importanza della sicurezza informatica, con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende del territorio promuovendo una cultura digitale sicura e consapevole. Saranno condotte simulazioni di attacchi Cyber in tempo reale e verranno illustrate le modalità di difesa, accompagnate da esempi concreti di soluzioni applicabili alle PMI. Esperti del settore ed ethical hacker discuteranno delle minacce rilevanti, delle priorità d’azione, delle iniziative in corso nel campo della sicurezza informatica e delle misure pubbliche a sostegno delle imprese nella Regione Friuli-Venezia Giulia.

La partecipazione è gratuita, per registrarsi e consultare il programma, cliccare qui.

 

Il roadshow del DIH Toscana si arricchisce con tre nuove tappe

Il Roadshow del Digital Innovation Hub Toscana riparte e si riempie di novità: al già ricco programma di eventi sul territorio regionale, dopo Pisa, Lucca e Prato, si aggiungono tre nuove tappe per i mesi di maggio e giugno.

Giovedì 30 maggio alle ore 15 è previsto un incontro a Pistoia, presso Palazzo Scali, al quale è già possibile iscriversi scaricando il programma dei lavori. Organizzata in collaborazione con Confindustria Toscana Nord, l’iniziativa sarà l’occasione per conoscere da vicino le esperienze 4.0 realizzate dalle imprese del territorio e le proposte formative attivabili per creare e rafforzare le competenze professionali necessarie alla “fabbrica intelligente”.

Mercoledì 12 giugno sarà la volta di Firenze, che dalle ore 15 ospiterà i lavori del roadshow del DIH presso lo Spazio Alcatraz della Stazione Leopolda, nell’ambito di Startup Italia Open Summit Summer Edition: una giornata densa di contenuti e di spunti per guardare al futuro, organizzata in collaborazione con Confindustria Firenze, che radunerà tutto l’ecosistema d’innovazione italiano e internazionale e relatori d’eccezione. Il programma completo sarà disponibile a breve.

La terza tappa già in calendario si svolgerà il prossimo 28 giugno a Carrara, nella cornice della palazzina liberty sede territoriale di Confindustria Livorno-Massa Carrara.

Networking, condivisione dei case history, informazione e formazione, alla base del format consolidato del DIH Toscana per coinvolgere in modo sempre più diretto aziende e partecipanti e stimolare un confronto con i territori sul futuro dell’innovazione digitale.

La partecipazione alle iniziative è libera e gratuita previa iscrizione.

Per info [email protected]

 

Il roadshow di Confindustria e Cyber 4.0 per supportare le PMI nella gestione del rischio cyber

Il Competence Center Cyber 4.0, in collaborazione con Cicero DIH Lazio, Unindustria e Sistemi Formativi Confindustria lancia un roadshow dedicato all’approfondimento delle principali minacce cyber per le PMI. L’iniziativa sarà articolata in una serie di eventi di information sharing e formazione dedicati alle PMI che si terranno in tutte le Regioni italiane in collaborazione con il Network dei Digital Innovation Hub di Confindustria.

Le sessioni, della durata di una giornata, permetteranno ai partecipanti di capire come individuare le priorità e quali siano gli strumenti operativi per difendersi dalle minacce cyber.

Si parte con la prima tappa il 7 ottobre da Roma, presso la sede di Unindustria (Via Andrea Noale, 206 – dalle ore 9,30 alle 15,30).

Il programma della giornata prevede l’intervento dei più importanti esperti nazionali per:

  • affrontare il case study di un reale attacco cyber subito da una PMI,
  • capire come funziona il progetto “cybersecurity assesment”, lo strumento promosso da Cicero e Cyber 4.0 dedicato alle pmi per individuare le debolezze e le vulnerabilità in ambito cybersecurity,
  • approfondire gli strumenti normativi, le policies, le procedure e gli standard di riferimento per affrontare la gestione del rischio cyber.

Nella sessione pomeridiana dell’evento sarà inoltre possibile prendere parte a sessioni individuali di consulenza one-to-one con gli esperti di cybersecurity e partecipare ai gruppi di lavoro sui principali temi di attualità in ambito cybersecurity.

La partecipazione è gratuita, iscriviti online!

 

Il successo nella trasformazione digitale dipende dalla tecnologia oppure dalla mentalità aziendale?

Anche grazie alla tecnologia, il mondo sta mutando continuamente e rapidamente. Nel campo finanziario, come in tutti gli altri settori, il digitale ha avuto un impatto drastico e solo le aziende in grado di accettare questi cambiamenti possono aspirare al successo.

I consumatori, sempre più consapevoli, attenti e selettivi sui prodotti che scelgono di utilizzare, usufruiscono attivamente dei servizi di digital banking, ricevono sempre più opportunità e le loro aspettative rispetto ad esempio al tema della concorrenza sono in costante crescita. I clienti non sono più fedeli a una sola banca, ma passano da una all’altra, utilizzando a volte anche diversi servizi finanziari contemporaneamente, ignorando spesso le offerte della pubblicità.

Ma alcune aziende giovani ed ambiziose ricevono oggi una straordinaria attenzione anche attraverso la creazione di particolari servizi finanziari. Il portafoglio mobile Revolut, ad esempio, ha raggiunto 2 milioni di utenti in Europa e il servizio di trasferimento online Transferwise sposta oltre 2 miliardi di sterline al mese su base globale. Il numero di simili servizi finanziari sta crescendo e continuerà ad aumentare anche grazie alla legislazione dell’open banking.

Queste iniziative hanno come caratteristica principale un approccio al business basato sulla cultura dell’organizzazione, sui principi del design del prodotto e del servizio ai clienti. Porre quindi l’attenzione sulle aspettative e sul comportamento del cliente oggi cambia completamente le regole del gioco. Se si desidera garantire il successo alla propria organizzazione è quindi il momento di cambiare mentalità.

Una forte attenzione ai requisiti ed ai desideri dei clienti è fondamentale. Sono le loro necessità, percezioni ed esperienze a giocare un ruolo chiave nell’economia digitale. I clienti di oggi si aspettano infatti un atteggiamento più etico, responsabile e onesto da parte del proprio istituto finanziario. Solo un simile atteggiamento, più vicino ai loro bisogni, può assicurare quindi un successo a lungo termine in condizioni di trasparenza digitale, socializzazione e globalizzazione totale.

Invece di una mentalità di marketing obsoleta, focalizzata solo sulla vendita, occorrerebbe quindi implementare l’esperienza, focalizzandola sulla creazione di valore per i clienti, l’unica strategia vincente per rispondere alle continue sfide del mondo digitale.

 

Il valore del mercato Analytics nel 2020

La disponibilità di enormi quantità di dati raccolti dalle piattaforme digitali e dai sistemi dell’IoT, interpretati e analizzati dagli analytics è uno dei cambiamenti più rilevanti degli ultimi dieci anni nelle aziende e nel lavoro di tutti i giorni. Si tratta di tutte quelle informazioni che riguardano il mercato, i clienti, la produzione, la catena di fornitura.

Queste dinamiche stanno allargando il divario tra le aziende più innovative e mature dal punto di vista tecnologico, che hanno razionalizzato gli investimenti, riuscendo ad accelerare la strategia data-driven, e quelle più tradizionali, che hanno interrotto o posticipato gli investimenti, anche a causa della pandemia in corso e della conseguente crisi economica. Il risultato è un rallentamento della crescita del mercato Analytics, che nel 2020 in Italia raggiunge quota 1,8 miliardi di euro, per un +6% rispetto allo scorso anno, dopo il +23% registrato nel 2018 e il +26% nel 2019.

Emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School Management del Politecnico di Milano secondo cui il 52% della spesa è stata indirizzata sui software (in particolare Intelligenza artificiale e Data Science Platform), il 28% sui servizi, il 20% sulle infrastrutture (sistemi di abilitazione agli Analytics in grado di fornire capacità di calcolo e di storage). Il budget Analytics in Cloud cresce del 24% e questa componente arriva a pesare il 19% della spesa (+2% rispetto al 2019).

Per maggiori approfondimenti consulta l’articolo completo.

 

 

IMPRESA 4.0, ENTRA NEL VIVO IL ROADSHOW DEL DIGITAL INNOVATION HUB TOSCANA

Ha preso avvio il 26 febbraio e proseguirà per tutto il 2019 il Road Show del DIH Toscana, il Digital Innovation Hub costituito da Confindustria Toscana, insieme alle cinque Territoriali regionali e ad Ance Toscana per affiancare le imprese toscane nel percorso di digitalizzazione.

L’obiettivo è quello di aiutare aziende, professionisti e operatori del territorio a cogliere tutte le opportunità offerte dai processi di trasformazione digitale, usufruendo anche delle incentivazioni di Impresa 4.0 e del supporto che il DIH Toscana può fornire, attraverso il proprio network e in collaborazione con il Competence Center nazionale ARTES 4.0, di cui il DIH è partner ufficiale e componente strategico nella governance.

La prossima tappa del roadshow si svolgerà a Lucca mercoledì 13 marzo alle 15.00 a Palazzo Bernardini. Nel corso dell’evento verranno presentate le attività del DIH a sostegno delle imprese e approfonditi, attraverso la testimonianza di aziende e di esperti dei diversi settori, numerosi temi di interesse strategico per accelerare la crescita del sistema industriale e la sua transizione verso la digitalizzazione. Il ciclo di incontri proseguirà quindi il 28 marzo con la tappa di Prato, che si terrà alle ore 15.00 presso il Palazzo dell’Industria e con ulteriori appuntamenti già in programmazione per i prossimi mesi.

La partecipazione è libera e gratuita. Per info [email protected]

 

Incontro con il Competence Centere ARTES 4.0

Il Digital Innovation Hub del LazioCicero HUB, nell’ambito della collaborazione prevista dal Piano Impresa 4.0, presenta ARTES 4.0, il Competence Center specializzato su soluzioni tecnologiche innovative per incontrare le esigenze di digitalizzazione delle imprese.

ARTES 4.0 è uno degli otto Competence Center selezionati e cofinanziati dal MISE nell’ambito del Piano Transizione 4.0 finalizzato a stimolare l’adozione di tecnologie abilitanti e digitali da parte delle Imprese italiane, in particolare le MPMI, per sostenerne la competitività e la leadership.

Il webinar in programma per giovedì 18 febbraio dalle ore 15.00, è realizzato in collaborazione con Unindustria e punta ad illustrare in modo concreto le tecnologie del Competence Center e le modalità di intervento di ARTES 4.0 al fianco delle imprese.

Consulta il programma e iscriviti all’evento.

 

Indagine 2020 del Politecnico di Milano sull’Industria 4.0 in Italia

L’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano ha lanciato una survey online con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dello scenario applicativo in Italia del fenomeno Industria 4.0.

Il questionario, rivolto a CIO/IT Manager, COO/Direttori Operations, Direttori di stabilimento e Direttori di produzione, è composto da 20 domande suddivise in 5 sezioni (Contesto, Progetti 4.0, Intelligenza Artificiale, Rilanciare la manifattura) ed è compilabile al seguente link: https://survey.opinio.net/s?s=24941.

I risultati dell’indagine saranno presentati, insieme alle altre evidenze della ricerca, in un evento in streaming che si terrà la mattina del 18 giugno e che permetterà di capire quali siano oggi le principali sfide per le aziende italiane nell’era post-COVID e come l’Industria 4.0 può essere una risposta. Ma gli esiti dell’indagine serviranno anche per approfondire le differenze nell’approccio all’Industria 4.0 da parte di grandi imprese e PMI, per comprendere quali siano le progettualità più diffuse, ma soprattutto per scoprire quali siano le basi per intraprendere un percorso di trasformazione digitale da parte delle imprese.

La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione al seguente link: https://www.osservatori.net/it_it/eventi/convegno-presentazione-risultati-ricerca-osservatorio-industria-4-0-2020

 

Indagine Istat sulla maturità digitale delle imprese

Nell’ultimo censimento permanente realizzato nel 2019, l’ISTAT ha sondato il tema della “maturità digitale” delle imprese, valutando gli investimenti in infrastrutture digitali (connessione a Internet, cloud, ecc.), insieme agli investimenti più specializzati (Big Data, IoT, simulazione, ecc.).

Ne è derivato un report su “Digitalizzazione e tecnologie nelle imprese italiane”, che ha evidenziato come la maggior parte delle imprese abbia dato priorità soprattutto ad investimenti infrastrutturali (connessione internet, cloud, software gestionali, cybersecurity). In particolare l’indagine ha verificato l’esistenza di 4 tipologie di imprese:

  1. Asistematiche (28,5% del totale): hanno adottato almeno un software gestionale e fatto investimenti in tecnologie come il cloud o la connessione a internet in fibra ottica. Tali imprese sono consapevoli delle potenzialità del digitale ma, considerando anche la loro dimensione o il settore produttivo, hanno ancora difficoltà ad immaginare una vera e propria transizione verso il digitale.
  2. Costruttive (45,2% del totale): sono imprese che stanno cercando di individuare una propria “strategia digitale”, ad esempio provando a sfruttare le opportunità date dall’impiego di internet in mobilità (es: IoT e sensoristica da remoto).
  3. Sperimentatrici (22,5% del totale): sono imprese che stanno già sperimentando diverse soluzioni informatiche, in alcuni casi combinate tra loro, per ottenere vantaggi in termini di efficienza e produttività. Sono aziende che hanno fatto investimenti consistenti in tema di Big data, simulazione e robotica. Sono in prevalenza aziende con oltre 100 addetti e che coprono quasi il 38% del valore aggiunto totale.
  4. Mature (3,8% del totale): sono le imprese digitalmente “mature”, fanno un uso integrato delle tecnologie disponibili, e rappresentano il benchmark di riferimento per tutto il mondo dell’impresa.

 

Indagine sulle imprese che affrontano la trasformazione digitale

ICIM Group, l’ente di certificazione di riferimento in ambito Industria 4.0 controllato da ANIMA Confindustria (Federazione della Meccanica Varia), che offre alle imprese il supporto necessario per affrontare la digitalizzazione dei processi produttivi, ha realizzato un’indagine per sondare gli atteggiamenti delle aziende di fronte alla sfida del cambiamento, evidenziando che molte aziende si stanno muovendo adeguatamente sul fronte della digitalizzazione, anche se alcune non sono ancora riuscite ad inquadrare la trasformazione digitale dell’industria dal punto di vista strategico e dei processi.

L’indagine ha coinvolto aziende che hanno effettuato investimenti significativi (da 1 a 15 milioni di euro) in ottica 4.0 e la quasi totalità delle intervistate ritiene di aver raggiunto gli obiettivi prefissi ed è intenzionata a fare nuovi investimenti nel prossimo biennio.

Tra le principali aree di intervento, ritenute prioritarie dalle aziende coinvolte, figurano la riduzione dei tempi di lavoro e dei costi, grazie a macchine più evolute che aggregano molteplici fasi di lavoro, la riduzione della documentazione cartacea a favore della digitalizzazione dei processi di controllo della produzione, il miglioramento della qualità dei prodotti per agevolare l’accesso a nuovi mercati e l’uso dei benefici fiscali per sostituire le macchine obsolete.

Tra le problematiche evidenziate dalle aziende: la difficoltà di programmazione degli investimenti a causa dell’incertezza circa la durata degli incentivi e la difficoltà di organizzazione interna a causa della mancanza di idonee competenze, sia interne che esterne all’azienda.

I prossimi traguardi su cui si stanno orientando le imprese riguardano l’adeguamento di tutte le linee di produzione a quelle più avanzate ed aggiornate attraverso gli interventi sinora eseguiti, sia sul fronte della qualità di produzione che delle modalità di controllo, ma anche l’impiego al massimo delle potenzialità delle nuove macchine, sfruttandone opportunamente la grande mole di dati che forniscono.

Maggiori approfondimenti a questo link.

 

Industory: dieci “campioni” dall’Italia 4.0

Dieci storie di eccellenza dall’Italia del 4.0. Sono le esperienze raccontate dal progetto Industory, la serie di videointerviste realizzate da Confindustria nell’ambito del piano “Industry 4.0 – Preparati al futuro”, curato insieme ad SFC. Un viaggio da Nord a Sud, da Trento ad Alghero, per testimoniare un percorso di crescita sia dei processi produttivi, che della professionalità dei lavoratori.

Affiancate da un riuscito roadshow articolato in 18 tappe seminariali sul territorio nazionale, 4 webinar e un sito di progetto con i quali sono state presentate alle imprese le opportunità della rivoluzione digitale, le Industory hanno messo in vetrina le testimonianze dei “campioni” scelti per raccontare l’esperienza della propria impresa lungo il percorso della digitalizzazione. Alcune di queste sono state anche proiettate lo scorso 5 febbraio a Torino, in occasione della presentazione dei risultati del Piano Nazionale Industria 4.0.

Imprese familiari e realtà più manageriali, attive nei settori più diversi e in varie regioni del Paese: sono loro le protagoniste delle video-interviste, raccolte all’interno del sito di progetto e che è possibile vedere a questo link: https://preparatialfuturo.confindustria.it/industory/

 

Industory: le eccellenze dell’Italia 4.0

Un viaggio nell’Italia che innova. È il progetto Industory: testimonianza di percorsi di crescita, aziendale ma non solo. E’ l’innovazione dei processi produttivi ma al tempo stesso è anche lo sviluppo di nuove opportunità per le persone.

Si tratta di una serie di video-interviste realizzate da Confindustria nell’ambito del piano “Industry 4.0 – Preparati al Futuro”, curato insieme ad SFC. Storie di eccellenza, quelle dei “campioni” scelti per raccontare l’esperienza della propria impresa lungo il percorso della digitalizzazione. Alcune di queste sono state anche proiettate lo scorso 5 febbraio a Torino, in occasione della presentazione dei risultati del Piano Nazionale Industria 4.0, cui hanno partecipato – tra gli altri – il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, il premier Gentiloni e il ministro Calenda.

