Il Piano Transizione 4.0 entra nel suo sesto anno di vita e, pur essendo il 2022 già coperto dalle misure esistenti, la Legge di Bilancio 2022 anticipa la proroga del Piano Transizione 4.0 al periodo 2023-2025, garantendo coerenza e stabilità nel tempo ai diversi incentivi per il rilancio degli investimenti privati, che spesso richiedono tempi lunghi per essere definiti e poi realizzati. Nel corso del 2022 il Governo ha intenzione di aprire un tavolo di confronto con il mondo delle imprese per individuare l’indirizzo futuro del piano.
L’obiettivo è assicurare la capacità degli incentivi sia di tenere conto della ulteriore evoluzione delle tecnologie digitali e dello sviluppo di nuove applicazioni sia di rafforzare il supporto alla transizione green che è uno degli obiettivi del nuovo Piano Transizione 4.0. Il tutto in coerenza con le finalità del PNRR e con la necessità di garantire un efficiente ed efficace utilizzo delle rilevanti risorse messe a disposizione.
In questi anni, infatti, le tecnologie digitali si sono ulteriormente evolute. Ad esempio, l’intelligenza artificiale, la raccolta e l’analisi dei dati, l’avvio di nuovi progetti come Gaia-X da un lato fanno emergere nuovi fabbisogni di competenze ed evidenziano la necessità di definire percorsi formativi di qualità, dall’altro sottolineano la necessità di un approccio alla transizione digitale “per progetti”, che consentano una reale integrazione e interconnessione dei processi aziendali. Analogamente, anche la transizione verso la sostenibilità ambientale può trovare un supporto più mirato nel Piano, che già include tecnologie green, ma che può essere ulteriormente rafforzato.
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