Le prime 6 storie di Innovazione 4.0 sono state già pubblicate sul sito dedicato al progetto, vetrina delle attività in corso. Imprese familiari e realtà più manageriali, attive nei settori più diversi e in varie regioni del Paese: sono loro le protagoniste delle video-interviste che vi invitiamo a consultare qui: https://preparatialfuturo.confindustria.it/industory/

Ma non ci sono solo le Industory, che aumenteranno nelle prossime settimane. Procede infatti spedito sul territorio il roadshow per presentare alle imprese le opportunità della nuova rivoluzione digitale, giunto alla sua ottava tappa. Altre dieci sono già in calendario, dal Nord al Sud dell’Italia, per un viaggio affascinante che si concluderà a giugno. Un motivo in più, insomma, per continuare a seguire questa importante iniziativa.

 

Industria 4.0, il mercato italiano resiste alla pandemia e continua a crescere: gli ultimi dati dell’osservatorio del Politecnico di Milano

Il mercato italiano dell’Industria 4.0 è cresciuto anche nell’anno della pandemia, passando dai 3,9 miliardi del 2019 a quota 4,1 miliardi nel 2020 (+8%). E le previsioni per il 2021 parlano di un ulteriore aumento fino a superare i 4,5 miliardi. Sono i numeri resi noti dall’Osservatorio Transizione Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano.

A crescere di più saranno Cloud Manufacturing (+25-30%), Advanced Automation (+15-20%) e Advanced HMI (+12-18%), mentre si stimano incrementi meno sostenuti per Industrial IoT (+9-14%), Advanced Analytics (+12-16%) e Additive Manufacturing (+6-12%). Continua la crescita dei servizi, per i quali si prevede un aumento del 10-15%.

Inoltre, secondo l’indagine, ormai l’83% delle 175 grandi imprese e PMI intervistate dall’Osservatorio conosce il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali previsto dal piano Transizione 4.0; il 55% conosce il credito d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazione e anche l’incentivo per la formazione 4.0 è noto a oltre una impresa su due (52%).

Per il 2021 la ricerca ha anche approfondito i temi della servitizzazione, del contributo del digitale alla sostenibilità e dell’industrial smart working.

Per maggiori informazioni leggi il comunicato stampa

 

Information day dedicato alla prima call del programma Digital Europe per l’individuazione degli European Digital Innovation Hubs (EDIH)

Si terrà online il prossimo 18 novembre, dalle 10.00 alle 13.00, il webinar organizzato dalla Commissione europea sul primo bando del programma Digital Europe per costituire la rete degli European Digital Innovation Hubs (EDIH).

Il webinar fornirà ai candidati designati le informazioni necessarie per rispondere alla call. L’agenda copre tutte le questioni relative al bando EDIH: dal programma di lavoro agli aspetti finanziari, dal co-finanziamento agli aiuti di Stato. Verranno anche affrontate le questioni relative al modello di proposta e al processo di valutazione. E’ prevista inoltre una sessione Q&A.

Il programma, il link per seguire il webinar e tutti gli altri dettagli sull’iniziativa sono disponibili alla pagina dell’InfoDay dedicata all’evento.

 

Innovation Days 2021: Confindustria e Sole24Ore entrano nelle fabbriche del futuro

Processi produttivi, progettazione, manutenzione, logistica, alimentare, auto, componentistica, macchinari sono alcuni dei temi su cui si concentrerà la terza edizione di Innovation Days, il roadshow del Sole 24 Ore e Confindustria che racconta l’economia italiana con il contributo di Sistemi Formativi Confindustria, dei Digital Innovation Hub di Confindustria ed il supporto di 4.Manager.

Il primo dei dieci appuntamenti è in programma giovedì 22 aprile, a partire dalle ore 9,30 e sarà trasmesso in diretta streaming dal Competence Center MADE di Milano.

Il percorso racconterà, attraverso le storie di imprenditori che hanno saputo affrontare un contesto economico difficile come quello attuale, modelli di business innovativi e nuove professionalità messi in campo per cogliere opportunità di sviluppo e di innovazione, contribuendo così alla ripresa economica dell’intero Paese.

Ogni appuntamento è articolato in una sessione mattutina ed una pomeridiana. Nel corso della mattinata i lavori si concentreranno sullo sviluppo digitale in fabbrica, la tecnologia che crea lavoro e i percorsi del sapere, con case history imprenditoriali ed esempi delle migliori esperienze di innovazione nei diversi settori dell’economia. Il pomeriggio sarà dedicato all’approfondimento tecnico ed operativo dei principali temi legati all’innovazione digitale e sostenibile: grazie all’intervento di esperti e specialisti, visite aziendali virtuali e analisi di best practices si parlerà del ruolo e degli strumenti operativi messi in campo dai Digital Innovation Hub e dai Competence Center a supporto dell’innovazione aziendale, di agevolazioni fiscali per l’innovazione 4.0 e green e di tecnologie, competenze e formazione per le fabbriche del futuro. La sessione pomeridiana sarà dedicata, di tappa in tappa, a differenti settori e filiere produttive. La prima tappa del 22 aprile sarà focalizzata sul comparto della meccanica e della meccatronica.

Per consultare il programma di dettaglio dell’incontro e seguire i lavori della prima tappa è necessario registrarsi su https://eventi.ilsole24ore.com/id2021/lombardia.

La prima iscrizione permetterà di seguire in diretta anche tutte le altre tappe in calendario:

 

  • Lombardia 22 Aprile 2021 (focus pomeridiano su Meccanica e Meccatronica)
  • Piemonte-Liguria 12 Maggio 2021 (focus pomeridiano su Automotive, Elettronica, Costruzioni)
  • Emilia Romagna 27 Maggio 2021 (focus pomeridiano su Gomma-Plastica, Imballaggi, Agroalimentare)
  • Puglia 24 Giugno 2021 (focus pomeridiano su Aerospazio, Mobilità sostenibile)
  • Toscana 15 Luglio 2021 (focus pomeridiano su Fashion, Turismo, Robotica)
  • Abruzzo-Marche 28 Settembre 2021 (focus pomeridiano su Acciaio, Fashion, Arredamento)
  • Campania 21 Ottobre 2021 (focus pomeridiano su Carta, Cantieristica)
  • Veneto 10 Novembre 2021 (focus pomeridiano su Fashion, Arredamento)
  • Sicilia 25 Novembre 2021 (focus pomeridiano su Agrolimentare, Economia del mare)
  • Lazio 16 Dicembre 2021 (focus pomeridiano su Chimica, Farmaceutica, Sanità)

 

Per tutti gli approfondimenti sull’iniziativa: https://eventi.ilsole24ore.com/id2021/

 

Innovation Days torna con l’edizione 2022 ed un nuovo ciclo di appuntamenti dedicati all’innovazione digitale e sostenibile

Innovation Days torna con l’edizione 2022 ed un nuovo ciclo di appuntamenti, realizzato grazie alla partnership tra Confindustria e Sole 24 Ore, con il supporto di 4.Manager e la collaborazione di Sistemi Formativi Confindustria, per guardare al futuro all’insegna dell’innovazione.

Otto workshop cui sarà possibile partecipare sia in presenza che in diretta streaming, moderati dai giornalisti del Sole 24 Ore, in cui aziende, Istituzioni e centri di ricerca si confrontano per condividere esperienze di successo, nuove progettualità, risorse e strumenti operativi per realizzare la transizione sostenibile e digitale.

Ogni tappa è articolata in due sessioni: una mattina dedicata ai principali focus politici, imprenditoriali ed istituzionali legati ai temi dell’innovazione ed afferenti ai contesti territoriali ospitanti, ed un pomeriggio di approfondimento tecnico ed operativo in cui scoprire come rispondere alle domande che tante imprese si stanno ponendo: Come realizzare l’efficientamento energetico di un sito produttivo? Perché è importante e come si realizza il Life Cycle Assessment di un processo produttivo? Come si calcola la Carbon Footprint di un’azienda? Quali sono le opportunità offerte dagli strumenti della Finanza sostenibile e d’impatto? Perché sarà importante redigere la Dichiarazione non finanziaria per competere sui mercati? Quali sono le competenze necessarie per la transizione? A questi ed a molti altri quesiti risponderanno esperti e manager della sostenibilità.

Nel corso di ciascuna tappa sarà inoltre attivato uno spazio per le imprese interessate ad individuare competenze e manager con cui sviluppare collaborazioni utili alla transizione. In fase di iscrizione ai workshop i rappresentanti delle imprese potranno accedere alla piattaforma dedicata per individuare ed incontrare i manager che stanno cercando.

Otto occasioni uniche, in un momento estremamente complesso come quello che stiamo vivendo a livello nazionale ed internazionale, per cogliere le opportunità di ripresa ed accrescere la resilienza delle imprese grazie all’innovazione digitale e sostenibile.

Calendario delle tappe:

  • 7 Aprile – Milano
  • 10 Maggio – Reggio Emilia
  • 3 Giugno – Trento
  • 23 Settembre – Venezia
  • 25 Ottobre – Genova
  • 16 Novembre – Napoli
  • 30 Novembre – Bari
  • 13 Dicembre – Roma

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Per partecipare ai workshop è necessario registrarsi, scegliendo tra le opzioni “In Presenza” o “In Streaming”.

 

 

Innovation Fund – Info Day Nazionale

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con ENEA e Confindustria, organizza a Roma il prossimo 23 gennaio presso la sede di Confindustria in Viale dell’Astronomia 30, una giornata di approfondimento relativa a due bandi, lanciati nell’ambito dell’Innovation Fund, che mettono a disposizione un budget di 4 miliardi di euro derivanti dai proventi del sistema EU-ETS per interventi di decarbonizzazione dei sistemi produttivi e per il sostegno alla produzione dell’idrogeno rinnovabile.

L’evento consentirà di esaminare le caratteristiche principali e le novità dei bandi e a fornire informazioni e strumenti utili a confezionare proposte progettuali di successo, attraverso sessioni di approfondimento e case studies. I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di incontrare in modalità B2B gli esperti di CINEA e DG CLIMA per sessioni di orientamento dedicate agli schemi progettuali da proporre e per tutti i chiarimenti sul testo del bando.

La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione online.

Per approfondimenti

Per iscrizioni

Innovazione digitale e sostenibile: percorso in 4 tappe

Nell’ambito delle attività del Digital Innovation Hub Emilia-Romagna è stato programmato un percorso webinar in 4 tappe, in collaborazione con Schneider Electrics, con lo scopo di mostrare una possibile roadmap verso un’innovazione digitale e sostenibile delle aziende, ricevendo informazioni utili per accelerare un auspicabile processo di trasformazione digitale attraverso best practice e soluzioni tecnologiche.

Di seguito i dettagli dei 4 appuntamenti (per partecipare ad ogni webinar è necessaria la registrazione gratuita):

  • Da dove cominciamo per diventare smart factory info e registrazione
    Giovedì 16 luglio 2020, dalle ore 11.00 alle ore 12:00
    Evento dedicato alle aziende che sono all’inizio del proprio cammino di digitalizzazione. Il webinar mostra quale può essere un piano d’azione coerente con annesse tecnologie, per iniziare a beneficiare dei vantaggi dovuti alla digitalizzazione. Verranno trattati gli ambiti energetici, produttivi e manutentivi, anche attraverso casi reali di aziende che hanno intrapreso questo percorso.
  • Dal dato all’informazione: il monitoraggio energetico info e registrazione
    Giovedì 23 luglio 2020, dalle ore 16.30 alle ore 17.30
    L’energia è una materia prima e come tale deve essere misurata, controllata ed efficientata. Ad oggi il monitoraggio energetico è utilizzato in molte aziende, sia per adempiere a normative che per agire in termini di sostenibilità. Il webinar permette di approfondire le modalità con cui realizzare un sistema di monitoraggio efficace in base alle proprie esigenze grazie alla digitalizzazione dei dati e di come trasformare questi dati in informazioni utili.
  • Dal dato all’informazione: il monitoraggio produttivo info e registrazione
    Mercoledì 9 settembre 2020, dalle ore 16.30 alle ore 17:30
    Macchinari e protocolli sono spesso disomogenei all’interno dell’area produttiva questo rende non banale la raccolta del dato. Il webinar permette di capire quali siano le tecnologie, dalle più semplici “plug and play” ai sistemi più strutturati, a servizio della raccolta dati e come utilizzare questi in modo ottimale. Verranno mostrati i benefici ottenuti da aziende che già fanno dei dati una risorsa.
  • Dal dato all’informazione: la manutenzione digitale info e registrazione
    Mercoledì 23 settembre 2020, dalle ore 16.30 alle ore 17:30
    Maggiore sicurezza, riduzione dei tempi di fermo macchina e maggiore affidabilità, sono solo alcuni dei benefici che è possibile ottenere grazie all’innovazione nel mondo della manutenzione. Il webinar approfondisce aspetti legati ai sistemi di asset management, alla realtà aumentata, alla manutenzione predittiva e non solo.

 

Intelligenza artificiale e apprendimento automatico, quali le differenze

C’è ancora molta confusione tra i concetti di apprendimento automatico e intelligenza artificiale. Molti si riferiscono infatti ancora all’AI e al Machine Learning come a concetti equivalenti e li utilizzano indifferentemente come nozioni parallele.

Ma l’apprendimento automatico è semplicemente un ramo dell’intelligenza artificiale, un sistema per ottenerla. Un modo in cui il software analizza i dati, ne riconosce le caratteristiche e “impara” dal loro esame.

Tom M. Mitchell, professore ed ex presidente del dipartimento di apprendimento automatico presso l’Università Carnegie Mellon, lo descrive come “lo studio degli algoritmi informatici che migliorano automaticamente attraverso l’esperienza”.

L’apprendimento automatico infatti si basa sull’analisi di grandi serie di dati, esaminati e confrontati per individuare modelli comuni. L’intelligenza artificiale invece riguarda tutte le macchine computazionali in grado di eseguire compiti caratteristici dell’intelligenza umana. Comprende una considerevole quantità di progressi tecnologici e l’apprendimento automatico è solo uno di questi.

Il termine “intelligenza artificiale” è stato concepito negli anni ‘50 da un gruppo di ricercatori tra cui Allen Newell e Herbert A. Simon. Da subito i ricercatori si mostrarono molto fiduciosi fino a quando negli anni ’70 iniziarono a incontrare serie difficoltà e gli investimenti subirono abbondanti riduzioni. Un periodo difficile, conosciuto come l’inverno dell’intelligenza artificiale, nonostante alcuni grandi successi come il sistema Deep Blue di IBM, un computer a parallelismo massivo in grado di calcolare 200 milioni di posizioni al secondo, che sconfisse in una memorabile sfida l’allora campione mondiale di scacchi.

L’apprendimento automatico ha raggiunto ultimamente notevoli traguardi in relazione all’intelligenza artificiale. Enormi quantità di dati raccolti da infinità di sensori presenti nellInternet of Things, migliorano e continueranno sempre più a migliorare l’AI.

 

Intelligenza artificiale, al via la consultazione pubblica sulla Strategia Nazionale

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato il 1 ottobre 2020 la consultazione pubblica sulla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, elaborata dal MiSE sulla base delle proposte definite dal gruppo di esperti selezionati dal Ministero.

Obiettivo della Strategia Nazionale è delineare un piano coerente per consentire all’Italia di massimizzare i benefici derivanti dalla trasformazione digitale e tecnologica, che rappresenta uno dei punti centrali per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese.

Durante il periodo di consultazione pubblica, dall’1 al 31 ottobre 2020, i soggetti interessati potranno inviare osservazioni scrivendo all’indirizzo email [email protected].

Per ulteriori approfondimenti: https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Strategia_Nazionale_AI_2020.pdf

 

Intelligenza artificiale, un alleato o un ostacolo per la sicurezza informatica?

L’Intelligenza Artificiale (AI) è attualmente una delle tecnologie più rilevanti, in grado di portare benefici in tutti i settori della nostra società, dalla vita quotidiana alle attività lavorative. L’influenza e le innovazioni che apporta per le persone e per le imprese è infatti enorme. Ma se da un lato le tecnologie semplificano molte attività, dall’altro portano a misurarsi con un persistente divario digitale e con problematiche legate alla privacy e all’etica.

Infatti se lo sviluppo tecnologico consente di fare passi enormi in termini di cyber difesa, i cambiamenti tecnologici comportano anche grandi opportunità per gli hacker, che in questo modo possono diventare a loro volta più “intelligenti” e veloci. Occorre perciò comprendere se, quando si parla di sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale è da considerarsi come un ostacolo oppure come un alleato. Anche un solo malware, basato sull’intelligenza artificiale, è in grado di portare attacchi su larga scala, con conseguenze enormi, che le aziende non possono sottovalutare.

Dato che è molto probabile assistere in futuro ad un aumento consistente di attacchi cyber, è importante che le aziende investano sempre più nella formazione dei propri dipendenti e nella tecnologia, per rilevare e mitigare le minacce che sfruttano l’intelligenza artificiale. In scenari ancora più preoccupanti, gli hacker saranno in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale per nascondere la presenza di malware nella rete e organizzare tecniche diversificate di attacco per aggirare gli algoritmi di sicurezza.

La risposta per definire quale sia il miglior utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno delle aziende è sempre quella di adottare una strategia di prevenzione, individuazione e risposta efficace e personalizzata. Grazie all’AI, le aziende potranno infatti ridurre il rischio legato alle minacce e rendere il malware innocuo, supportando la difesa contro i vettori di attacco più comuni, come i download dannosi, i plug-in e gli allegati e-mail.

Le applicazioni, costantemente utilizzate nelle organizzazioni, sono i maggiori obiettivi ai quali gli hacker puntano con i loro attacchi basati sull’AI. Per questo motivo, i manager dovranno innanzitutto partire da qui per garantire una protezione continua alle infrastrutture IT, indipendentemente dalla tipologia delle tecnologie che entreranno nel mercato.

L’adozione dell’intelligenza artificiale e le efficienze operative dell’automazione appaiono ogni giorno più necessarie ed evidenti. Nonostante ciò, l’AI non può essere la sola soluzione ai problemi, i team di sicurezza dovranno quindi continuare a rappresentare la prima linea di difesa nella battaglia della cybersecurity.

Se alimentata da specifiche conoscenze e integrata ai servizi applicativi, l’intelligenza artificiale permetterà infatti di raccogliere informazioni sugli attacchi, rilevando le anomalie all’interno della rete da segnalare più rapidamente di quanto potrebbe mai fare qualsiasi essere umano.

 

Intelligenza Artificiale: l’Italia lancia la Strategia Nazionale

L’Italia ha adottato, con il passaggio in Consiglio dei Ministri il 24 novembre 2021, il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale 2022-2024, frutto del lavoro congiunto del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.

In linea con la Strategia Europea, il Programma delinea 24 politiche da implementare nei prossimi tre anni per potenziare il sistema IA in Italia, attraverso la creazione e il potenziamento di competenze, ricerca, programmi di sviluppo e applicazioni dell’IA. Queste politiche hanno l’obiettivo di rendere l’Italia un centro sull’intelligenza artificiale competitivo a livello globale, rafforzando la ricerca e incentivando il trasferimento tecnologico. Per rispondere a queste sfide sono state individuate le fonti di investimento europee e nazionali per sostenere ciascuna politica.

Consulta il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale

Per maggiori informazioni: https://innovazione.gov.it/notizie/comunicati-stampa/intelligenza-artificiale-l-italia-lancia-la-strategia-nazionale/

 

International Summer School on Artificial Intelligence

Dal 4 al 6 giugno 2019, Udine ospiterà l’International Summer School on Artificial intelligence: from Deep Learning to Data Analytics – AI-DLDA 2019, la nuova edizione della scuola estiva internazionale organizzata da DITEDI – Cluster ICT del Friuli Venezia Giulia, Università di Udine, Digital Innovation Hub Udine e Area Science Park.

Il percorso formativo, dedicato a imprenditori e dipendenti di aziende del settore ICT e tecnici aziendali di imprese manifatturiere coinvolti in processi di trasformazione digitale dell’impresa, prevede tre giorni di approfondimenti teorici e laboratoriali, a stretto contatto con docenti, dottorandi e ricercatori internazionali, con l’obiettivo di far conoscere e sperimentare i più avanzati algoritmi e le migliori applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning per l’Industria 4.0.

Le lezioni del mattino si terranno presso Palazzo Torriani, Largo Carlo Melzi n. 2 – Confindustria Udine, mentre i laboratori del pomeriggio, con la partecipazione di ricercatori e dottorandi, si svolgeranno a Palazzo Garzolini di Toppo-Wassermann, Via Gemona n. 92 – Università degli Studi di Udine.

I temi delle tre giornate (vedi dettagli del programma):

  • Martedì 4 giugno 2019 – Machine learning for big data and cybersecurity
  • Mercoledì 5 giugno 2019 – AI Applications
  • Giovedì 6 giugno 2019 – Machine Learning for Robotics

Mercoledì 5 giugno alle ore 17.00, è inoltre in programma un seminario aperto al pubblico con il coinvolgimento di docenti nazionali e internazionali e la testimonianza di imprese che hanno già attivato percorsi di trasformazione digitale sperimentando applicazioni di intelligenza artificiale nel processo produttivo.

Per il programma dettagliato e per iscriversi visitare il sito web www.aidlda.it (le iscrizioni sono aperte fino a venerdì 24 maggio 2019).

Per informazioni: [email protected] – tel. 0432 1698013; [email protected] – tel. 0432 276228.

Investire in Innovazione per ripartire dalla crisi e crescere

Digital Innovation Hub Toscana e Macronodo dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Competence Center ARTES 4.0 e l’Unione Industriale Pisana, organizzano il workshop “INVESTIRE IN INNOVAZIONE PER RIPARTIRE DALLA CRISI E CRESCERE” per presentare alle imprese opportunità concrete e informazioni utili per sostenere la ripartenza economica, con una prospettiva di crescita improntata all’innovazione.

Imprenditori, esperti, ricercatori e docenti universitari condivideranno con i partecipanti le proprie competenze e illustreranno in modo pratico l’offerta di finanziamenti, tecnologie e servizi a disposizione di piccole e medie imprese, startup e giovani imprenditori, grandi aziende e sistema economico nel suo complesso, per migliorare, crescere e svilupparsi in chiave digitale, sulla base delle nuove esigenze e modalità che si stanno affermando in questa delicata fase di rilancio dell’economia.

La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria e sarà possibile in presenza o via streaming.

Consulta il programma dei lavori.

Per ulteriori Informazioni e per iscriversi al workshop consulta il seguente link.

 

Istituito il Digital Innovation Hub ligure

Per molte piccole imprese liguri si tratterà di un’autentica rivoluzione, da realizzarsi attraverso una serie di servizi come corsi di perfezionamento e percorsi di alfabetizzazione digitale. È il Digital Innovation Hub di Genova, che sta per nascere grazie alla neo-costituita associazione partecipata da Confindustria Liguria, Confindustria Imperia, Unione Industriali di Savona, Confindustria Genova e Confindustria La Spezia.

L’obiettivo, in linea con il Piano Industria 4.0, è supportare le imprese liguri nel processo di trasformazione digitale, in particolare, attraverso attività di informazione, assistenza e affiancamento. Spetta al Digital Innovation Hub favorire il contatto delle imprese con soggetti qualificati, specializzati negli ambiti tecnologici 4.0, tra i quali i Competence Center nazionali ed europei, e coadiuvare le aziende anche per accedere a finanziamenti pubblici e privati.

Il Consiglio Direttivo è composto dal presidente Giuseppe Zampini (Presidente Confindustria Liguria) e dai consiglieri Saul Convalle (Vice Presidente Confindustria Imperia), Fabrizio Defacis (Vice Presidente Unione Industriali di Savona), Sandro Scarrone (Vice Presidente Vicario Confindustria Genova) e Ettore Antonelli (Vice Presidente Confindustria La Spezia). Direttore del Digital Innovation Hub Liguria è Guido Conforti (Vice Direttore Confindustria Genova).

ITASEC 22 – La centralità della sicurezza informatica per la trasformazione digitale del Paese

Si è svolta a Roma dal 20 al 23 giugno, presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria, ITASEC 22, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica).con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

La tre giorni sulla Cybersecurity è stata l’occasione per alzare la soglia di attenzione sul problema della sicurezza informatica, sempre più strategico in virtù del crescente tasso di digitalizzazione del Paese e dell’aumento degli oggetti e delle macchine interconnesse in rete.

Hanno partecipato all’evento rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico e dell’industria, per un confronto trasversale sulle sfide della digitalizzazione e per approfondire i principali temi legati al mondo della sicurezza informatica

ITASEC 22 è stata inoltre occasione di confronto tra stakeholders sulla nuova Strategia Nazionale di Cybersicurezza (2022-2026) e sul relativo piano di Implementazione, i cui punti principali sono stati illustrati da Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), che ha risposto alle domande di Luca Zorloni, giornalista di Wired Italia, media partner di ITASEC 22.

Per maggiori approfondimenti: https://itasec.it/2022/06/23/ruolo-agenzia-sicurezza-nazionale-cvcn-strategia-europeacybersicurezza/

 

ITS Pop Days: dal 5 al 7 maggio una fiera digitale per presentare le Accademie del Made in Italy 4.0

La mancanza di profili tecnici nel mercato del lavoro è da anni un elemento critico nel dialogo fra scuola e impresa e rischia di arrestare lo sviluppo del tessuto industriale nel nostro Paese.

Esistono tuttavia dei canali formativi post diploma che preparano ogni anno centinaia di giovani super tecnici per il mondo del lavoro. Sono gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), l’unico canale formativo terziario professionalizzante alternativo ai percorsi universitari presente oggi in Italia.

Inseriti da oltre un decennio nel dialogo fra impresa e studenti, sono percorsi formativi biennali post diploma erogati da Fondazioni nei cui organi di governo siedono le stesse imprese che indicano i moduli didattici più utili per i profili più ricercati.

Si tratta di percorsi formativi riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università ed alternativi rispetto ai classici percorsi universitari. Molto frequentati in altri paesi europei, hanno permesso ad esempio a Germania e Francia di fornire alle imprese le decine di migliaia di tecnici preparati di cui avevano bisogno, soprattutto in relazione all’adozione di tecnologie 4.0, rispetto alle quali gli ITS detengono un know how ed una dotazione di laboratori dedicati di assoluta eccellenza.

In Italia purtroppo sono ancora poco conosciuti dai ragazzi e dalle loro famiglie. Proprio per questo Confindustria, in collaborazione con Umana e con Indire, organizza dal 5 al 7 maggio gli ITS POP DAYS, una vera e propria Fiera nella quale 90 ITS da tutta Italia si riuniranno “virtualmente”, illustrando la propria offerta formativa, le eccellenze e le collaborazioni che li caratterizzano, raccontando la propria storia e le opportunità di impiego per i ragazzi che frequentano i loro corsi.

ITS POP DAYS è pensato per far conoscere di più e meglio questa realtà permettendo a tutti di navigare tra gli stand virtuali degli ITS, con la possibilità di dialogare in diretta tramite live chat e partecipare a un programma di incontri e webinar sui temi della formazione, del lavoro e sul futuro delle nuove generazioni.

Consulta il programma dell’evento e partecipa!

 

ITS: incentivi per l’innovazione tecnologica 4.0

Entro il 3 dicembre 2021, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) potranno richiedere le agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali, materiali e immateriali, macchinari e servizi che rientrano nell’ambito del Piano nazionale Industria 4.0, per la realizzazione di sedi e laboratori innovativi legati alle tecnologie 4.0, con l’obiettivo di favorire la formazione di competenze professionali e potenziare la sinergia con il mondo delle imprese.

Per la misura sono disponibili complessivamente 15 milioni di euro, che verranno concessi attraverso un contributo, nella misura del 50% delle spese ammissibili, per investimenti non inferiori a 400.000 euro effettuati nel biennio 2020-2021.

Per tutti i dettagli: https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/its-e-innovazione-4-0

 

Kaspersky lancia la piattaforma gratuita Kaspersky Cybersecurity

Una recente indagine di Kaspersky evidenzia che metà delle piccole imprese italiane ha difficoltà a finanziare miglioramenti nella sicurezza informatica, anche se si rende conto dell’importanza di proteggersi dalle minacce. Proprio per venire incontro alle esigenze di queste PMI, l’azienda ha lanciato una piattaforma gratuita con l’obiettivo di incoraggiare le aziende a colmare le proprie lacune e a verificare la propria preparazione in merito alla sicurezza informatica, facendo ovviamente i conti con il loro budget. La piattaforma contiene consigli e suggerimenti utili per migliorare la sicurezza informatica aziendale.

Le tre sezioni della piattaforma permettono agli utenti di apprendere le best practice relative alle routine e ai processi generali di qualsiasi attività commerciale, ad esempio come proteggere i database dei clienti, i report e altri dati importanti; come spendere meno in IT e come organizzare la comunicazione interna ed esterna di un’azienda. Oltre alle raccomandazioni generali, la piattaforma offre una serie di indicazioni specifiche a seconda del settore produttivo dell’impresa. Tutti i consigli sono brevi, facilmente attuabili e non richiedono particolari competenze IT o di cybersecurity.

Approfondisci il tema su: https://www.corrierecomunicazioni.it/cyber-security/cybersecurity-la-meta-delle-pmi-italiane-ha-problemi-di-budget/

Accedi alla piattaforma Kaspersky: https://www.kaspersky.com/blog/budget-cybersecurity/

 

L’automazione modifica il lavoro, la pandemia lo distrugge

Secondo l’ultimo report pubblicato dal World Economic Forum, i maggiori rischi per il lavoro vengono dalla pandemia e non dall’automazione.

E’ vero che robot ed automazione elimineranno 85 milioni di posti di lavoro nel 2025, ma ne creeranno ben 97 milioni. Con un saldo positivo di ben 12 milioni di posti di lavoro su scala globale. Ovviamente questa “rivoluzione” del lavoro passa per un cambiamento dei profili lavorativi verso figure più istruite e dotate di competenze specifiche.

Le principali figure che verranno rimpiazzate dai robot, secondo il report, saranno impiegati per inserimento dati; segretari amministrativi ed esecutivi; impiegati contabili; commercialisti e revisori; operai addetti all’assemblaggio; meccanici e riparatori di macchinari. Mentre aumenteranno le opportunità lavorative per analisti di dati e data scientist; specialisti d’intelligenza artificiale e di machine learning; specialisti dei big data; specialisti in marketing digitale; specialisti dell’automazione dei processi; analisti della sicurezza delle informazioni; sviluppatori di software e applicazioni; specialisti dell’Internet of Things.

A fronte di questa evoluzione delle figure professionali, la vera minaccia per il lavoro è invece rappresentata dalle conseguenze economiche della pandemia da Covid-19: secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del Lavoro, nei primi nove mesi del 2020 i redditi da lavoro nel mondo si sono ridotti di ben 3.500 miliardi di dollari, ovvero del 10,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Più che l’automazione, che porterà ad un cambiamento dei profili professionali, occorre quindi combattere e superare la pandemia per evitare la perdita di milioni di posti di lavoro.

 

L’Economia del Dato

Confindustria Cuneo, in collaborazione con il Digital Innovation Hub Piemonte e il Politecnico di Torino, organizza il ciclo di incontri l’ECONOMIA DEL DATO, a Cuneo dal 20 febbraio al 3 luglio 2020, nell’ambito di “INDUSTRIA 4.0. INNOVARE, FORMARE, COMPETERE”.

Una serie di interventi tecnici e case history aziendali dedicati a big data analytics, artificial intelligence e cyber security, utili per capire come raccogliere, gestire, proteggere e utilizzare i dati delle aziende. I cinque appuntamenti si terranno direttamente nelle sedi di Aziende Associate e del Politecnico di Torino.

Gli incontri, gratuiti, sono riservati alle imprese associate e si rivolgono a tutti coloro che si occupano di produzione, qualità, organizzazione, ricerca & sviluppo, ICT, logistica e supply chain.

Per iscriversi e per tutti gli approfondimenti: https://www.uicuneo.it/servizio/ricerca-sviluppo-innovazione/notizia/30102/percorso-formativo-su-industria-40-edizione-2020/

 

L’importanza della Cyber resilienza per le imprese

La Cyber Resilienza è la capacità di un sistema informatico di riprendersi rapidamente da qualsiasi tipo di avversità. Sviluppare una tale capacità da parte delle imprese è oggi quanto mai necessario e richiede interventi e attenzioni continue su vari fronti: protezione delle informazioni, disaster recovery, business continuity.

Le connessioni online rappresentano la porta d’ingresso privilegiata degli hacker, le aziende quindi hanno la necessità di presidiare tali accessi per garantire l’integrità dei propri dati ed evitare di interrompere la continuità aziendale, respingendo le minacce alla proprietà intellettuale ed alla credibilità aziendale.

Un elemento chiave della Cyber Resilienza è rappresentato dalla comprensione di cosa possa minacciare l’organizzazione, che si può ottenere attraverso un’accurata mappatura di tutti i rischi informatici. Esigenza questa ancor più pressante oggi e nel futuro, anche a causa della pandemia, che ha portato in smart working milioni di lavoratori, con conseguente moltiplicazione delle connessioni online e quindi dei rischi di intrusione da parte dei criminali informatici.

Per ulteriori approfondimenti consulta l’articolo completo.

 

L’importanza di una strategia di marketing basata sui dati

Il marketing basato sui dati sta dimostrando di essere una strategia vincente per il successo delle aziende. Per questo motivo ci si concentra sempre più su iniziative e campagne basate sulle informazioni, per ottenere profili accurati dei propri clienti.

Un recente rapporto di Accenture mostra che il 75% dei consumatori sceglie di acquistare da marchi che li riconoscono per nome, che formulano raccomandazioni basate su acquisti passati e che conoscono la cronologia dei propri acquisti personali. Gli acquirenti infatti, non chiedono solo esperienze di shopping specifiche, ma premiano soprattutto i marchi che personalizzano completamente la propria attività.

I dati offrono chiarezza e informazioni su ciò che i clienti preferiscono, cosa acquistano, a quali contenuti sono interessati, quali sono le loro abitudini di acquisto e cosa cercano in un marchio. La raccolta e l’analisi delle informazioni indicano quindi quali sono le loro preferenze, fornendo le giuste informazioni per attrarre efficacemente i diversi profili dei consumatori.

Una volta individuati gli strumenti per la raccolta dei dati, le aziende sono quindi pronte a personalizzare. La personalizzazione è uno dei modi più significativi per identificare il proprio pubblico e constatare il successo del proprio brand. Mediante la raccolta e la gestione di queste informazioni è così possibile automatizzare il marketing e attivare contenuti pertinenti che corrispondano a ogni singolo individuo.

Una delle principali sfide del successo nel marketing basato sui dati è però costituita dalla insufficienza di tempo che i marketers dedicano a studiarli. Non importa infatti quanti dati si raccolgano, se non si impiega tempo a decifrarli per scoprire cosa ci stanno dicendo, sono totalmente inutili. Allo stesso modo, è fondamentale avere una squadra di professionisti, che non siano solo creativi, ma che abbiano anche un’ottima conoscenza delle informazioni raccolte e dell’analisi predittiva.

Una strategia di marketing fondata sui dati permette alle aziende di risparmiare tempo e di centrare l’obiettivo, inviando messaggi adeguati alle persone idonee al momento giusto. Investire in big data non è infatti solo un investimento per i propri clienti ma soprattutto per la crescita del proprio business.

 

L’industria del fashion nell’era di big data, intelligenza artificiale e machine learning

Il fashion Made in Italy, settore da 53 miliardi di fatturato, con oltre 46 mila aziende attive, oggi si trova a dover fare i conti con la rivoluzione digitale, che sconvolge ogni tipo di modello di business e di criterio di accesso al mercato. Un aspetto sempre più imprescindibile, sia per i grandi brand che per le piccole imprese e startup.

Sono molte le soluzioni innovative messe al servizio della vendita al dettaglio, ad esempio i big data impiegati nella gestione intelligente della dinamica dei prezzi, chatbot per consigli di stile come Mon Style oppure piattaforme di monitoraggio e gestione dei prezzi data driven come Edited.

Strumenti che aiutano a capire quali sono gli articoli preferiti, i canali più adeguati e il prezzo adatto mediante raccolte di dati, previsione della domanda, gestione ottimale degli stock e conoscenza della concorrenza.

Tutte le aziende ormai devono gestire al meglio i propri dati. Edited, fondata a Londra nel 2009, ne offre l’analisi in tempo reale, consentendo di guidare le vendite, individuare le lacune nel mercato e riempirle velocemente con il prodotto perfetto, calibrando i prezzi con il vero valore di mercato. Una grande modifica e rivoluzione strategica quindi del proprio processo di vendita al dettaglio.

Limitarsi ad analizzare i propri dati e informazioni non è più sufficiente. Per avere il polso del mercato è necessario invece esplorare interamente il web, come fanno Google e gli altri motori di ricerca. Il machine learning è un sistema necessario per analizzare i contenuti della rete in modo metodico e automatizzato, prendendo in considerazione i siti di riferimento in tutto il mondo. Non è una semplice raccolta di informazioni, ma il modo migliore di utilizzare e aggiornare i dati. Il sistema esamina ad esempio ogni giorno i capi simili tra loro, più di 40 milioni, li confronta e li contestualizza, suggerendo nuove strategie di prezzo ai retailer.

La virtual stylist Sophie, della startup australiana Mon Style, è invece un’assistente virtuale per lo shopping, che fonda le proprie ricerche sul machine learning e sull’intelligenza artificiale, creata per personalizzare l’esperienza di acquisto online. Grazie alle tecnologie più innovative di intelligenza artificiale associate alle conoscenze di esperti di moda, Sophie, compone infatti milioni di prodotti acquistabili in rete e, grazie al deep learning e alla visione artificiale o computer vision, fornisce consigli accurati in tempo reale. Dai negozi online di abbigliamento più popolari, il bot offre una selezione di capi adatti e personalizzati per i propri clienti. Un personal shopper fidato che conoscendone i gusti, aiuta gli acquirenti a creare il proprio look.

Non è un semplice trend, né si riduce a elementari soluzioni di connessione di ultima generazione, l’Industry 4.0 rappresenta un’idea di fabbrica rivoluzionaria, che sta guidando lo sviluppo industriale verso le rinnovate esigenze di mercato: servitizzazione, customizzazione e produzione su misura.

 

L’inizio dell’autosufficienza delle macchine

Con la quarta rivoluzione industriale, si confonde sempre più la linea di separazione tra il mondo fisico e quello digitale. L’applicazione della Blockchain, ad esempio, migliora significativamente l’autenticità e l’integrità dei dati relativi ad oggetti fisici o servizi e rendere sicure e convenienti le transazioni. Ma ci sono ancora molti limiti in termini di scalabilità, requisiti di risorse informatiche e costi di transazione.

Sta quindi facendo parlare di sé un nuovo progetto: IOTA. Si tratta di una tecnologia giovane, con una base crittografica non ancora pienamente collaudata ma con un potenziale promettente, creato per essere utilizzato nell’Internet of Things, per fornire comunicazioni e forme di pagamento sicure tra le macchine. Contrariamente alle precedenti, basate su Blockchain complesse e gravose, IOTA è stata creata nel 2015, pensando alle transazioni automatiche tra macchine per trasferire criptovalute a zero commissioni.

Il progetto sfrutta il sistema Tangle, con un’architettura completamente nuova che si basa su algoritmi sicuri e un livello di protocollo che si concentra sulla convalida delle transazioni in una struttura di diagramma Aciclico Diretto (DAG).

Una delle principali differenze con la Blockchain è che in IOTA ogni partecipante della rete è attivo nel consenso e nella convalida delle transazioni. Quando un dispositivo effettua una transazione e la trasmette alla rete, per protocollo o “per impostazione predefinita”, deve convalidare due transazioni precedenti. Una vera rete peer-to-peer di macchine per le macchine.

Questo nuovo approccio presenta quindi molti vantaggi come il decentramento, la scalabilità, nessun costo di transazione e tempi di esecuzione ridotti.

In un futuro mondo IoT, dove le macchine fanno transazioni tra loro, i dispositivi intelligenti scambieranno piccoli e grandi pacchetti di dati lungo una supply chain dinamica. Si stima che nei prossimi anni ci saranno più di 50 miliardi di dispositivi connessi a Internet, con relativi servizi e micro-transazioni.

Con IOTA, i dispositivi verranno trasformati in “macchine economicamente indipendenti” con capacità di effettuare autonomamente transazioni. Prossimamente possiamo quindi aspettarci che una macchina sarà in grado di pagare il suo assemblaggio, la sua manutenzione, la sua energia e anche per la sua assicurazione di responsabilità fornendo dati, potenza di calcolo, storage o servizi fisici alle altre macchine.

Per la prima volta nella storia i dispositivi saranno perciò in grado di ricavare e spendere denaro da soli, trasformandosi in entità che tengono traccia delle entrate e delle spese connesse con le proprie attività.

Le macchine potranno così raggiungere l’auto-governo, uno scenario che anticipa l’inizio della loro autosufficienza.

 

L’intelligenza artificiale per capire l’orientamento politico di un luogo

Google Street View è un servizio di Google Maps e Google Earth, introdotto il 25 maggio 2007, che fornisce viste panoramiche e permette agli utenti di vedere nel dettaglio varie città del mondo. Queste immagini sono realizzate da fotocamere montate sulle Google Car che riprendono tutto ciò che gli succede intorno a 360 gradi. Un’enorme quantità di foto quindi, nelle quali restano immortalate strade, case e moltissime automobili.

Alcuni ricercatori di intelligenza artificiale, analizzando il tipo di veicolo ripreso, sono stati in grado di fare previsioni sull’orientamento politico delle zone in cui le automobili si trovano all’interno del territorio degli USA. Il team, formato in gran parte da membri della Stanford University, ha conteggiato nello specifico i camion pickup e le berline presenti in una data città. Il risultato della ricerca dimostra che l’area urbana con un maggior numero di camioncini riscontra una probabilità dell’82% di votare repubblicano mentre nelle zone con più berline sussiste un 88% di possibilità di preferenza democratica.

I sistemi di intelligenza artificiale elaborano enormi quantità di dati per realizzare previsioni sulle informazioni analizzate, in questo caso oltre 50 milioni di immagini in 200 città. I ricercatori hanno utilizzato una tecnica di riconoscimento degli oggetti per individuare le auto nelle immagini e hanno quindi classificato i veicoli (22 milioni, che rappresentano l’8% di tutte le automobili degli Stati Uniti) per marca, modello e anno. Per identificarli hanno utilizzato uno strumento di intelligenza artificiale chiamato rete neurale artificiale, nello specifico una rete neurale convoluzionale (CNN o ConvNet dall’inglese convolutional neural network) nota per essere la migliore a gestire le immagini. Questo sistema ha impiegato solo due settimane per analizzare 50 milioni di immagini, mentre per un essere umano sarebbe stato necessario un periodo di tempo di circa 15 anni, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences).

Gli autori dello studio hanno anche dovuto capire come il tipo di veicolo fosse in correlazione con le inclinazioni politiche dell’area e altre informazioni demografiche. Per fare ciò hanno utilizzato l’analisi di regressione, uno strumento matematico e statistico più che valido con l’obiettivo di stimare l’eventuale relazione funzionale esistente tra la variabile dipendente e le variabili indipendenti.

In definitiva, ciò che hanno appreso è «sorprendentemente accurato» afferma Timnit Gebru, primo autore dello studio e ricercatore presso il Laboratorio di Intelligenza Artificiale di Stanford. Ad esempio, il sistema ha previsto che Casper, città degli Stati Uniti d’America, capoluogo della Contea di Natrona nello Stato del Wyoming, avesse una preferenza repubblicana. Questa conclusione è stata supportata dai risultati delle elezioni presidenziali del 2008, che il team ha utilizzato come indicatore del mondo reale.

Ovviamente questo metodo non è così preciso da poterlo sostituire completamente alla conduzione di un censimento, ma potrebbe comunque completarlo in maniera efficace. Inoltre, nei paesi poveri di risorse, un procedimento come questo potrebbe essere utile per raccogliere informazioni demografiche senza il costo di una rilevazione statistica completa.

Il quadro generale è chiaramente più vasto rispetto alle semplici immagini di automobili e alle previsioni di voto. Anche Gebru afferma che la strategia rappresenta un nuovo tipo di strumento che gli scienziati sociali potrebbero sfruttare utilizzando le tecniche di Intelligenza Artificiale su una grande quantità di altri dati presi da Google Street View. Un altro esempio? Il numero e la condizione degli alberi presenti nelle città in relazione alla salute pubblica, visto che molti studi hanno ormai appurato che la presenza di piante è positivamente correlata al benessere fisico e psichico dell’uomo.

L’Innovazione Digitale nella Logistica e nei Trasporti

Si terrà a Roma il 23 gennaio, dalle 14:30 alle ore 16:30, presso il Tecnopolo Tiburtino (Via Ardito Desio, 60), l’evento organizzato da Cicero DIH Lazio e DIH Liguria, in collaborazione con il Competence Cener Start 4.0, dedicato ai temi dell’innovazione digitale nei comparti della logistica e dei trasporti. Il programma dell’evento prevede in particolare un focus dedicato ai servizi di “Test Before Invest” proposti dal Competence Center Start 4.0.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni: [email protected]

L’Intelligenza Artificiale nel manufacturing

Google Cloud ha presentato i risultati di una ricerca sull’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore manifatturiero a livello globale. I risultati sono frutto di un sondaggio condotto su oltre 1.000 costruttori di macchine in diversi Paesi quali Italia, Francia, Germania, Giappone, Corea, Regno Unito e Stati Uniti.

Il 76% degli intervistati (dirigenti senior del settore manifatturiero) ha fatto ricorso a tecnologie disruptive come l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e il cloud durante la pandemia; la percentuale sale all’81% se si considerano solo i rispondenti italiani.

Due terzi dei produttori di macchine che usano l’IA nelle loro operazioni quotidiane riferisce che il loro ricorso all’IA sta aumentando. Le tre ragioni principali per l’adozione dell’AI sono: assistenza per la business continuity (38%), supporto nell’aumentare l’efficienza dei dipendenti (38%) e, più in generale, utilità per i dipendenti (34%).

Due sono le aree principali in termini di specifici casi d’uso dell’AI: controllo qualità – con oltre un terzo degli intervistati che utilizza l’AI per ispezioni di qualità (39%) e per controlli di qualità del prodotto e/o della linea di produzione (35%) – e ottimizzazione della supply chain – con uso dell’AI per la gestione della catena di approvvigionamento (36%), la gestione del rischio (36%) e la gestione dell’inventario (34%).

L’uso dell’IA tra i produttori differisce in base alla geografia: Italia (80%) e Germania (79%) guidano la classifica relativa all’uso dell’AI nelle operazioni quotidiane, mentre la percentuale media globale si attesta al 64%.

In riferimento all’adozione del cloud – essenziale per l’accelerazione dell’AI – l’Italia emerge come il Paese nel quale una strategia cloud/hybrid/multi cloud è adottata dall’88% dei produttori di macchine intervistati.

Per ulteriori approfondimenti: https://cloud.google.com/blog/products/ai-machine-learning/research-on-ai-trends-in-manufacturing

 

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA MANIFATTURA DEL FUTURO

Digital Innovation Hub Udine e Industry Platform 4 Fvg  organizzano lunedì 15 aprile, con inizio alle ore 15.00, in Confindustria Udine a Palazzo Torriani, il convegno dal titolo “L’intelligenza artificiale per la manifattura del futuro”

L’Intelligenza Artificiale sarà uno dei fattori alla base del cambiamento interno delle aziende. Questa tecnologia renderà le macchine e i robot capaci di interagire tra di loro e soprattutto di imparare dalle varie situazioni che si creano all’interno dei processi produttivi delle PMI. Un cambiamento che significherà più efficienza e minori costi per le imprese. Ma per governare la fabbrica del futuro ed affrontare le sfide della quarta rivoluzione industriale avremo necessità di risorse umane qualificate che ora scarseggiano. Di fronte ai fenomeni migratori dei giovani talenti dobbiamo evitarne la fuga ed essere attrattivi.

Il workshop presenterà i principali trend tecnologici nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale e darà voce alle imprese per confrontarsi sulla strategia per la manifattura del futuro.

Consulta il programma dell’evento.

Per maggiori informazioni: [email protected]

Per iscriversi online: www.ip4fvg.it/intelligenzaartificiale

 

L’Italia entra nella coalizione europea per le competenze digitali

Il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha lanciato nell’ambito dell’iniziativa Repubblica digitale, la Coalizione nazionale italiana che aderisce alla Coalizione per le competenze e le professioni digitali della Commissione europea.

L’obiettivo è colmare le diverse forme, sociali e culturali, di divario digitale tra la popolazione italiana, favorire l’inclusione digitale e promuovere lo sviluppo di nuove competenze professionali. Le coalizioni nazionali sono partenariati tra diversi soggetti che negli Stati membri lavorano insieme per migliorare le competenze digitali dei cittadini a livello nazionale, regionale o locale: riuniscono aziende ICT, ministeri, servizi per l’impiego pubblici e privati, associazioni, organizzazioni senza scopo di lucro e parti sociali, che sviluppano misure concrete per portare le competenze digitali a tutti i livelli della società.

 

L’Ue punta sulle sinergie tra settori civile, difesa e spazio

La Commissione europea ha presentato un piano d’azione sulle sinergie tra i settori civile, della difesa e dello spazio per sostenerne la base industriale europea attraverso cloud, processori, cyber intelligence, intelligenza quantistica e artificiale.

I principali obiettivi del piano riguardano:

  • il rafforzamento della complementarità tra i programmi e gli strumenti comunitari in tema di ricerca e sviluppo;
  • i vantaggi economici e tecnologici per i cittadini europei che dovranno derivare anche dalla ricerca nei settori della difesa e dello spazio;
  • l’agevolazione dell’impiego dei risultati della ricerca industriale e dell’innovazione in campo civile nei progetti europei in materia di difesa.

Sono state quindi individuate ben undici azioni incentrate sull’interazione tra i settori civile, della difesa e dello spazio, che i commissari europei auspicano potranno generare innovazioni rivoluzionarie, permettendo all’Europa di rimanere il punto di riferimento mondiale per la definizione degli standard e la capacità industriale.

Approfondisci su CorCom.

 

La “digitalizzazione” del farmaco

Presto le confezioni dei farmaci potranno interagire con le app degli smartphone attraverso microcircuiti integrati che invieranno segnali ogni volta che si assume il farmaco, così sia il medico sia il paziente potranno monitorare la terapia passo dopo passo. È l’innovazione dei “beyond the pill”, cioè i servizi che vanno “al di là della terapia” e che le aziende farmaceutiche offrono ai pazienti per semplificare l’accesso alla salute.

Anche il comparto farmaceutico sta percorrendo quindi la transizione verso la digitalizzazione e la personalizzazione dell’offerta, grazie alla collaborazione con i big player di internet, da Amazon a Google. Si profilano infatti all’orizzonte numerose opportunità di collaborazione tra i due comparti, dalla prevenzione al post-terapia, cogliendo le opportunità fornite da big data e intelligenza artificiale per puntare alla personalizzazione della proposta per ogni paziente.

La tecnologia permette di innovare sia le modalità di produzione del farmaco, che il rapporto con il paziente. L’analisi in tempo reale di un’enorme quantità di dati agevola le attività di ricerca e messa a punto delle cure, trasformando il farmaco da semplice prodotto a “percorso terapeutico”, grazie all’interazione con i sistemi per la diagnostica e gli altri dispositivi medici, così da permettere un monitoraggio continuo che potrà consentire di sviluppare soluzioni per prevenire l’insorgere delle malattie o comunque coglierne i sintomi con largo anticipo.

In questo ambito si possono aprire ampi spazi di azione sia per i giganti del web che per le PMI e per quelle startup che offrono servizi personalizzabili nell’ambito della salute.

Con l’opportuna attenzione ai temi della privacy, tutto ciò potrà portare a breve grandi vantaggi in termini di nuove cure e miglioramento della qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.

 

La Blockchain nel Position Paper di Confindustria Digitale

Un semplice database consente la distribuzione, l’analisi e un monitoraggio calcolabile e ricercabile dei dati. Ma si basa solo sulla fiducia. Un problema che si può risolvere con la Blockchain, un registro aperto, distribuito e decentralizzato, che può memorizzare le transazioni in modo sicuro, verificabile e permanente, senza un’amministrazione centrale.

Il decentramento è diventato ultimamente un concetto di tendenza in tutti i settori, anche in quello finanziario. Le aziende possono utilizzare la Blockchain per rendere il proprio lavoro più efficiente e affidabile.

Le imprese multinazionali e le reti di imprese devono riconciliare le transazioni su base globale e le “catene di blocchi” possono consentire loro di farlo in modo quasi istantaneo. I governi invece possono utilizzare l’immutabilità della Blockchain per garantire che i titoli e i record di identità siano accurati e privi di limiti di tempo.

Le regole di autorizzazione ben progettate sulle applicazioni Blockchain possono inoltre dare ai cittadini e ai consumatori un maggiore controllo sui propri dati. La Blockchain è una tecnologia istituzionale, un nuovo modo di mantenere un registro, che può essere utilizzata dalle aziende, ma che può anche sostituire le istituzioni.

I registri di identità, i permessi, i privilegi e i diritti, con la Blockchain possono infatti essere mantenuti e applicati senza la necessità di un controllo governativo.

In questo quadro si inserisce la rivoluzione dell’Industry 4.0, che definisce percorsi evolutivi per far diventare un’impresa interamente digitale. Così, mentre stiamo sperimentando tecnologia intelligente, IoT, cloud computing, Augmented e Virtual Reality, abbiamo anche la possibilità di testare le opportunità della tecnologia Blockchain.

I migliori usi della Blockchain devono infatti essere ancora “scoperti”, per essere implementati sistematicamente in un sistema politico ed economico reale. Siamo infatti solo all’inizio di una nuova era e la tecnologia che alimenta l’Industry 4.0 continuerà a crescere velocemente, così come il potenziale della Blockchain.

Per provare a capire meglio cosa significa Blockchain, quali siono i valori di cui è portatrice e quali siono i suoi fattori (tecnici e organizzativi) che possono modellare gli ecosistemi aziendali, Confindustria Digitale, attraverso il suo “Steering Committee Digitalizzazione PMI”, ha redatto un Position Paper che riporta lo stato attuale e la prossima evoluzione della Blockchain e dell’utilizzo della stessa nelle diverse filiere industriali (dal cibo all’abbigliamento, dall’arte alla sanità, dalla conservazione documentale al real estate, ecc.), evidenziando anche “quando e come” usare la Blockchain in modo integrato con le altre tecnologie digitali.

Consulta il Position Paper di Confindustria Digitale sulla Blockchain.

 

La Data Economy in Italia e il ruolo del cloud per la transizione digitale

I benefici della Data Economy e il dispiegamento della banda ultra larga possono portare all’Italia, nello scenario base, tra i 52,2 e i 78,4 miliardi l’anno da qui al 2030, con un’incidenza sul PIL in crescita dal 3% al 4,1%. E’ quanto emerge dallo studio “La Data Economy in Italia e il ruolo del Cloud per la transizione digitale”, realizzato da The European House-Ambrosetti su incarico di Tim e presentato nel corso del Forum Ambrosetti di Cernobbio. Secondo la ricerca, per Data Economy si intende quell’estesa catena di attività che valorizzano i dati attraverso processi di generazione, raccolta, elaborazione, analisi, automazione e sfruttamento dei dati, resi possibili da tecnologie digitali abilitanti quali il Cloud, l’Internet of Things e gli algoritmi di analisi dei dati.

Lo sviluppo della Data Economy implica inoltre la crescita dei “professionisti dei dati”, il cui numero può raggiungere gli 1,1 milioni al 2030 (1,6 milioni in uno scenario accelerato) dai 600mila attuali.

Il punto di attenzione dello studio è costituito dai ritardi che l’Unione Europea (e quindi anche l’Italia) sconta rispetto ai principali competitor (Stati Uniti e Cina).

L’Europa genera una mole rilevante di dati, ma non è oggi in grado di valorizzarne tutti i possibili benefici a causa di un ritardo competitivo nei modelli di business digitali. L’Europa che è oggi la seconda regione al mondo per numero di utilizzatori di Internet (728 milioni, dopo i 2.525 milioni dell’Asia) può contare solo su una società nella top15 globale delle aziende tech per capitalizzazione. Il contributo europeo all’economia delle piattaforme è inoltre pari solo al 4% a livello globale, meno di un quinto rispetto all’Asia (21%) e ben 18,5 volte in meno rispetto agli Stati Uniti (74%).

Consulta il report al seguente link e la presentazione dello studio

Per maggiori informazioni consulta il comunicato stampa

La dematerializzazione consentirà alle imprese di diventare più produttive e sostenibili

Da quanto emerge nel report dell’IndustryLab di Ericsson, che ha coinvolto gli opinion leader e i decisori di business in un’indagine dedicata al ruolo dell’Ict nel futuro delle loro organizzazioni, saranno proprio i processi di dematerializzazione la chiave per ottenere una maggiore redditività e una minore impronta ambientale in futuro.

Sette imprese su dieci hanno già raggiunto la metà del loro percorso di dematerializzazione e si avviano ad impiegare massicciamente realtà aumentata, realtà virtuale, cloud e tecnologia mobile. Questo passaggio determinerà la forte transizione al lavoro da remoto che, oltre ai risparmi sulla manutenzione degli uffici, permetterà di creare agilmente nuove filiali, avvalersi di personale all’estero o gestire un’attività di e-commerce in tutto il mondo con soluzioni cloud.

E la dematerializzazione permetterà anche di aumentare la sostenibilità delle imprese, attraverso la riduzione del pendolarismo, la riduzione nell’uso di materiali consumabili e il risparmio energetico attraverso il passaggio a soluzioni cloud.

Approfondisci su Corriere Comunicazioni e scarica il Report dell’IndustryLab di Ericsson

 

La digital transformation delle PMI

La misura Digital Transformation prevista dal Decreto Crescita (articolo 29, commi 5-8) è finalizzata a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti 4.0 e di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

I beneficiari della misura sono le PMI in forma singola o congiunta (aggregazioni non superiori a 10 imprese). I progetti presentati in forma congiunta possono essere realizzati mediante contratto di rete o altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato, dove figuri come soggetto promotore capofila un DIH-Digital Innovation Hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione.

Con il decreto direttoriale MISE 9 giugno 2020 sono disciplinati i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione ed erogazione delle agevolazioni. Con successivo decreto direttoriale saranno indicati i termini e le modalità di presentazione delle domande.

Consulta il decreto direttoriale 9 giugno 2020: https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/DD_9_giugno_2020.pdf

 

La fabbrica intelligente sarà 5G

I miliardi di sensori installati nelle industrie di tutto il mondo producono miliardi di dati, che però a poco servono se non si impiega la tecnologia giusta per raccoglierli, gestirli ed interpretarli. Per fare questo sarà fondamentale il diffondersi del 5G.

La Intel ha evidenziato come il 5G, combinato con cloud, edge computing e intelligenza artificiale permetterà di andare oltre la sola interconnessione dei dispositivi presenti negli stabilimenti produttivi, permettendo alla produzione di diventare veramente più intelligente, e quindi più efficiente, produttiva ed economica.

Il 5G agevolerà la proliferazione dell’Internet of Things (IoT), consentendo alle industrie di automatizzare i processi manuali, lavorare in modalità wireless e collegare tutte le sedi dell’azienda.

Gli esperti di Intel stimano che entro il 2025 si conteranno più di 75 miliardi di dispositivi IoT installati e ciò potrà creare un impatto economico fino a 3.700 miliardi di dollari nel comparto manifatturiero. Il 5G porterà una connettività senza soluzione di continuità e grandi capacità di calcolo, con bassi tempi di latenza.

E l’impiego del 5G si allargherà all’intero ciclo di vita del prodotto, dall’approvvigionamento e la produzione sino alla distribuzione e alla vendita, portando anche una riduzione dei costi di manutenzione ed un aumento della produttività della supply chain.

Leggi i dettagli su: https://www.lastampa.it/tecnologia/dossier/smart-factory/2021/07/13/news/potenza_velocita_e_sicurezza_la_fabbrica_intelligente_sara_5g-310172513/

 

La Federazione Carta Grafica partner dei Digital Innovation Hub per Industria 4.0

La Federazione Carta e Grafica (Assocarta, Assografici, Acimga), che in Italia rappresenta un comparto da 16.000 imprese e circa 24 miliardi di fatturato, ha da tempo avviato, in collaborazione con SDA Bocconi, un percorso di indagine volto alla creazione di vademecum pratici su come implementare l’Industry 4.0 sia a livello macro, all’interno di ciascun segmento produttivo della filiera, che a livello micro, nelle singole aziende.

L’iniziativa punta a sviluppare “istruzioni per l’uso” dei paradigmi 4.0 specifiche, sia per tipologia di segmento (produzione di carta, produzione di macchine per la stampa ed il converting e produzione di stampati cartotecnici, rigidi e flessibili) che per tipologia di azienda. Ciò aiuterà le aziende ad impostare strategie e tattiche verso un’organizzazione 4.0 non solo da un punto di vista tecnologico ma anche organizzativo, declinando concretamente quindi efficienza ed efficacia organizzativa, per non perdere competitività in ambito nazionale ed internazionale.

I frutti di questo progetto saranno messi a disposizione dei Digital Innovation Hub (DIH) in occasione dei workshop del programma “Industry 4.0 – Preparati al futuro”, nell’ambito dei quali saranno attivati specifici momenti dedicati al settore Carta e Grafica, attraverso i quali presentare e sottoporre alle imprese un vero e proprio check up, al termine del quale le imprese riceveranno un primo posizionamento individuale e suggerimenti per implementare la digitalizzazione I4.0, da integrare poi con un più approfondito percorso di assessment realizzato direttamente dai DIH.

Per partecipare all’iniziativa consulta il calendario dei workshop di “Industry 4.0 – Preparati al futuro” con le tappe in cui sarà possibile approfondire le specificità del settore Carta e Grafica.

 

La LEAN Experience Factory si amplia

LEF, centro di eccellenza nel campo della trasformazione digitale, ha inaugurato il 19 luglio 2021 l’ampliamento della propria sede. LEF nasce come centro di formazione esperienziale nel 2011 dalla joint venture tra McKinsey&Company, Confindustria Alto Adriatico ed altri soci del territorio ed è inoltre socio dello SMACT Competence Center e parte dell’iniziativa IP4FVG.

Uno spazio di 3000 metri quadrati che offre esclusivi programmi di formazione esperienziale in presenza e da remoto.

I nuovi spazi si preparano a ospitare quella che, da fabbrica digitale modello, è diventata oggi un’azienda modello digitale con processi reali, ambienti di backoffice e operatori che simulano le attività di una vera e propria azienda facendo comprendere tutte le fasi della trasformazione digitale.

Per maggiori informazioni visita il sito https://lef-digital.com/

 

La pandemia non ferma gli investimenti dell’industria 4.0

Malgrado la pandemia le imprese manifatturiere non frenano, ma anzi aumentano gli investimenti in tecnologie 4.0. E’ quanto emerge da un’indagine di Deloitte, che evidenzia 3 ambiti prioritari in cui le imprese italiane stanno investendo:

  • automatizzazione di magazzini e centri di distribuzione,
  • uso di sensori per rilevare la qualità di un prodotto/processo aziendale,
  • prodotti smart e interconnessi con tecnologie IoT.

Viene inoltre evidenziato come le maggiori opportunità di sviluppo e innovazione sono legate ai cosiddetti ecosistemi di smart manufacturing, in cui attraverso una rete di collaborazioni e interazioni con una pluralità di soggetti, non solo afferenti alla propria filiera produttiva, ma detentori di specifiche competenze, le aziende hanno la possibilità di accelerare sia la capacità innovativa, sia il time-to-market, ma anche l’apertura di nuovi canali o mercati. Deve tuttavia ancora maturare la capacità delle imprese di costituire tali ecosistemi, non soltanto sul fronte della della produzione, ma anche su quelli della supply-chain e dell’individuazione dei talenti.

Per ulteriori approfondimenti: https://www.industriequattropuntozero.it/2021/04/16/industria-4-0-6-aziende-su-10-continuano-a-investire-dopo-la-pandemia/ 

 

 

La Rete dei DIH di Confindustria partecipa alla fiera SPS Italia, Parma 23-25 maggio 2023

La rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria sarà presente ad SPS Italia, la fiera dell’automazione e del digitale che si terrà a Parma dal 23 al 25 maggio 2023. L’appuntamento annuale organizzato da Messe Frankfurt Italia rappresenta per le aziende un momento di confronto ed aggiornamento sull’evoluzione delle tecnologie.

Gli eventi che vedono la partecipazione dei DIH di Confindustria sono:

  • 23 maggio dalle 10:00 alle 12:45 – Green Arena Pad. 4
    Tavola rotonda: “La nuova era dell’industria al servizio della società: efficienza, sostenibilità e uomo al centro” alla quale interverranno tra gli altri Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Regione Emilia-Romagna, Andrea Bianchi, Presidente ANIE Automazione, Gianluigi Viscardi, Coordinatore Rete Nazionale dei DIH di Confindustria, Federico Faggin, Presidente Fondazione Federico & Elvia Faggin e Bruno Siciliano, Professore Ordinario di Automatica e Robotica Università di Napoli Federico II.
  • 23 maggio dalle 16:00 alle 17:00 – Red Arena Pad. 8
    Workshop: “Rete dei DIH di Confindustria a supporto della trasformazione digitale delle aziende”. L’evento ha l’obiettivo di presentare alle aziende le opportunità offerte dalla rete dei DIH di Confindustria attraverso il contributo dei rappresentanti dei DIH e delle aziende che sono state supportate dai DIH. Si parlerà di assessment della maturità digitale, roadmap di sviluppo, progetti di filiera, fabbriche vetrina e opportunità di finanziamenti europei per le aziende.

Scarica qui l’elenco completo degli eventi e iscriviti alla fiera

 

La rivoluzione del modello Direct to Consumer

Si svolgerà giovedì 14 ottobre 2021 alle ore 11 il webinar intitolato “Il ciclo di produzione inizia o finisce con l’esperienza di acquisto?” organizzato dal Competence Center Made in collaborazione con SAP.

L’evento si inserisce nell’iniziativa #MADEpossible ed è dedicato alla rivoluzione del modello Direct to Consumer (D2C) che ha avuto un’accelerazione improvvisa a seguito della situazione pandemica.

La transizione al modello D2C offre alle aziende tre aree di opportunità nella relazione con il cliente. La prima è la gestione del brand e dell’immagine. La seconda è la gestione della distribuzione e della supply chain. La terza è la gestione della customer experience. L’incontro sarà l’occasione per discutere su come avere pieno controllo sui dati di produzione e logistica e su tutti i dati che aiutano a capire ragioni e comportamenti di acquisto e di consumo. Questo è cruciale per produrre item massimamente configurabili dal cliente finale, realizzando una fabbrica iperconnessa e facilmente adattabile, senza incrementare i costi di produzione e continuando ad offrire una customer experience di valore.

Consulta il programma dei lavori.

Per seguire l’evento è possibile registrarsi al seguente LINK

 

La sfida legale sull’Intelligenza Artificiale

La Commissione Europea ha redatto una proposta di regolamento dedicata all’impiego dell’Intelligenza Artificiale, che punta a garantire più attenzione alle conseguenze sui diritti dei cittadini dall’impiego di questa tecnologia. A differenza dell’approccio americano o cinese, quello europeo punta a garantire una maggiore garanzia giuridica della dignità umana rispetto alla IA.

Da qui la proposta di applicare alcuni vincoli: l’Intelligenza Artificiale dovrà infatti essere non-escludente, trasparente e non rischiosa in materia di diritti fondamentali.

Di questi temi si è parlato nell’ambito del #Digital Law, evento realizzato nell’ambito dell’Internet Festival 2021.

Guarda la registrazione dell’evento.

Approfondisci su: https://www.punto-informatico.it/una-colossale-sfida-legale-si-aggira-per-leuropa-lia/

 

La strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il documento definitivo con le proposte relative alla “Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale”, in coerenza con quanto previsto a livello europeo nel Piano coordinato per l’IA che invita tutti gli Stati membri a dotarsi di strategie nazionali che definiscano i livelli di investimento e le misure per la diffusione dell’IA.

Alle proposte ha lavorato il gruppo di 30 esperti selezionati dal Mise, elaborando un documento sottoposto alla consultazione pubblica nel 2019 e recependo le osservazioni pervenute.

La strategia è strutturata in tre parti: la prima è dedicata all’analisi del mercato globale, europeo e nazionale dell’Intelligenza Artificiale. La seconda parte descrive gli elementi fondamentali della strategia, mentre la terza approfondisce la governance proposta per l’IA italiana e propone alcune raccomandazioni per l’implementazione, il monitoraggio e la comunicazione della strategia nazionale in tema di intelligenza artificiale.

Il documento sarà alla base della definizione della strategia italiana nell’ambito del Piano Coordinato europeo. Il Mise ha annunciato che terrà a breve un webinar di presentazione del lavoro con la partecipazione dei Sottosegretari Liuzzi, Manzella e degli esperti.

Consulta il documento: https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Proposte_per_una_Strategia_italiana_AI.pdf

 

La strategia italiana per la banda ultralarga

E’ stata approvata dal Comitato interministeriale della transizione digitale la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga “Verso la Gigabit Society”.

L’obiettivo è quello di accelerare la transizione digitale del nostro Paese, secondo le indicazioni della Commissione europea. Sono 7 gli interventi che compongono la Strategia italiana:

  • Piano aree bianche
  • Piano voucher
  • Piano Italia a 1 Giga
  • Piano Italia 5G
  • Piano Scuole connesse
  • Piano Sanità connessa
  • Piano Isole Minori

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (PNRR) destina 6,7 miliardi di euro per i progetti dedicati alla Strategia per la Banda Ultralarga. Si tratta di risorse che si aggiungono agli investimenti già avviati per realizzare la transizione digitale in favore di cittadini e imprese.

 

La trasformazione digitale si basa sulla leadership

Quando si tratta di trasformare con successo un’organizzazione, la leadership resta il fattore più importante e forse anche essere il più difficile da controllare. Come i casi Dell Hell e il rinnovamento di SAP insegnano, gli esempi di trasformazione digitale di maggior successo coinvolgono solitamente i leader che guidano in prima persona o che comunque sostengono apertamente il cambiamento.

Rispetto a quella classica, la leadership digitale impiega gli strumenti tecnologici di ultima generazione, come ad esempio le piattaforme di feedback dei dipendenti e i blog CEO. Le soluzioni all’avanguardia per la collaborazione, la comunicazione e l’amministrazione consentono quindi alle aziende di creare approcci inediti alla propria organizzazione, aprendo la strada a modi totalmente innovativi di esercitare la leadership.

Strumenti sempre più intelligenti per la gestione delle informazioni o per l’analisi in tempo reale delle prestazioni oltre a consentire un accesso più immediato ai dati aziendali, lasciano infatti il posto a nuove forme di processo decisionale. Parlando di feedback, tecnologie come i social network aziendali, ad esempio, non solo rendono la collaborazione più facile per tutti all’interno di un’azienda, ma sono anche un modo semplice per i leader e i responsabili di ottenere una visione non filtrata di ciò che accade nell’intera organizzazione.

Gli strumenti di comunicazione digitale inoltre sono molto più personalizzati rispetto alla maggior parte dei media, consentendo di creare una relazione più intima e personale, su una scala molto ampia. Oggi i software più dinamici permettono di migliorare i modi in cui i dipendenti lavorano, collaborano e si organizzano, modificando, a loro volta, il modo in cui il lavoro può essere strutturato e organizzato.

La trasformazione digitale è una grande sfida. Richiede alle aziende un grande sforzo, come ad esempio quello di monitorare l’ambiente per sviluppi digitali rilevanti, nuovi canali di distribuzione e nuovi comportamenti con i clienti. Per questo motivo occorre identificare le capacità digitali da costruire, lungo l’intera catena del valore e attraverso tutte le funzioni, assumendo le persone giuste e assicurandosi di farlo in modo agile.

Perché la trasformazione digitale fondamentalmente è un costante adattamento organizzativo a un ambiente in continua evoluzione, ad un alto ritmo e con una destinazione ancora in parte sconosciuta.

 

Lancio dell’accordo nazionale tra CONFINDUSTRIA e SCHNEIDER ELECTRIC

Confindustria e Schneider Electric hanno avviato una collaborazione per sensibilizzare le imprese sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali in termini di crescita sostenibile.

A tale scopo Schneider Electric metterà a disposizione gratuitamente 10.000 ore per condividere luoghi, risorse, competenze e servizi con la rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della cultura della digitalizzazione e stimolare la domanda di trasformazione digitale delle imprese.

L’accordo è basato su 10 punti strategici:

  1. rendere la trasformazione digitale leva per l’efficienza energetica e lo sviluppo sostenibile;
  2. fare sistema con siti e testimonianze smart esemplari, promuovendo lo scambio nazionale e locale di esperienze e buone pratiche;
  3. stimolare l’individuazione di “Fabbriche vetrina”, contribuendo al progetto realizzato a livello nazionale dalla rete dei DIH di Confindustria;
  4. promuovere la Digital Live Experience con le PMI;
  5. supportare i servizi informativi e formativi dei DIH con specialisti e partner;
  6. aprire a sperimentazioni di filiera;
  7. collaborare con i Competence Center promuovendo collaborazioni con i DIH;
  8. progettare e testare un processo di “Post Digital Assessment” con le PMI;
  9. dare seguito ai primi test di collaborazione con i DIH entro il 2019, valorizzandoli sulla piattaforma DIHIWARE;
  10. condividere e monitorare una dashboard sull’andamento elle attività.

Le aziende interessate a partecipare alle iniziative ed alle attività previste dall’accordo possono contattare il più vicino DIH del network Confindustria.

 

Le “tendenze” della trasformazione digitale

Al giorno d’oggi la tecnologia influisce su tutti gli aspetti della produzione ed ha il potenziale per intervenire su ogni area operativa, dall’applicazione pratica ai modelli di business innovativi.

Nel gennaio di quest’anno, Jabil Circuit Inc., la società americana che opera nel settore della produzione di componenti elettronici, ha sponsorizzato un sondaggio per comprendere meglio le tendenze e le sfide che i marchi stanno affrontando lungo il percorso verso la trasformazione digitale.

Rispetto al 2016, anno in cui l’analisi è stata precedentemente svolta, l’ambito del panorama digitale risulta molto mutato. In questo scenario di cambiamenti frenetici, per rimanere pertinenti e garantire una crescita opportuna, i brand devono essere più flessibili e guidare l’innovazione alla velocità del digitale, anche per garantire una migliore esperienza al cliente.

Spesso assistiamo a sforzi di trasformazione digitale focalizzati su progetti ad hoc o verso un singolo ambito dell’impresa. Tuttavia, questi tentativi sconnessi non aiutano le aziende a padroneggiare gli strumenti della trasformazione digitale. Ecco perché un cambiamento a livello aziendale richiede il coinvolgimento di team interfunzionali.

Uno dei segni più affidabili dell’impegno strategico di un’azienda è il livello di attenzione da parte della leadership senior. L’85% degli intervistati infatti afferma che i dirigenti comprendono le criticità e sostengono gli sforzi di innovazione digitale dimostrando un netto aumento rispetto a due anni fa, quando era “solo” il 78% a riferirlo.

Secondo il sondaggio, mentre la trasformazione digitale ha il potenziale per guidare risultati importanti, le limitazioni dell’infrastruttura, come ad esempio capacità di rete inadeguate e applicazioni che non potrebbero integrarsi con i nuovi sistemi, hanno influito sulle attività di tre quarti, più del 75%, dei marchi.

Pertanto è confortante vedere che quasi la totalità delle aziende, il 99%, sta stabilendo priorità nelle iniziative di trasformazione digitale, investendo nelle proprie infrastrutture tecnologiche e nelle proposte di cloud, mobilità, big data e intelligenza artificiale.

Come per qualsiasi viaggio, gli investimenti devono però cominciare all’interno, per impostare i sistemi cardine in grado di sostenere il futuro digitale dell’azienda. Solo dopo sarà quindi possibile e auspicabile orientarli verso il cliente, in modo da fornire il supporto necessario e sviluppare nuovi flussi di entrate incrementali.

Dato il livello di investimenti che i brand stanno effettuando nella propria trasformazione digitale, non sorprende la previsione di un aumento di ritmo nel prossimo futuro. In tanti infatti hanno pronosticato un’accelerazione nei prossimi tre-cinque anni.

Il passaggio significativo dai progetti ad hoc alla digitalizzazione strutturata dimostra un importante passo lungo il percorso di trasformazione digitale, poiché tali iniziative aumentano nella rilevanza complessiva dell’azienda.

 

Le applicazioni del computer quantistico nel business

Il quantum computing non è più ormai un tema trattato solo nei laboratori di ricerca, ma è entrato nel mondo del business: il computer quantistico presentato nel 2019 da Ibm, tramite il cloud, viene già usato dalle aziende per una serie di applicazioni commerciali.

I computer quantistici sfruttano le leggi della fisica e della meccanica quantistica, che fa riferimento alle particelle subatomiche, per svolgere i calcoli in modo molto più veloce. I più importanti player in questo settore sono rappresentati da Ibm e Google. L’Europa da parte sua, ha investito 1 miliardo di euro in dieci anni sulla “Quantum Flagship Initiative”.

I maggiori esperti a livello mondiale sono concordi nel prevedere che l’impiego congiunto di quantum computing, digital computing, cloud computing e intelligenza artificiale, genererà a breve un grande valore sia per imprese che per la società in generale, come sta già dimostrando l’impiego di queste tecnologie nella ricerca di un vaccino per il Covid-19.

I settori in cui già ora vengono sviluppate applicazioni commerciali che impiegano il quantum computing vanno dall’informatica, ai servizi finanziari, dalla logistica alla cybersecurity. Proprio in relazione a quest’ultima, dato che i computer quantistici potrebbero riuscire a superare tutte le barriere della normale crittografia, si sta sviluppando una nuova forma di crittografia quantistica, cui sta lavorando anche l’UE, che sta investendo molto sul tema, a partire dal progetto OpenQkd (Open European quantum key distribution testbed), che coinvolge l’Università di Padova.

Per maggiori approfondimenti sul tema del quantum computing: https://www.digital4.biz/executive/innovation-management/computer-quantistico-quantum-computing/

 

Le aziende sono pronte a cogliere i vantaggi del 5G?

La tecnologia 5G, nuova generazione di connettività wireless, promette di trasformare i  servizi con maggiore velocità di banda e solidità di connessione, rispetto alla precedente.

La prima generazione è nata nel 1983 negli Stati Uniti ed offriva una velocità di trasmissione voce di soli 2.4 Kbps. I telefoni cellulari hanno poi avuto un rapido sviluppo passando nei primi anni ’90 al 2G digitale con una migliore qualità e scambio dati. Nei primi anni 2000, il 3G e la banda larga è passato ai 2.000 kilobit al secondo e infine con il 4G, attualmente in uso, ha esteso la velocità e lo scambio dati migliorando la solidità della linea (100.000 kbps).

Nello specifico il 5G promette di offrire una velocità di 10 – 100 volte in più rispetto all’attuale LTE reti, una latenza praticamente impercettibile (circa di 1 millisecondo), disponibilità di rete al 99,999% e un risparmio di consumo energetico del 90%.

L’automazione prenderà sempre più piede all’interno delle aziende, chiamate a integrare le caratteristiche della rete 5G con i prodotti, i servizi e i processi. L’impatto che può avere nei futuri piani aziendali è enorme: nella capacità di soddisfare i clienti e nelle nuove opportunità di business.

Secondo i dati emersi dallo studio “5G Smart Ecosystems Are Transforming the Enterprise Are You Ready?” condotto da Oracle Communications, che ha coinvolto 265 responsabili IT, in aziende di medie e grandi dimensioni di tutto il mondo, la quasi totalità delle imprese (il 97%) è consapevole dei vantaggi che il 5G potrebbe portare.

Mentre il 95% degli intervistati si sta già preparando a coglierne le opportunità, impostando programmi innovativi per sfruttare i vantaggi di IoT ed ecosistemi intelligenti, circa l’85% prevede di implementare entro il 2021 soluzioni di connettività che utilizzano questa tecnologia.

Oltre ai vantaggi iniziali come Quality of Experience e velocità, le reti 5G saranno trasformative e avranno un impatto duraturo sul modo in cui le aziende fanno affari. La maggior parte delle organizzazioni vorrà nuovi sistemi di monetizzazione per le soluzioni abilitate, preferendo soluzioni basate sugli ecosistemi.

Da questa ricerca “Emerge chiaramente come le aziende vogliano capitalizzare le promesse del 5G; detto questo però, per avere successo, bisogna evitare di pensare al 5G semplicemente come un’altra tecnologia di connettività, e considerarlo invece un abilitatore per creare i cosiddetti ecosistemi intelligenti di cui si parla da tanto tempo” ha dichiarato Doug Suriano, Sr. VP e General Manager di Oracle Communications.

“Questo significa farsi fin dall’inizio le domande giuste: capire come il 5G possa aiutare a dar vita a soluzioni future, su quale arco temporale ragionare, come si potrà avere accesso al 5G rapidamente e come si potranno sfruttare le sue potenzialità per evolversi”.

Con la possibilità di “stratificare” parti considerevoli di reti aziendali, il 5G darà vita a nuove offerte ed ecosistemi smart di valore fondamentale per lo sviluppo del business.

Un impatto ampio e trasversale sulle aziende che, aumentando la produttività, riducendo i costi e migliorando l’esperienza dei clienti, permetterà di fornire connessioni ad altissima velocità, assicurando anche che i componenti IoT installati in ambienti di tipo “smart factory” trasmettano in tempo reale informazioni sullo stato di macchine e altri asset produttivi.

 

Leadership e gestione remota nella nuova impresa digitale

Confindustria Digitale organizza in collaborazione con LUISS Business School il webinar “Leadership e gestione remota nella nuova impresa digitale” che si terrà mercoledì 15 luglio alle ore 17.00.

L’emergenza sanitaria ha dimostrato che le imprese più resilienti sono state quelle già organizzate per avvantaggiarsi subito delle potenzialità delle tecnologie digitali. Durante il lockdown questa condizione ha riguardato non più del 30% delle imprese italiane, coinvolgendo circa 8 milioni di italiani che hanno potuto continuare a svolgere la propria attività in sicurezza lavorando da remoto. L’insegnamento da trarre è che non si può e non si deve tornare indietro: nella fase di ripartenza i passi giusti da fare sono dunque quelli di estendere e completare i processi innovativi avviati.

Un’occasione di riflessione e confronto, per convertire l’esperienza della emergenza in una grande opportunità di trasformazione digitale del Paese.

Consulta il programma dei lavori.

Per partecipare al webinar è necessaria la registrazione.

 

Leading the Digital Decade – Evento online, 1 e 2 giugno 2021

L’1 e il 2 giugno 2021 la Commissione europea e la Presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione Europea organizzano l’evento “Leading the Digital Decade” sulla trasformazione digitale dell’Europa.

L’evento sarà dedicato alla definizione degli obiettivi digitali dell’UE per il 2030 e del percorso necessario per raggiungerli e permettere a tutti di accedere ai benefici della digitalizzazione e creare il futuro digitale dell’Unione europea.

Durante il primo giorno verrà discusso il “Decennio digitale europeo: obiettivi digitali per il 2030”, il secondo giorno sarà dedicato al lancio del programma  Digital Europe per accelerare la ripresa economica e la trasformazione digitale dell’Europa a beneficio di cittadini e imprese.

Per partecipare è necessario registrarsi nella pagina dedicata all’evento (https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/leading-digital-decade).

 

Legge di bilancio 2022: proroga del piano Transizione 4.0 per il periodo 2023-2025

Il Piano Transizione 4.0 entra nel suo sesto anno di vita e, pur essendo il 2022 già coperto dalle misure esistenti, la Legge di Bilancio 2022 anticipa la proroga del Piano Transizione 4.0 al periodo 2023-2025, garantendo coerenza e stabilità nel tempo ai diversi incentivi per il rilancio degli investimenti privati, che spesso richiedono tempi lunghi per essere definiti e poi realizzati. Nel corso del 2022 il Governo ha intenzione di aprire un tavolo di confronto con il mondo delle imprese per individuare l’indirizzo futuro del piano.

L’obiettivo è assicurare la capacità degli incentivi sia di tenere conto della ulteriore evoluzione delle tecnologie digitali e dello sviluppo di nuove applicazioni sia di rafforzare il supporto alla transizione green che è uno degli obiettivi del nuovo Piano Transizione 4.0. Il tutto in coerenza con le finalità del PNRR e con la necessità di garantire un efficiente ed efficace utilizzo delle rilevanti risorse messe a disposizione.

In questi anni, infatti, le tecnologie digitali si sono ulteriormente evolute. Ad esempio, l’intelligenza artificiale, la raccolta e l’analisi dei dati, l’avvio di nuovi progetti come Gaia-X da un lato fanno emergere nuovi fabbisogni di competenze ed evidenziano la necessità di definire percorsi formativi di qualità, dall’altro sottolineano la necessità di un approccio alla transizione digitale “per progetti”, che consentano una reale integrazione e interconnessione dei processi aziendali. Analogamente, anche la transizione verso la sostenibilità ambientale può trovare un supporto più mirato nel Piano, che già include tecnologie green, ma che può essere ulteriormente rafforzato.

Per maggiori informazioni:

https://www.agendadigitale.eu/industry-4-0/transizione-4-0-il-futuro-del-piano-la-continuita-e-unesigenza-ma-la-discontinuita-offre-opportunita/

 

Leonardo accompagna la “trasformazione digitale” dei fornitori chiave con il supporto dei DIH del territorio

Leonardo, in partnership con i Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria, lancia una nuova iniziativa incentrata sulle tematiche dell’industria 4.0 e cyber security dedicata ai propri fornitori chiave, compresi nella ELITE Leonardo Lounge, per accompagnarli nella loro “trasformazione digitale”.

L’iniziativa si inserisce all’interno del programma di ottimizzazione e rafforzamento della supply chain LEAP2020 (Leonardo Empowering Advanced Partnership) ed è stata presentata nel corso del workshop “Tecnologie e Network per l’innovazione” dedicato alle aziende della ELITE Leonardo Lounge, l’ambiente dedicato alle aziende ad alto potenziale della supply chain di Leonardo sviluppato da ELITE di Borsa Italiana.

Sono oltre quaranta le PMI coinvolte, fornitori chiave di Leonardo, provenienti da 12 diverse Regioni, per un fatturato aggregato pari a 1 miliardo di euro e un totale di oltre 5.700 dipendenti, che seguiranno una specifica roadmap formativa.

Di queste, 6 sono sul territorio piemontese e saranno gestite dal DIH Piemonte durante tutto il progetto, in coordinamento con la rete DIH per un intervento tagliato su misura.

Le aziende partecipanti, con il supporto della rete DIH di Confindustria, saranno valutate in termini di maturità digitale e sicurezza cibernetica e quindi orientate verso un percorso di progressiva trasformazione digitale, per cogliere le opportunità connesse allo sviluppo di tecnologie 4.0. Il progetto supporterà inoltre il networking dei fornitori verso l’ecosistema dell’innovazione dell’industria 4.0 – dalle smart factory ai Competence Center, dai centri di ricerca ai provider di tecnologie abilitanti – contribuendo a raggiungere l’obiettivo del programma LEAP2020 di rendere la base fornitori di Leonardo più innovativa, competitiva e sostenibile contribuendo a favorire l’evoluzione della “supply chain” in “value chain”.

Per maggiori info​: https://dih.piemonte.it/leap-2020/

 

Master “Intelligence e ICT” di I e II livello dell’Università degli Studi di Udine

L’Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche, in collaborazione con il DIH Udine, ha organizzato il Master universitario “Intelligence e ICT”, di I e II livello.

Il Master offre una preparazione alla gestione delle tecnologie digitali emergenti (Intelligenza artificiale, Machine e Deep Learning, Big Data Analysis, Cyber Security, Biometria e Gait Analysis, Web Intelligence, Text Mining, Open Source Intelligence, Crowdsource Intelligence, Augmented e Virtual Reality). Inoltre fornisce quelle conoscenze di base di geopolitica e diritto che, unite alla capacità di usare le tecnologie informatiche, sono gli strumenti indispensabili per poter affrontare le sfide dell’intelligence nel mutevole contesto sia del panorama internazionale sia della protezione aziendale ai sempre più crescenti attacchi di tipo cyber.

Il conseguimento del Master di I o di II livello in Intelligence e ICT costituisce il più avanzato titolo di studio di livello universitario che riconosce le competenze nel settore dell’intelligence e della sicurezza informatica per le aziende. Tutte le lezioni saranno fruibili sia in presenza sia in diretta/streaming e saranno registrate per permetterne anche una fruizione asincrona.

Il master è rivolto a referenti della sicurezza aziendale e laureati di primo e di secondo livello in discipline politico-sociali e scientifiche ed è finalizzato a formare e perfezionare profili professionali in grado di utilizzare le moderne risorse offerte dalle tecnologie digitali nell’ampio contesto dell’intelligence economica, della sicurezza e della gestione e protezione dei dati.

Le attività didattiche si svolgeranno da novembre 2022 a settembre 2023 e la domanda di ammissione deve essere presentata on-line entro le ore 12.00 del 20 ottobre 2022 attraverso il seguente link: www.uniud.it/masterintelligence in cui sono disponibili anche tutte le informazioni sul master (è previsto un numero massimo di 50 iscritti).

Per ulteriori informazioni:

 

MEDISDIH organizza il primo DIH WORLD COMMUNITY DAY in Puglia

MEDISDIH, Distretto Meccatronico Regionale e Digital Innovation Hub della Puglia, in qualità di partner del progetto H2020 “DIH-World” organizza il suo Primo COMMUNITY DAY, che avrà luogo il 16 aprile 2021.

L’evento ha lo scopo di riunire esperti e best practice in ambito Industria 4.0. Il Community Day di MEDISDIH vedrà diversi interventi volti a dare un’idea tangibile di come i servizi dei DIH a supporto della digitalizzazione della struttura organizzativa delle PMI possano risultare cruciali per le loro funzioni aziendali, indipendentemente dalla dimensione di impresa e dallo specifico mercato di riferimento.

Consulta il programma dei lavori e iscriviti per partecipare.

Per maggiori informazioni visita la web page dedicata sul sito di MEDISDIH

 

Mobile World Congress 2018

Dal 26 febbraio al 1 marzo 2018, aprirà a Barcellona il Mobile World Congress, da oltre trent’anni l’evento più atteso per i progetti tecnologici più innovativi del panorama internazionale.

Con oltre 100.000 delegati, circa 2.300 espositori e 170 delegazioni governative, occupando 100.000 metri quadrati di superficie espositiva, l’MWC è infatti indubbiamente l’appuntamento di riferimento a livello mondiale per il settore tecnologico nel campo delle nuove tecnologie e del mobile.

Eccellente piattaforma di lancio dei migliori smartphone, smartwatch, tablet e altri dispositivi connessi, svelerà le principali innovazioni messe in commercio in questa prima parte dell’anno.

Ma non solo smartphone. In mostra anche numerose invenzioni specialistiche tra cui display flessibili, chipset all’avanguardia, soluzioni di intelligenza artificiale di nuova generazione oltre a numerose app, software e accessori.

Sarà inoltre possibile assistere a numerosi incontri dimostrativi e interventi su tematiche che riguardano la quarta rivoluzione industriale, l’innovazione, le nuove tipologie di servizi del futuro, il consumatore digitale e la tecnologia all’interno della società.

Tra le proposte presentate anche il progetto sulla tecnologia Blockchain e la sua applicazione nella catena produttiva per assicurare sicurezza e tracciabilità nelle transazioni economiche.

Per velocizzare i tempi di ingresso alle sale espositive, l’organizzazione ha adottato un sistema di riconoscimento facciale, oltre alla tecnologia NFC e Bluetooth presente nei badge.

Il Festival è anche caratterizzato da un impatto ambientale sostenibile. Tutti i tappeti e la carta utilizzati, così come l’ottanta percento dei suoi materiali da costruzione, sono infatti realizzati con materiali riciclati e alla fine del congresso saranno nuovamente riutilizzati. Un evento che è un connubio perfetto tra innovazione, tecnologia e sostenibilità!

 

Nasce a Catania il Digital Innovation Hub della Sicilia

Guidare le imprese verso la trasformazione digitale per cogliere le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale, nell’ambito del piano nazionale Industria 4.0. È questo l’obiettivo dell’associazione Digital Innovation Hub Sicilia, nata a Catania nella sede di Confindustria.

L’atto costitutivo del nuovo organismo, che fungerà da bussola per l’innovazione, è stato sottoscritto dal presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, dal vice presidente vicario di Confindustria Catania, Antonello Biriaco e dal pro rettore dell’Ateneo catanese, Giancarlo Magnano San Lio. Presente anche il sindaco Enzo Bianco, che ha siglato a latere un protocollo di collaborazione con il neonato DIH, che prevede anche la partnership di STMicroelectronics.

Finalità del DIH Sicilia sarà quella di favorire iniziative rivolte alla trasformazione digitale, al trasferimento tecnologico ed all’innovazione del tessuto imprenditoriale. In particolare, l’Hub regionale fornirà consulenza strategica negli ambiti dell’innovazione digitale e dell’Industria 4.0, sia sotto il profilo tecnico e tecnologico che finanziario e fiscale; darà supporto alle imprese nel condurre autovalutazioni rispetto allo stato dell’arte dell’innovazione di impianti e sistemi, di prodotti e processi aziendali; erogherà servizi di mentoring e formazione; offrirà supporto nell’accesso ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei, sia pubblici che privati.
A presiedere il DIH Sicilia sarà il direttore del sito STMicroelectronics di Catania, Francesco Caizzone. Nel consiglio direttivo siedono anche Francesco Rizzo, imprenditore del settore Hi-tech e Ict, e Vincenzo Catania, direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica dell’Università di Catania.
“Il DIH che nasce a Catania – ha detto Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale – è il frutto di un approccio verso l’innovazione nuovo, collaborativo, trasversale, che impegna in prima linea il sistema delle imprese, le amministrazioni pubbliche ed il mondo della ricerca, superando così il modello classico di trasferimento tecnologico, oggi ormai inadeguato”.

News sul Piano Transizione 4.0

Il decreto Aiuti (Decreto Legge 17 maggio 2022, n. 50) recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina” – ha introdotto importanti modifiche a due fondamentali strumenti del Piano 4.0.

Le modifiche riguardano il credito d’imposta per l’acquisto di beni immateriali 4.0 inclusi nell’allegato B (Legge di Bilancio per il 2017) e il credito d’imposta per supportare la formazione sulle tecnologie 4.0.

Per l’acquisto di beni immateriali 4.0 è stato previsto l’aumento dell’aliquota di credito d’imposta dal 20% al 50% per tutto il 2022. Per la formazione è invece prevista una riforma più incisiva che mira a rafforzare il supporto alle imprese che effettueranno percorsi di formazione seguendo le indicazioni contenute in un decreto attuativo che dovrà essere adottato dal Mise. Per queste imprese è prevista una maggiorazione delle aliquote del credito d’imposta, diversificate in funzione della dimensione aziendale e che per le piccole imprese arriverà al 70%.

 

Nuova Sabatini: 300 milioni di rifinanziamento

E’ stata rifinanziata con ulteriori 300 milioni di euro la “Nuova Sabatini”, la misura del Ministero dello Sviluppo Economico che ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti produttivi delle piccole e medie imprese per l’acquisto di beni strumentali.

Si tratta di risorse stanziate con la Legge di assestamento di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2021, approvata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 246 del 14 ottobre 2021.

La continuità operativa della misura era stata già assicurata con il Decreto Sostegni bis attraverso lo stanziamento di 425 milioni di euro, che ha permesso di riaprire a luglio 2021 lo sportello per la presentazione delle domande delle imprese. Questo duplice intervento ha quindi consentito di rifinanziare la “Nuova Sabatini” con un ammontare complessivo di risorse pari a 725 milioni di euro.

La misura intende rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.

Per maggiori informazioni: https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/beni-strumentali-nuova-sabatini

 

Nuova tappa degli Innovation Days 2021 in Abruzzo

Riparte, dopo la pausa di agosto, il percorso Innovation Days 2021, realizzato da Confindustria e Sole24Ore con l’obiettivo di entrare nelle aziende e negli enti di ricerca che fanno innovazione. Dopo le prime cinque tappe di Milano, Torino, Bologna, Bari e Arezzo, la sesta tappa arriva in Abruzzo il 28 settembre, ospitata presso l’azienda Kromoss.

Con questa sesta tappa l’iniziativa focalizza l’attenzione sui settori del Fashion, dell’Arredamento e dell’Acciaio. Non perdere questo viaggio nell’innovazione delle imprese: registrati per partecipare.

E’ possibile rivedere le videoregistrazioni delle precedenti tappe e tutti i video relativi alle aziende visitate al seguente link.

Guardiamo al futuro per costruire oggi l’Italia di domani!

 

Nuova tappa degli Innovation Days 2021 in Toscana

Arriva al giro di boa il percorso Innovation Days 2021, realizzato da Confindustria e Sole24Ore con l’obiettivo di entrare nelle aziende e negli enti di ricerca che fanno innovazione. Dopo le prime quattro tappe di Milano, Torino, Bologna e Bari, la quinta tappa arriva in Toscana il 15 luglio, ospitata presso l’azienda Zucchetti Centro Sistemi.

Con questa quinta tappa l’iniziativa, giunta a metà percorso, focalizza l’attenzione sugli importanti settori del Fashion, del Turismo e della Robotica. Non perdere questo viaggio nell’innovazione delle imprese: registrati per partecipare.

E’ possibile rivedere le videoregistrazioni delle precedenti tappe e tutti i video relativi alle aziende visitate al seguente link.

Guardiamo al futuro per costruire oggi l’Italia di domani!

Nuova tappa degli Innovation Days 2021 in Veneto

Nuovo evento online del percorso Innovation Days 2021, realizzato da Confindustria e Sole24Ore con l’obiettivo di entrare nelle aziende e negli enti di ricerca che fanno innovazione. Dopo le tappe in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Abruzzo e Campania, l’ottava tappa arriva in Veneto il 10 novembreospitata presso il Calzaturificio Jumbo.

Con questa tappa l’iniziativa focalizza l’attenzione sui settori del Fashion e dell’Arredamento. Non perdere questo viaggio nell’innovazione delle imprese: registrati per partecipare.

E’ possibile rivedere le videoregistrazioni delle precedenti tappe e tutti i video relativi alle aziende visitate al seguente link.

Guardiamo al futuro per costruire oggi l’Italia di domani!

Nuova tappa dei 100 luoghi di Industria 4.0 e della sostenibilità

Si svolgerà il 6 dicembre 2021 dalle ore 16.00 alle ore 17.30 presso la Check Up Srl, azienda di Treviso che produce sistemi di elettronica integrata dal 1991, il webinar del Progetto “100 Luoghi di Industria 4.0 e della sostenibilità”.

L’incontro sarà l’occasione per fare il punto sui casi aziendali di innovazione e Industria 4.0 e di innovazione sostenibile fino ad oggi presentati. Il progetto coinvolge alcune PMI considerate “Fabbriche Vetrina” in quanto hanno già intrapreso progetti innovativi in chiave digitale e sostenibile e sono aperte a condividere con altre PMI la loro esperienza.

Consulta il programma dei lavori ed iscriviti all’evento.

 

Nuova tappa dei 100 luoghi di Industria 4.0 e della sostenibilità presso IPV PACK

Si svolgerà il 24 gennaio 2023 dalle ore 16.00 alle ore 17.00 presso la IPV PACK, azienda di Carmignano di Brenta (PD) che produce e lavora plastica e distribuisce materiali di alta qualità per l’imballaggio del settore alimentare, pet food e industriale, la nuova tappa del Progetto “100 Luoghi di Industria 4.0 e della sostenibilità”.

L’incontro sarà l’occasione per fare il punto sui casi aziendali di innovazione e Industria 4.0 e di innovazione sostenibile fino ad oggi presentati. Il progetto coinvolge alcune PMI considerate “Fabbriche Vetrina” in quanto hanno già intrapreso progetti innovativi in chiave digitale e sostenibile e sono aperte a condividere con altre PMI la loro esperienza.

Consulta il programma dei lavori ed iscriviti all’evento.

 

Nuova tappa del progetto Fabbriche Vetrina in I.CO.P.

Fa tappa a Udine il roadshow “I 100 luoghi di Industria 4.0″ di Confindustria racconta le imprese più evolute del 4.0, presenti sul portale nazionale Preparatialfuturo, dedicato da Confindustria all’Industria 4.0.

Organizzato in collaborazione con IP4FVG, l’evento online dal titolo “I.CO.P. 100 anni di storia, dalla tradizione ai cantieri 4.0” è in programma il 24 marzo alle ore 15.30.

Il focus della tappa sarà la trasformazione digitale dell’edilizia e avrà come protagonista I.CO.P., azienda leader nell’innovazione tecnologica applicata alle costruzioni e alle opere speciali di ingegneria.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di Cantiere 4.0 di IP4FVG, frutto della partnership tra Area Science Park, Ditedi, ANCI FVG e ANCE FVG.

Consulta il programma dei lavori e iscriviti all’evento.

 

Nuova tappa del progetto Fabbriche Vetrina in Technowrapp

Dopo i primi due incontri presso Berti Macchine Agricole e Imesa, la terza tappa del percorso di scoperta delle Fabbriche Vetrina individuate da Confindustria per far conoscere esempi concreti di realtà aziendali che hanno introdotto soluzioni 4.0, si svolgerà presso Technowrapp, un’azienda di Belluno che progetta e produce fasciapallet automatici con film estensibile e sistemi di movimentazione e trasporto pallet.

Il webinar e la visita aziendale virtuale si terranno mercoledì 16 dicembre, dalle 15.30 alle 17.15.

Consulta il programma dei lavori e  iscriviti all’evento.

 

Nuova tappa del progetto Fabbriche Vetrina presso Rea Robotics

Continua in modalità webinar il roadshow 2021 dedicato alle realtà aziendali coinvolte nel progetto “Fabbriche Vetrina” con l’obiettivo di conoscere le eccellenze presenti sui territori e attivando processi di networking e condivisione di best practices.

Il prossimo appuntamento si terrà giovedì 28 ottobre presso REA Robotics, azienda di Padova che si occupa di automazione industriale proponendo sistemi integrati solidi e flessibili, disegnati a misura di ogni realtà.

Consulta il programma dei lavori iscriviti all’evento

 

Nuovi modelli di business abilitati da Industria 4.0

Lo sviluppo di innovazioni in diversi contesti tecnologici, e il loro contributo alla cosiddetta quarta rivoluzione industriale, hanno portato alla nascita di nuovi modelli di business abilitati dall’Industria 4.0.

Sensoristica, Iot e cloud computing, ad esempio, consentono la produzione di una quantità inimmaginabile di informazioni, meglio distribuite rispetto al passato, aprendo ad una vasta gamma di servizi e facilitazioni per le imprese. Questo consente, non solo la riduzione di asimmetrie ed errori nell’intero sistema di produzione di un’azienda, ma anche una diversa allocazione delle risorse e l’applicazione di nuovi rapporti contrattuali tra fornitori e clienti.

In altri casi, invece, il nuovo modello di business è abilitato dalle caratteristiche intrinseche alla tecnologia stessa. Come nel caso della stampa 3D e dei vantaggi che la manifattura additiva porta nella produzione, nella gestione delle scorte di magazzino e nella movimentazione logistica.

È indispensabile, comunque, che tali trasformazioni vengano accompagnate anche da un cambiamento culturale. Occorre attuare uno sforzo di formazione che guidi tutti gli individui coinvolti nel processo, così che siano comprese a pieno le potenzialità e l’impatto di tale rivoluzione.

Il progetto “Ricomincio da 4”, sviluppato da Federmeccanica e Federmanager con il supporto di Fondirigenti, offre la possibilità di approfondire la conoscenza dei nuovi modelli di business e degli ulteriori argomenti relativi alle innovazioni tecnologiche dell’Industria 4.0, visita il link: https://ricomincioda4.fondirigenti.it/

 

Nuovi Poli di Innovazione digitale PNRR: prima classificata la proposta di Confindustria

Lo scorso 22 dicembre è stata approvata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy la graduatoria dei soggetti attuatori dei nuovi Poli di Innovazione digitale nell’ambito del PNRR. La proposta presentata da Confindustria attraverso Sistemi Formativi Confindustria e la Rete nazionale dei Digital Innovation Hub, si è posizionata al primo posto.

Il progetto permetterà al Sistema Confindustria, attraverso la Rete dei DIH e con il coordinamento nazionale di Sistemi Formativi Confindustria, di erogare alle imprese un insieme articolato di servizi dedicati al first-assessment della maturità digitale, sia di singole aziende che di intere filiere produttive, al cybersecurity assessment e alle attività che rientrano nel post-assessment e nell’orientamento all’innovazione.

Nel complesso, la commissione esaminatrice, in considerazione delle proposte progettuali pervenute, ha ammesso al finanziamento, oltre al progetto di Confindustria, anche quelli di Confartigianato, Unioncamere, Coldiretti, Legacoop-CNA e Confcommercio.

Per ulteriori approfondimenti consulta il Decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Nuovo bando Macchinari Innovativi

Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto direttoriale 23 giugno 2020 che definisce i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione previste dal nuovo bando “Macchinari innovativi”, che ha l’obiettivo di favorire investimenti di PMI e Reti d’impresa nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Per la misura sono disponibili complessivamente 265 milioni di euro per sostenere la competitività e la trasformazione tecnologica dei sistemi produttivi nei territori interessati, attraverso l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature innovative. Le risorse per gli investimenti agevolativi sono finanziati dal Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR e saranno rese disponibili alle imprese attraverso l’apertura di due distinti sportelli.

Le domande relative al primo sportello, valutate e gestite da Invitalia, potranno essere compilate a partire dalle ore 10.00 del 23 luglio 2020 mentre l’invio sarà possibile a partire dalle ore 10.00 del 30 luglio 2020.

Consulta il decreto direttoriale 23 giugno 2020: https://www.mise.gov.it/index.php/it/93-normativa/decreti-direttoriali/2041225-decreto-direttoriale-23-giugno-2020-nuovo-bando-macchinari-innovativi-modalita-e-termini-presentazione-domande-1-sportello

Per ulteriori informazioni relative al nuovo bando Macchinari Innovativi: https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/macchinari-innovativi

 

Nuovo Piano Transizione 4.0

Il nuovo Piano Transizione 4.0 mette a disposizione delle imprese risorse per circa 24 miliardi di euro e comprende diverse linee di intervento. Il Piano prevede un potenziamento degli incentivi sugli investimenti 4.0 attraverso l’incremento dei tetti massimi agevolabili e delle aliquote del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali e beni 4.0, materiali e immateriali e per investimenti in ricerca e sviluppo, in innovazione tecnologica e in design e ideazione estetica.

Nell’ambito delle attività per l’innovazione sono state previste aliquote più elevate per i progetti di investimento che abbiano specifici obiettivi 4.0 e green e il rafforzamento del credito d’imposta per la formazione 4.0, con l’inclusione nella base di calcolo di ulteriori voci di spesa (es. spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione) e l’estensione dell’agevolazione al 2022.

I nuovi crediti d’imposta sono validi per 2 anni e le nuove agevolazioni riguarderanno gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020.

Sul sito del Ministero dello Sviluppo economico sono illustrate sinteticamente le nuove misure nel documento Presentazione Nuovo Piano Transizione 4.0

Per tutti gli approfondimenti: https://www.mise.gov.it/index.php/it/transizione40

 

Nuovo regolamento europeo sull’Artificial Intelligence

Il nuovo quadro normativo sull’Intelligenza Artificiale (AI), presentato da Margrethe Vestager, Vicepresidente della Commissione Europea, sarà applicato sia ai soggetti pubblici che privati, con un approccio basato su quattro diversi livelli di rischio:

  • Rischio inaccettabile: sarà vietato lo sviluppo di un’AI che violi i diritti fondamentali delle persone.
  • Rischio alto: saranno soggetti a specifici vincoli e limitazioni i sistemi di AI con ripercussioni negative sulla sicurezza delle persone o sui loro diritti fondamentali.
  • Rischio limitato: è previsto un obbligo di trasparenza per l’impiego di sistemi come i chatbot, affinché gli utenti siano consapevoli che stanno interagendo con una macchina.
  • Rischio minimo: tutti gli altri sistemi di IA possono essere sviluppati e utilizzati nel rispetto della legislazione vigente senza ulteriori obblighi giuridici.

C’è quindi un forte interesse da parte della Commissione ad accelerare con gli investimenti sull’AI, ma garantendo sistemi sicuri, trasparenti, etici, imparziali e sotto il controllo umano. Così da affiancare ai giusti scopi commerciali, l’indispensabile bene comune.

Per ulteriori approfondimenti: https://www.fortuneita.com/2021/04/25/ai-affidabile-in-europa-si-puo/

 

Online il sito web di Gaia-X Hub Italia

Il sito web ufficiale dell’Hub italiano di Gaia-X è online. Il sito rappresenta la principale fonte di informazioni sul progetto Gaia-X in Italia, permetterà di rimanere informati sui progetti dell’Hub italiano, promuoverà le sue attività e sarà un punto di contatto per tutte le organizzazioni interessate a iscriversi all’associazione e a partecipare. Il portale fornirà inoltre informazioni sulla governance del Regional Hub e sui principali data space in Italia.

Gaia-X è il progetto europeo per lo sviluppo della data economy. L’iniziativa agevola gli scambi di dati tra aziende, enti di ricerca ed enti pubblici, creando un ambiente aperto, trasparente e sicuro, in cui dati e servizi potranno essere resi disponibili, raccolti e condivisi in un ambiente di fiducia che permette alle aziende di mantenere il controllo sui propri dati.

Il sito è raggiungibile all’indirizzo https://www.gaiax-italia.eu/

Operativo il DIH sardo

Manifattura sarda 4.0”: questo il nome del Digital Innovation Hub operativo a tutti gli effetti presso la ex Manifattura Tabacchi di Cagliari. Le imprese della Sardegna potranno contare su un aiuto in più per cogliere agevolazioni e opportunità economiche destinate a favorire la trasformazione digitale e l’innovazione. Opportunità che non riguardano solo le realtà ad alta tecnologia, ma anche quelle dei settori più tradizionali dell’isola: le imprese dell’agricoltura, del turismo, dell’artigianato, dei beni culturali, che attraverso la digitalizzazione potranno ricollocarsi sul mercato in modo decisamente più strategico.

Il Dih Sardegna opererà in raccordo con i Competence Center di eccellenza tecnologica ed in collaborazione con partner tecnici locali, come centri di ricerca pubblici e privati, poli tecnologici ed universitari, cluster tecnologici, incubatori e fablab. Per tutte le informazioni è già online il portale www.dihsardegna.eu, dove è possibile conoscere nel dettaglio le attività dell’hub, costituito con il sostegno di Confindustria Sardegna, Confindustria Digitale, dell’assessorato regionale alla Programmazione, oltre a Sardegna Ricerche, Unioncamere Sardegna, Università di Cagliari e Sassari e Confcommercio Sardegna.

Partito il Digital Innovation Hub Toscana

Si è insediato a Firenze il Consiglio Direttivo del ”Digital Innovation Hub Toscana”, che ha nominato Fabrizio Bernini presidente della nuova associazione fondata da Confindustria Toscana, Ance Toscana e dalle cinque territoriali regionali (Confindustria Firenze, Confindustria Toscana Nord, Unione Industriale Pisana, Confindustria Toscana Sud, Confindustria Livorno-Massa Carrara), per accompagnare le imprese verso le opportunità e i finanziamenti dell’industria 4.0.

Oltre a Bernini, fondatore e presidente di Zucchetti Centro Sistemi e presidente della delegazione di Arezzo di Confindustria Toscana Sud, compongono il Consiglio Direttivo del Dih Toscana: Daniele Matteini (Ecm SpA), Alessandro Sordi (Nana Bianca Srl), Stefano Santalena (Hallite Italia Srl), Riccardo Toncelli (Continental SpA), Pierluigi Banchetti (Italbuild Srl), Alessio Marco Ranaldo (Alma SpA, Pointex SpA e presidente di Confindustria Toscana).

”È un compito stimolante che svolgerò con responsabilità e impegno, insieme ai colleghi di prim’ordine che siedono nel Consiglio del Dih”, ha commentato Fabrizio Bernini, ricordando che ”la quarta rivoluzione industriale è cominciata e noi imprenditori non possiamo rinunciare all’opportunità di pensare al futuro delle nostre aziende; dobbiamo innovare se vogliamo competere e crescere. Ma serve un approccio nuovo verso l’innovazione, collaborativo e trasversale, che coinvolga in prima linea il sistema imprenditoriale”

Perché il grafene è il materiale del futuro

Nel 2004 Andre Geim e Konstantin Novoselov, mentre conducevano esperimenti su un cristallo di grafite, riuscirono a isolarne una foglia per caso grazie a del comunissimo nastro adesivo. Scoprirono così il grafene, un materiale straordinario, destinato a cambiare la nostra vita di tutti i giorni.

Il grafene è costituito da un singolo strato di atomi di carbonio e quindi considerato bidimensionale, nonostante ciò ha la resistenza di un diamante (cento volte più solido dell’acciaio) e la flessibilità della plastica. Un “super-materiale” quindi che, grazie alle sue caratteristiche, ha diverse possibilità di impiego, in particolare nel campo tecnologico, ad esempio dai sensori per le impronte digitali e per la rilevazione della frequenza cardiaca agli schermi flessibili.

È inoltre un conduttore di grande efficienza, a temperatura ambiente è più rapido di qualsiasi altro materiale conosciuto, in grado di caricare da 100 a 1000 volte più velocemente rispetto alle batterie tradizionali.

I ricercatori del Gwangju Institute of Science and Technology hanno sviluppato dei super-condensatori a base di grafene che si possono ricaricare completamente in soli 16 secondi ed essere riutilizzati circa 10.000 volte, senza avere una riduzione significativa delle capacità.

La società Directa Plus di Lomazzo (Como), leader nell’applicazione del grafene nel mondo tessile, crea invece tessuti con proprietà antistatiche, altamente conduttivi, schermanti le onde elettromagnetiche e in grado addirittura di cambiare la temperatura del corpo umano. A breve potremmo avere quindi maglie sportive che si riscaldano o rinfrescano a seconda della stagione.

Con le lenti a contatto in grafene, create da Zhaohui Zhong dell’Università americana del Michigan, sarà invece possibile vedere al buio. Attualmente utilizzate nelle fotocamere all’infrarosso per percepire oggetti e persone tramite la conduzione termica, potranno essere impiegati per individuare prodotti chimici dispersi nell’ambiente oppure per monitorare il flusso sanguigno all’interno del corpo umano.

Il grafene ha infatti tutto il potenziale per influire anche sull’industria farmaceutica, abilitando ad esempio la somministrazione mirata di componenti farmacologiche a livello cellulare oppure nella creazione di impianti bionici, come le retine artificiali. Le nanoparticelle di grafene non sono tossiche fino alla concentrazione di 50 µg/ml. Questo significa che, a basse dosi, sono sicure per le applicazioni biomediche.

Le sue proprietà uniche sono quindi preziose in molti settori. Anche se, in questo momento, la produzione richiede una grande quantità di energia ed è quindi molto costosa.

L’Unione Europea ha però recentemente finanziato con un miliardo di euro il progetto Graphene Flagship. L’obiettivo è quello di riunire ricercatori accademici e industriali per portare il materiale dai laboratori universitari alla società, generando così una crescita economica europea, nuovi posti di lavoro e nuove opportunità nell’arco dei prossimi dieci anni.

Nella speranza che il grafene riesca ad avere presto costi di produzione inferiori, il suo business continua comunque ad essere fervido, generando un mercato mondiale che, secondo IlSole24Ore, varrà circa 675 milioni di dollari nel 2020, con un tasso di crescita annuale del 58,7%.

 

Phishing: vittima un’azienda italiana su due

Il phishing è il tentativo fraudolento di ottenere informazioni sensibili mascherandosi come entità affidabile in una comunicazione elettronica.

È una forma di frode, un esempio di tecniche utilizzate per ingannare gli utenti spesso attratti da comunicazioni che pretendono di provenire da parti fidate come social web, siti di aste, banche, processori di pagamento online o amministratori IT.

Spesso infatti un utente malintenzionato utilizza e-mail di phishing per distribuire collegamenti o allegati malevoli che possono eseguire una varietà di funzioni, tra cui l’estrazione di credenziali di accesso o informazioni sull’account delle vittime.

Gli attacchi si basano tipicamente sulle tecniche di social networking applicate alle e-mail o ad altri metodi di comunicazione elettronica, inclusi i messaggi diretti inviati tramite social network, messaggi di testo SMS e altre modalità di messaggistica istantanea.

Il phishing è uno tra i cybercrimini più comuni e diffusi. Un vero punto debole per il nostro Paese e tra le maggiori minacce che le aziende oggi si trovano a dover affrontare.

Secondo una ricerca di Trend Micro infatti più del 55% delle imprese italiane ne ha subito almeno uno. Un’alta percentuale, superiore rispetto a quella mondiale che arriva al 38%. A rendere le aziende vulnerabili sono anche gli errori dei dipendenti, cosa che spinge ben il 98% delle imprese italiane ad organizzare specifici corsi di training, la percentuale più alta al mondo dopo gli Stati Uniti.

La difesa dal phishing inizia con l’educazione degli utenti a identificare i messaggi ostili. Un filtro può anche bloccare molte e-mail di massa e ridurre il numero di phishing email che raggiungono le caselle di posta degli utenti.

I server aziendali inoltre dovrebbero utilizzare almeno uno standard di autenticazione per accertarsi che la posta elettronica in entrata sia verificata.

Esistono molte altre risorse che aiutano a combattere il phishing. Un gateway di sicurezza Web ad esempio, controllando gli URL richiesti su un database costantemente aggiornato di siti sospetti, può fornire un altro livello di difesa, impedendo agli utenti di raggiungere la destinazione di un collegamento dannoso.

L’ottimizzazione dei firewall, l’aggiornamento e l’attenzione costante ai click sono infine i principali strumenti in grado di creare uno scudo tra l’utente e gli intrusi esterni.

Solo la conoscenza può dare sicurezza. Una politica di diffusione e consolidamento delle competenze informatiche, intesa ad estendere una campagna di “alfabetizzazione digitale”, può infatti creare le adeguate premesse per una cultura capillare e condivisa della cybersicurezza.

 

PIEMONTE GOES DIGITAL Roadshow 2019

Il Digital Innovation Hub Piemonte inaugura il suo roadshow regionale dal titolo “Piemonte Goes Digital” con un evento di presentazione alle aziende che si svolgerà presso l’Unione Industriale della provincia di Asti giovedì 30 maggio 2019 ore 18.30.

Interverranno il Presidente dell’Unione Industriale della provincia di Asti Andrea AmalbertoMassimiliano Cipolletta e Vittorio Illengo, rispettivamente Presidente e Direttore del DIH Piemonte, Lorenzo Paniate responsabile del servizio su Asti, insieme a Mista spa, che, nella figura di Luigi Costa,  General Manager dell’azienda, testimonierà il suo percorso di innovazione guidato dal DIHP.

L’evento è ad accesso libero confermando la partecipazione a [email protected]

Programma dei lavori

 

PNRR: le priorità per le imprese

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione storica per l’Italia. È la chiave per ridare slancio all’economia e liberare un potenziale di risorse ed energie, che le limitazioni imposte dalla crisi sanitaria, hanno compresso e condizionato da più di un anno. Il Piano è anche l’occasione per modernizzare il Paese e dare l’avvio a riforme non più rinviabili, che sono tanto necessarie quanto ambiziose, oltre ad essere propedeutiche alla realizzazione degli investimenti previsti nel cronoprogramma.

Nel PNRR, infatti, le riforme rappresentano un capitolo importante, a cui sono destinati 4,6 miliardi di euro e dai quali è stimato, a regime, un contributo positivo al PIL pari al 3,3%. Sono risorse ingenti che dovranno essere indirizzate in primo luogo alla pubblica amministrazione, alla giustizia, al lavoro e alla concorrenza. A questi si aggiungono interventi settoriali, riguardanti le attività economiche, il fisco e la protezione sociale dei lavoratori, che seppur non ricompresi nel perimetro del PNRR, ne affiancheranno l’attuazione.

Quanto ai driver su cui si concentra il Piano, sono tre gli assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. L’obiettivo è quello di accelerare i processi di transizione e modernizzazione del tessuto produttivo e ridurre i divari che lacerano il Paese.

Leggi tutti i dettagli al seguente link

 

Poli europei di Innovazione Digitale: riunita la cabina di regia

L’11 gennaio 2021 si è riunita la cabina di regia sui Poli europei di Innovazione Digitale, cui hanno partecipato il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, il Ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano e i rappresentanti dei 45 poli di trasferimento tecnologico che hanno superato la preselezione nazionale.

E’ stata sottolineata l’importanza strategica della creazione di una rete europea degli EDIH (European Digital Innovation Hubs). Si tratta di un passaggio fondamentale nel processo di digitalizzazione del Paese, in particolar modo per le piccole e medie imprese e gli enti locali, per favorire la creazione di punti di contatto e supporto specializzati nelle nuove tecnologie necessarie per una trasformazione dei processi produttivi e dei servizi al cittadino. Questo percorso è inoltre rilevante per gli ecosistemi di innovazione che ruotano attorno a questi poli, che rappresentano un anello fondamentale nell’architettura del trasferimento tecnologico del Paese.

I Ministri hanno sottolineato e auspicato che i 45 poli di trasferimento tecnologico che hanno superato la preselezione nazionale avviino un processo finalizzato a favorire l’integrazione tra progetti affini, con l’obiettivo di rafforzare la presenza italiana nella rete degli European Digital Innovation Hubs.

Per ulteriori informazioni: Poli europei di innovazione digitale: 45 i progetti selezionati

 

Poli nazionali candidati alla call ristretta europea per la selezione degli European Digital Innovation Hubs (EDIH)

A seguito dell’Avviso pubblico del 17/08/2020 per la preselezione dei Poli di innovazione digitale operanti sul territorio nazionale, ritenuti idonei a partecipare alla call ristretta europea nell’ambito del Programma Europa digitale, il 9 novembre 2020 il MISE ha trasmesso le risultanze dell’attività istruttoria alla Cabina di Regia istituita dai Ministri dello sviluppo economico, dell’università e della ricerca e dell’innovazione tecnologica e digitalizzazione.

L’11 dicembre la Cabina di Regia ha comunicato l’elenco dei Poli per l’innovazione digitale ritenuti idonei a partecipare alla call europea ristretta, finalizzata alla selezione dei Poli che faranno parte della rete degli EDIH, che è stato trasmesso alla Commissione europea.

 

PREMIO CAMPANIA DIGITAL INNOVATION HUB

Il DIH Campania ha lanciato il Premio Campania Digital Innovation Hub che ha la finalità di incentivare attività imprenditoriali innovative, sostenendo gli imprenditori che investono sulle tecnologie legate a Industria 4.0 e favorendo la nascita di imprese innovative in chiave 4.0.

L’iniziativa prevede tre tipologie di premio di importo pari a 40.000 euro ciascuno per le seguenti categorie:

  • Nuove idee imprenditoriali Industria 4.0
  • Innovazione di prodotto nell’Industria 4.0
  • Innovazione di processo nell’Industria 4.0

Requisiti, modalità di partecipazione e termini per la presentazione dei progetti sono disponibili sul sito del DIH Campania al seguente link: http://www.campaniadih.it/premio/

 

Prendi un oggetto X e aggiungi l’AI: l’era dell’automazione intelligente è alle porte

Alan Turing, nel 1950, sosteneva per la prima volta le possibilità di simulare per via computazionale alcune facoltà cerebrali umane, con l’obiettivo di trovare un criterio per poter stabilire se una macchina fosse in grado di “pensare”. Nel 1997 un supercomputer chiamato Deep Blue ha sconfitto il campione mondiale di scacchi Gary Kasparov. Un anno dopo, Alberto Broggi, professore all’Università di Parma, realizza Argo, una Lancia Thema in grado di percorrere quasi duemila chilometri in sei giorni, in completa autonomia. IBM Watson, un sistema di intelligenza artificiale, in grado di rispondere a domande espresse in un linguaggio naturale, è diventato, nel 2011, il campione mondiale del game show statunitense Jeopardy.

Queste imprese hanno una sola cosa in comune: sono state tutte alimentate dall’intelligenza artificiale, dal deep learning e dagli altri ambiti ad essi correlati.

Tra i team e le aziende attivi oggi, i più interessanti sono infatti proprio quelli che combinano l’esperienza nell’intelligenza della macchina con un’altra tecnologia come la visione artificiale, l’elaborazione del linguaggio naturale o il riconoscimento vocale.

Siri e Google Now connettono la tecnologia basata sul linguaggio naturale (Natural Language Processing) con quella di riconoscimento vocale, permettendo di fare domande a un computer e ricevere risposte vocali.

Viv, una piattaforma che consente agli sviluppatori di creare un’interfaccia intelligente, sta sviluppando una tecnologia che fa un ulteriore passo in avanti, fornendo ai computer una memoria di conversazione e consentendo follow-up e chiarimenti.

La diagnostica medica è un caso d’uso ideale per i computer intelligenti con competenze linguistiche. È del tutto possibile che IBM Watson sarà infatti presto il miglior dottore del mondo, preciso, con accesso a tutte le conoscenze mediche aggiornate e disponibile a chiunque 24 ore al giorno.

Narrative Science sta invece addestrando i computer a scrivere notizie e Agenti di viaggio online è un assistente di viaggio in grado di organizzare autonomamente le vacanze di chiunque.

L’elenco delle possibilità è sconfinato. I computer inizieranno a eseguire tutti i tipi di attività di comunicazione e ispezione visiva in modo più rapido, economico e preciso rispetto all’uomo.

“I piani aziendali delle prossime 10.000 startup sono facili da prevedere, la formula sarà semplicissima: prendere un oggetto X e aggiungere l’AI” sostiene Kevin Kelly, cofondatore di Wired e teorico della cybercultura. L’Intelligenza Artificiale è ormai realtà quotidiana.